SAMHAIN, FESTEGGIARE LA MORTE ED ENTRARE NEL TEMPO DEL SOGNO
Testo di Maria Giusi Ricotti


Samhain, il Capodanno celtico e pagano, è il tempo in cui nel Nord dell’Europa, il semestre scuro comincia. Anche nelle regioni mediterranee il tempo è visibilmente cambiato… la Natura si ritira in sé stessa, il Sole perde calore di giorno in giorno, nel cielo notturno regna la Luna della Nebbia.

Finora abbiamo seguito la crescita e la maturazione della coppia divina maschio/Sole e femmina/Luna. Il Dio/Sole nato a Yule è cresciuto e maturato, ha compito l'unione fisica con la Dea, insieme ci hanno elargito la prosperità dei raccolti e dopo il sabba di Mabon il Sole ha iniziato la sua fase di ritiro, la fase calante, illuminando per meno ore. Dopo l'Equinozio d’Autunno la Dea ha raggiunto il Dio nel Regno Invisibile (vedi i miti di Persefone e di tutte le Dee che compiono un percorso infero). Ora gli Dei trascorreranno l’inverno abbracciati nell’unione dello spirito, più che nell’unione fisica.
 

In questa fase in cui la Dea e il Dio sono felicemente uniti nell’Aldilà, le loro energie sono in riposo; molto hanno dato entrambi, durante le passate stagioni, e ora si sono appartati per rigenerarsi.

L’andamento del principio femminile lunare – rappresentato nella Dea - per la sua ciclicità può essere paragonato ad un cerchio o a una spirale, e si differenzia profondamente dall’andamento del principio maschile - impersonato dal Dio solare - che può essere invece facilmente paragonato alla una traiettoria curva, ma unidirezionale… (come la traiettoria di una freccia che vola nell’aria veloce e precisa, con un punto di partenza e uno di arrivo, ma una sola volta: occorrerà un’altra freccia per tracciare un’altra traiettoria…)
Al Nord della terra, dove i Celti hanno prosperato e dove il buio invernale è davvero intenso, sembra davvero che per tracciare un altro anno occorrerà un “altro” Sole…. per questo si dice che la Dea sia immortale e che invece il Dio muoia e rinasca ogni anno. La Morte del Dio è l’evento che si prepara con la festa di Samhain.

 
In questa ottica le feste femminili e lunari (Esbat) danno continuità al corso e ricorso delle stagioni mentre le feste maschili e solari (Sabba) segnano la traiettoria dell’anno solare: un periodo idealmente chiuso, finito.

A Samhain la traiettoria è compiuta, il giro della Ruota dell’Anno corrente si esaurisce.
In termini di sviluppo e trasformazione questo ha un forte significato sull’energia maschile del Dio: in questo momento la divinità maschile, ricongiunta con la sua “anima” femminile, la Dea, ha maturato la sua essenza, ha avuto successo nell’assolvere i suoi compiti, ha già combattuto trasformazioni e battaglie all'interno del proprio inconscio ed ora può muoversi verso una fase più ampia, cominciare ad abbracciare e partecipare l’inconscio collettivo.

L’evoluzione che l’energia del Dio attraversa è coerente con la parte precedente della sua vita simbolica, quando si è evoluto dal livello di amore individuale (il Dio bambino/Dio giovane di Yule e delle feste di primavera) a un livello di amore universale, altruistico, compassionevole (il Dio adulto/Dio maturo delle feste del raccolto) ed ora è un Dio anziano, colmo di esperienza e saggezza.

La forma di amore che il Dio impersona in questo periodo è l’amore altruistico, volto al servizio dell’Universo, che culminerà quando sarà nella fase avanzata del Dio Morente, o "Vecchio Sole", nel suo sacrificio che si compirà a Yule con la sua morte e il mistero della contemporanea rinascita del "Sole Bambino". Per poter rinascere il vecchio Dio dovrà morire simbolicamente: Samhain rappresenta la morte simbolica.

In questo period, la coppia degli Dei si riposa e si prepara, separata dal mondo manifesto, alla morte di lui.
Poiché l’Estate è trascorsa, il tempo dei raccolti è finito e l’opera è compiuta, Lei esorta Lui a festeggiare la Festa della Morte.
Lei, che porta il suo seme nel proprio ventre oscuro (come la Terra porta nelle sue oscure zolle i semi del futuro raccolto), sa bene che la nuova speranza del principio divino maschile e solare verrà con la generazione seguente, quando il Dio rinascerà attraverso suo figlio, nel prossimo ciclo della Ruota dell’Anno.
 
  Voi che siete vecchi qui tornate di nuovo giovani!
Poiché questa è la Terra della Giovinezza,
La Terra Splendente, l'Isola delle Mele.
Qui non mancano mai gli alberi;
ci sono alberi dovunque, il cuore della luce.
È un pozzo del silenzio,
sprofondate giù, sprofondate nel sonno,
accanto a quel pozzo profondo e verde.
SeguiteLo, Egli è qui,
il Confortatore, il Consolatore,
il Conforto del Cuore, e la Fine del Dolore.
Egli è la Guida: il cancello è aperto.
Egli è la Guida: il cammino è sgombro.
Egli è la Guida: la Morte non è una barriera,
poiché Egli è il Signore della Danza delle Ombre,
Re del Regno dei Sogni.   (1)

                                               Starhawk

Quando gli Dei, nell’oltretomba, festeggiano la “Festa della Morte” da noi è Samhain, la notte dell’anno in cui gli spiriti vagano liberamente. La notte in cui, a noi che siamo vivi, è più facile sollevare il velo tra i mondi, dialogare con l’aldilà: non solo con i propri cari estinti ma con tutto il Mondo Invisibile, e riflettere sull’occulto e sul concetto di Morte/Rinascita.
Questo momento dedicato - in molte parti del Mediterraneo - ai Misteri di Morte/Rinascita, iniziava con riti popolari curiosamente assai simili a quelli più recenti di Halloween, la festa di importazione anglosassone più vituperata dall’opinione pubblica… perché sarebbe un’invenzione che non appartiene alla nostra cultura e, comunque, un’irriverente carnevalata nel periodo in cui si dovrebbero invece tributare “severi” omaggi alle anime dei trapassati.
Questi commenti della stampa e dei media (generalmente sponsorizzati dal cattolicesimo) sono quanto di più superficiale e ignorante si possa esprimere.

Invece proprio in Italia sono innumerevoli le tradizioni regionali della Notte dei Morti (2) - anche se spesso dimenticate - in cui i bambini uscivano di casa travestiti da fantasmi, o comunque irriconoscibili, ed andavano a minacciare scherzi e dispetti, bussando alle porte del vicinato, dove ottenevano di essere quietati con il dono dei dolci tradizionali locali.
 

Queste usanze risultano documentate nelle tradizioni popolari quasi tutte le regioni del sud e insulari: in Sardegna, le ho sentite personalmente raccontare da alcune donne molto anziane, che si ricordavano proprio di essere andate in giro loro stesse la notte dei Morti, quando erano bambine giocherellone, a cercare dolci nel vicinato…

Il significato di queste cosiddette “irriverenze”, che sono invece dimenticate - ma antichissime e sagge - tradizioni popolari, è assai profondo se non si considera la morte come un baratro, la fine di tutto, ma un sonno: un passaggio per la rinascita. Osserviamo la Terra che diventa sempre più fredda e apparentemente arida, ma sappiamo bene che nel suo grembo riposa il germe del nuovo ciclo di stagioni.

Nell’ottica della ciclicità della Vita/Morte/Vita c’è un momento in cui bisogna accettare la Morte e festeggiarla. La saggezza della Dea che invita il Sole agonizzante a celebrare la sua stessa fine è lungimirante. Lei vede la rinascita... il Futuro nella Morte e il suo sguardo ciclico attraversa il tempo con una traiettoria a spirale.

 
I bambini, travestiti da fantasmi, giocando nella notte dei Morti, apprendevano l’origine della paura del distacco (dimostrata dagli adulti che fingevano spavento alla vista dei figli che impersonavano quei terribili spiriti) ed apprendevano che il sonno può essere dolce (i dolcetti), e che i morti non sono scomparsi ma esistono su un altro piano - invisibile - e fanno paura soprattutto perché non li si vede bene, sono travestiti, hanno la testa coperta da un lenzuolo (il Velo tra i Mondi)… ma sotto sotto, sono esseri umani: quegli spiriti siamo noi stessi, i nostri antenati, il nostro sangue.

I bambini, che comprendono anche inconsciamente queste lezioni, sono ottimi come mediatori tra il mondo delle anime e il mondo terreno, perché ancora puri nell'integrità delle loro percezioni, ancora non macchiati dalle distrazioni della vita.
Ecco perché sono sempre stati i depositari delle antiche questue: dai fantasmini della notte dei morti, ai "poverelli" delle questue di uova pasquali..
I bambini nella notte dei Morti minacciano sciagura a meno che non li si rabbonisca con dolci, così come gli spiriti burloni vanno ammansiti e resi amici da lasciti di cibo negli anfratti della casa. (3)
Dunque, questa notte era vissuta come il momento in cui gli spiriti dei trapassati vengono a visitarci, perché le barriere tra il mondo invisibile, il regno degli Inferi (intesi come mondo di sotto, mondo sommerso) e il mondo dei viventi diventano sottili e si possono penetrare.

Ho notizie, sempre dal sud Italia, di alcune vecchie case dove esiste ancora una “Porta dei Morti”, una porta verso l'esterno della casa - vera e funzionante - che non viene usata mai e viene sempre tenuta chiusa a chiave. In passato questa porta veniva aperta solamnte durante la notte dei Morti, per aiutare gli spiriti benevoli degli antenati a visitare la loro famiglia…
 

La Morte di Samhain, non è dunque sparizione o annullamento della vita, ma è sonno che contiene, come tutti i sonni, il sogno.
Essendo un tempo di attesa del ritorno della Luce, Samhain, oltre a rappresentare la Festa della Morte è un periodo preposto a onorare durante la vita il significato più ampio della morte… a Samhain è tempo di esplorare le mille morti che risiedono nei cicli della vita… tempo, dunque, di isolarsi ed entrare nei personali Inferi che ognuno di noi porta in sé.

È molto importante il passaggio che la ruota dell’Anno Magico compie con Samhain: se rimaniamo in sintonia con l’energia delle stagioni e del tempo ciclico, inizia ora per noi il Tempo del Sogno…

 
Il percorso è in discesa e diretto verso l’interno (speculare a quello diretto verso l’alto e l’esterno, che si è compiuto nel passato semestre).
È richiesto il ritiro delle energie, che si dovrebbero concentrare sull’interiorità, nella disamina del nostro nucleo profondo.
Si inizia con il rito catartico di Halloween, con frizzi e lazzi che esorcizzano la paura della morte e del buio.
Ma si accende una candela (nelle tradizioni non solo anglosassoni, dentro una zucca intagliata con una faccia mostruosa, che assolve la funzione apotropaica di allontanare le energie cattive mentre ci si accosta al mondo sconosciuto): la candela è espressione della nostra luce interiore, che si affievolisce ma non si spegne mai del tutto.
Con questa fiammella, piccola ma resistente, si comincia ad esplorare l’Ombra personale.

E qui cominciano le lacrime. Perché nell’Ombra interiore risiede non tanto la malvagità degli esseri umani ma il loro dolore: il dolore, quello vero.
Quello che ognuno di noi ha scacciato nel più nascosto degli angoli del suo essere, per poter camminare nella luce senza continuamente inciamparvi.

Da questo dolore, espressione di traumi portati da molte esperienze e molte vite, può nascere - è vero - anche la malvagità… la negatività che ognuno riconosce parzialmente in se stesso... può essere chiamata rabbia, insoddisfazione perenne, frustrazione, crudeltà, incapacità, prevaricazione, violenza… ci sono mille forme illusorie e ingrate che l’Ombra assume e sono vere, perché le vediamo, le sperimentiamo nella vita e nel mondo. Ma la materia prima di cui l’Ombra è davvero costituita è dolore. È il dolore che impregna la parte di noi mai emersa e nascosta, la parte negata che pure costituisce noi, ma è considerata impresentabile: è l’urlo soffocato della parte Toro del Minotauro.

Se a Samhain, durante l’intervallo chiamato Tempo del Sogno, il tempo in cui si sognano le nuove stagioni e i nuovi progetti di vita, si trova il coraggio di iniziare la discesa agli inferi personali, per scoprire le proprie ombre e rischiararle con la candela… quel grumo informe e negato di dolore comincia a sciogliersi in lacrime.
 

La nostra è una piccola parte delle lacrime del mondo.
Le persone più sagge, che sono scese agli inferi molte volte, a Samhain non piangono più solo le proprie lacrime ma anche le lacrime dell’umanità, le lacrime dell’Universo.

E questo pianto, personale e collettivo, è un coro nella Festa dei Morti, una celebrazione del Buio da cui nascerà la Luce.

   

Dunque apriamoci fiduciosi al Sogno e al Riposo… senza dovere aspettare la morte fisica per visitare il nostro mondo delle ombre (che allora potrebbe - se mai liberato prima - rivelarsi davvero un inferno…).

Osserviamo l'antica saggezza dei popoli misteriosi che a Malta, più di cinquemila anni fa, onoravano la Morte interpretandola come una Dea addormentata. Le bellissime Sleeping Ladies rinvenute nell'Hypogeum di Al Saflieni raccontano sulla morte molto più di mille parole...

 

Ogni anno la stagione dell’Inverno ci indica che è tempo di viaggiare nel buio interiore, per scoprire anche quella parte oscura di sé, per smettere di rimuoverla, per conoscerla ed accettarla, e eventualmente agirla nella misura in cui è agibile.
E qui bisogna stare attenti a non cadere nell’eterno equivoco dell’Ombra intesa come fattore negativo, da sopprimere, rimuovere, trasformare, sublimare.


Debbo aprire una digressione, perché è fondamentale: sul piano umano la polarità è il Principio su cui si basa la Vita (4).
Non c’è Vita senza morte, non c’è Luce senza Ombra, non c’è Spirito senza materia, non c’è felicità senza dolore, non c’è positivo senza negativo e via dicendo…


Se non si accetta finalmente questo principio - magistralmente specchiato nel concetto del lato Oscuro delle divinità - si intraprenderà qualsiasi cammino all’interno dell’Ombra personale con intento definitivo di far pulizia… un intento devastante: l’Ombra personale di ognuno di noi è parte essenziale della sua totalità!

Avvicinarla, conoscerla ed accettarla sono intenti validissimi, ma la credenza comune che si debba “sconfiggerla” od anche “affrontarla” e poi “trasformarla in luce&fiorellini” è pura utopia e porta alla distruzione di noi stessi.
Siamo creature duali e polari, perché viviamo nel mondo fisico e, in noi, non può esistere nulla di creativo, fattivo, spirituale e produttivo – in parole povere: di “Luminoso” - se non è supportato dalla sua parte di speculare di Ombra. Tante quante sono le cosiddette qualità manifeste che abbiamo, altrettante sono le nostre qualità immanifeste. Le une non possono esistere senza le altre, che sono il rovescio della stessa medaglia.

Dunque attenzione a voler fare fuori l’Ombra. Teniamocela cara, invece, andandola a visitare (proprio come si fa con le tombe dei morti: l’altra parte dell’umanità vivente) per conoscerla e accettarla per quello che è, integrandola nella consapevolezza della propria personalità. Per imparare a danzare la Danza della Vita insieme all'Ombra, e non contro di lei.
 

 
Di anno in anno, di giro in giro, Samhain (che inizia il 31 ottobre ma è un periodo di introspezione che dura fino a Yule), ci dà la possibilità di imparare a convivere con l’Ombra personale (e di conseguenza – per empatia - anche di piangere l’Ombra dei nostri conviventi) e di doverla piangere sempre di meno… arrivando alla saggezza di capire che dopo – forse in questa vita o forse in una delle prossime - verrà il tempo di cominciare a piangere l’Ombra del mondo.
E di cominciare a capire le ragioni profonde anche di Quella, ed… accettarle.

Far questo non è cosa facile e indolore. La Ruota non scorre senza farsi sentire e ci vorranno molti giri (forse infiniti giri) prima di capire a fondo il significato di tutte le Feste. Ma ogni anno qualcosa sarà più chiaro e l’intuizione, anche tra le lacrime, si farà più luminosa, ripagando la sofferenza con la Consapevolezza che è il più grande bene della Vita: la Conoscenza di Sé, il frutto proibito che Eva offrì ad Adamo e che spaventò tanta gente…

Festeggiamo dunque la Morte e inauguriamo il Tempo del Sogno!!!
Buon Capodanno!




© 2006 Testo di Maria Giusi Ricotti

Qualsiasi riproduzione, senza esplicito consenso dell'autrice, è vietata.

Revisione e integrazione del 31 ottobre 2015.

L'AUTRICE

Maria Giusi Ricotti, grafico editoriale e ceramista, nata a Milano. Per amore è approdata molti anni fa in Sardegna, dove vive con la sua famiglia e lavora.

È fondatrice di Il Calderone Magico che è - oltre che un sito web ed una mailing list di spiritualità femminile - un laboratorio artigiano nel centro storico di Cagliari.

mariagiusi@ilcalderonemagico.it
http://it.groups.yahoo.com/group/ilcalderonemagico
Il Calderone Magico - laboratorio - Corso Vittorio Emanuele 349/351, Cagliari

 

NOTE

1 • Starhawk, LA DANZA A SPIRALE, Macro Edizioni

2"In diverse regioni d’Italia, le antiche tradizioni celtiche si sono unite alle leggende locali colorandosi di valenze cristiane. In Valle d’Aosta, ad esempio, per ragioni geografiche la tradizione celtica ha potuto mantenersi forte. Nonostante l’avvento del Cristianesimo, alcuni aspetti della festa di Samhain - l’antica festa irlandese legata all’origine di Halloween - si sono trasferiti nella festività di Ognissanti e in quella successiva dedicata al culto dei morti. Nella notte a cavallo fra l’1 e il 2 novembre si usava vegliare davanti ai fuochi e lasciare sulle tavole delle pietanze per i morti che si credeva dovessero visitare le case dei vivi.
La tradizione piemontese vuole che nell’apparecchiare la tavola si aggiunga un coperto per il defunto che torna a far visita i vivi. In Val D’Ossola le famiglie, dopo aver cenato, si recavano al cimitero per lasciare le case vuote ai defunti che tornavano in visita. Il suono delle campane segnava il momento del ritorno a casa e simboleggiava la riconciliazione dei morti.
Le zucche sono le protagoniste della tradizione veneta. Una volta svuotate, venivano dipinte e trasformate in lanterne dove le candele all’interno rappresentavano la resurrezione.
La "Carità di murt" era l’antica usanza emiliana: i poveri si recavano di casa in casa chiedendo cibi di ogni genere, calmando così le anime dei defunti.
In Abruzzo, oltre alla decorazione delle zucche, i giovani bussavano di porta in porta, chiedendo offerte in memoria dei defunti. 
I pugliesi onoravano le anime dei loro defunti apparecchiando tavole destinate esclusivamente al passaggio degli spiriti che, secondo la credenza popolare, rimanevano nelle case fino a Natale se non fino alla Befana.
In Calabria un corteo partiva alla volta dei cimiteri e, dopo le rituali preghiere e benedizioni, veniva imbandito un banchetto direttamente sulle tombe.
In Sicilia e in altre regioni del Sud quella di Ognissanti è una festa magica e speciale, soprattutto per i più piccoli che ricevono doni dai defunti. Dolci e frutta secca sono il premio che si aggiudicano i ragazzi che sono stati buoni durante l’anno.
In Sardegna, dopo la consueta visita al cimitero, la famiglia si riuniva per la cena. Una volta finito di mangiare, la tavola non si sparecchiava e gli avanzi rimanevano in tavola per accogliere le anime dei defunti. I bambini bussavano alle porte delle case e, al grido di "Morti, morti!" ricevevano in dono dolci e leccornie."
http://www.intrage.it/rubriche/culturaetempolibero/halloween/f_italia/index.shtml

3 • "[I bambini] sono il ricettacolo dello spirito degli avi, Invisibili, che devono partecipare alla festa affinchè si verifichino gli scambi. Secondo un circuito doppio, i doni in natura ricevuti permettono di accedere alla richiesta presso gli Invisibili, i quali inviano in cambio la cosa richiesta alle forze intermediarie, i bambini. Questi ultimi rivolgono la domanda di prosperità agli Invisibili e assicurano ai donatori una considerazione proporzionale al valore della cosa donata. I bambini possono ingiuriare la coppia, o il padrino, se il dono è giudicato insufficiente. Infine i donatori ricevono in cambio dagli Invisibili la certezza che le loro preghiere sono state esaudite; la felicità, il benessere e la salute (fecondità) vengono accordati come "ritorno dello spirito della cosa al suo luogo natale". Joceline Bonnet, LA TERRA DELLE DONNE E LE SUE MAGIE, 1991, Red Edizioni, Como, pag. 55

4 • Il principio della polarità. "Tutto è duale, ogni cosa ha la sua coppia di opposti". Il quarto principio ermetico, che richiama il notissimo sistema filosofico taoista basato sull'interazione delle polarità opposte Yin e Yang, spiega tanti paradossi con i quali ognuno di noi si trova continuamente a dover fare i conti. Gli opposti sono complementari, gli estremi si toccano, ogni verità è solo una mezza verità, ogni medaglia ha il suo rovescio, tutto è relativo. Ogni opposto esiste solo perchè esiste anche l'altro, e ognuno ha bisogno dell'altro, contenendolo in sè in potenza. Anche questo principio ermetico ci può far capire molte cose di noi stessi e della vita, soprattutto se lo applichiamo ai piani mentali, emozionali, sociali, relazionali. I SETTE PRINCIPI ERMETICI DEL KYBALION http://xoomer.alice.it/sothis/kybalion.htm


RIFERIMENTI

Parzialmente e liberamente ispirato da “Wicca. A Comprehensive Guide to the Old Religion in the Modern World” di Vivianne Crowley, HarperCollinsPublishers Ltd

IMMAGINI

"Sleeping Lady", painting by Pierre Giusti, Malta, postcard
http://clvanderbilt.com/Portfolio/ArtPortfolio.html
halloweentischdeko2005verklein
Horned God di Molly Sullivan
Dying Sun http://www.bloggers.it/Retroguardia/index.cfm?blogaction=archive&file=blog_10_2006.xml
http://www.nationalghosthunters.com/kids.html
Yea Though I Walk Through the Valley of the Shadow of Death I Will Fear No Evil by Frank Pape http://eu.art.com
Sleeping Ladies, Archaeological Museum La Valletta, Malta, foto di M.G.Ricotti
Shadow dance by Jack Spencer http://www.edelmangallery.com/archive25.htm

Samhain_01_GettyImages


 

 






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