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Atena, identificata con l’appellativo
di Pallade, era figlia di Zeus e Metide (“il saggio
consiglio”), divinità dalla quale sarebbero nati
solo figli accorti e saggi come la madre.
Gea e Urano predissero a Zeus che dalla sua consorte, Metide,
sarebbe nato un erede più saggio di lui che l’avrebbe
spodestato... quindi impaurito dalla profezia ingoiò
sua moglie e la tenne nascosta nelle proprie viscere affinché
il futuro figlio avesse potuto portare saggi consigli dall’interno
soltanto a lui.
La nascita di Atena è raccontata in tre versione diverse,
ma simili nella loro natura, ovvero ella nacque dalla testa
di Zeus.
Nella prima versione del mito (nell’ordine in cui la
racconto non in ordine storiografico) Esiodo nella Teogonia
dice che Atena apparve fuori dalla testa di Zeus armata di
tutto punto lanciando un terribile urlo di guerra.
In una seconda versione, pur nascendo sempre dalla medesima
parte del corpo del padre, poiché data alla luce nei
pressi del fiume Tritone ebbe l’appellativo di Tritogenia.
Nella terza versione del mito si narra che Efesto, o Prometeo,
aprirono con un colpo d’ascia la testa di Zeus, dalla
quale apparve la dea Atena sempre con la sua armatura, ma
terribile a vedersi.
Dopo la nascita Atena fu allevata dal dio fluviale Tritone,
il quale aveva una figlia, Pallante, e si allenava con lei
nell’arte delle armi. Durante uno di questi combattimenti
Atena era in procinto di essere ferita da Pallante e Zeus,
accortosi del pericolo, intervenne frapponendo fra le duellanti
la sua egida, ovvero la pelle di capra che suscitava terrore.
L’amica di Atena, spaventata, venne colpita da quest’ultima
e morì. Disperata per la morte di Pallante, Atena ne
fece una statua che la riproduceva, il Palladio, e la pose
di fianco alla statua di Zeus.
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Atena è rappresentate come una dea Vergine: infatti,
dopo la sua nascita, Zeus la promise ad Efesto, ma quest’ultima
la prima notte di nozze sparì dal talamo nuziale e
il seme di Efesto sparso in terra generò Erittonio,
che venne poi preso sotto l’egida della dea.
Tra i suoi spasimanti
si annovera anche l’indovino Tiresia che divenne cieco
quando la scorse nuda al bagno.
Poichè figlia della divintà più potente
e di quella più saggia, in lei furono riconosciuti
e fusi entrambi i poteri. Protettrice delle leggi e dello
Stato; Atena è quindi una divinità guerriera.
Si dice avesse inventato il carro da guerra insieme al flauto.
Ma un giorno, mentre suonava lo strumento, si specchiò
in un lago e spaventata dal suo aspetto deforme a causa delle
smorfie provocate nel suonare lo stesso, lo gettò via
e il medesimo venne raccolto da Marsia, un fauno.
Poiché il Capricorno è associato anche al mito
di Pan, il quale creò l’omonimo flauto, cogliamo
una analogia di significato rispetto all’aspetto esteriore
non gradevole per entrambi i rappresentanti del segno.
Restando sempre nell’ambito della divinità guerriera,
è da ricordare che sullo scudo di Atena era rappresentata
la testa della Gorgonie Medusa, che aveva il potere di pietrificare
chiunque la guardasse in volto. Quest’ultima fu uccisa
da Perseo.
Un altro racconto mitico legato ad Atena è quello in
cui Poseidone e la dea si contesero il predominio sull’Attica.
Per porre fine alla contesa gli dei decisero che chi avrebbe
regalato agli uomini il dono più prezioso sarebbe stato
protettore dell'Attica. Poseidone, dopo aver colpito con il
suo tridente una pietra, ne fece scaturire una fonte di acqua
salata, Atena, invece, fece nascere un ulivo sull'Acropoli.
La sfida fu vinta da Atena.
La Luna nel segno del Capricorno simboleggia saggezza e controllo,
nonché gestione delle proprie emozioni per un fine
razionale superiore. Le leggi dello stato rappresentano tale
fine.
Il domicilio di Saturno in Capricorno, oltre a rappresentare
i freni emotivi all’innamoramento della dea ne rappresentano
la saggezza, inoltre se pensiamo che Saturno inghiottiva i
suoi figli per paura di essere spodestato, la medesima sorte
è capitata ad Atena.
Marte esaltato nel segno ne evidenzia le virtù guerriere,
mentre Urano l’inventiva a fini bellici (la costruzione
del carro) e sociali (la nascita dell’ulivo).
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