“Le quattro stagioni”, è un ciclo di quattro tele di grandi dimensioni accompagnate da un sonoro.
L’elemento visuale e quello sonoro sono in stretta relazione tra di loro, in essi la fusione tra ciò che viene visto e ciò che viene ascoltato è il punto centrale dell'atto creativo.
Nascono come riflessione sullo scorrere del tempo, sul ritmo inesorabile del passare dei giorni. Sono un racconto che attraversa il profumo della primavera, la vitalità dell’estate, la festa cromatica dell’autunno, il silenzio dell’inverno ma non sono solo questo.
Nelle sue Quattro Stagioni Marina Cuccus annienta la forma e lascia che colore e suono realizzino un equilibrio di emozioni che attraversa il tempo.
L’assenza di immagini riconoscibili consente allo spettatore di creare insieme all’artista la sua personale visione del tempo umano, il tempo di un anno solare ma anche quello complesso e articolato della vita dalla nascita alla morte, le ore del giorno, il ritmo del cuore, la propria, irripetibile stagione.
Nel sonoro: voci di Clelia Onida e Francesca Chironi.
Stralci dei brani “azucar negra”cantata da Celia Cruz e “mil congojas” di Roberto Fonseca cantata da Omara Portuondo.