di
Vito Foschi
Il Graal è un simbolo
multiforme che racchiude
in sé svariati significati.
È un tramite per la divinità
e rappresenta la molteplicità
della potenza di Dio. Fra i suoi
vari attributi c’è quello di
rappresentare il principio creatore
e in genere tutto quello che è legato
alla vita: guarigione, nascita e
rigenerazione.
I suoi cantori gli hanno fatto assumere
varie forme, calice, pietra, vassoio, ma le
sue proprietà di rigenerazione sono costanti.
La forma principale con cui è conosciuto il Graal
è quella di un calice o in genere un contenitore.
Ci soffermeremo su questa
forma.
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Se esaminiamo
il geroglifico egizio rappresentante la donna vedremo la presenza
di un pozzo d’acqua.
La donna, sorgente di vita, è legata all’acqua,
sorgente di vita per eccellenza ma anche liquido amniotico.
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Il pozzo d’acqua come
grembo materno. Nell’antico Egitto l’acqua assumeva
un significato particolare; le sue capacità agricole dipendevano
dalla regolarità delle piene del Nilo.
Tutto dipendeva dall’acqua. Non a caso tutte le grandi civiltà
si sono sviluppate intorno a corsi d’acqua: il Nilo, il Tevere,
il fiume Giallo, il Tigre e l’Eufrate, l’Indo.
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Nell’antica
Mesopotamia una divinità dell’oltretomba chiamata
Enki, riempiva di acqua le vasche dei primi templi. Poi semidei
in forma di pesce la donavano agli uomini. I fedeli persiani
la raccoglievano in anfore e versavano libagioni in coppe
approntate dinanzi agli altari. In queste antiche cerimonie
religiose, la vasca e il bacile, l’anfora e la coppa
rappresentavano la creazione della vita. |
Il Graal ha memoria di
questi antichi miti. Forse un legame diretto non esiste, ma questi
simboli sono universali e portano con sé memoria degli antichi
significati. La potenza del simbolo è quella di rappresentare
significati universali a tutti gli uomini e di passare indenne attraverso
le generazioni umane assumendo nuovi significati ma conservando
gli antichi.
Questa simbologia
connessa all’origine della vita è indubbiamente
legata alla donna e alla sua qualità di generatrice
di vita. Il Graal contiene questa simbologia femminile, perché
è un dispensatore di vita.
In alcune leggende il Graal è legato alla Lancia sanguinante.
Il sangue cola nel Calice e la lancia è simbolo maschile
per eccellenza. Il Calice, la donna, la lancia, l’uomo,
generano la vita e rappresentano l’atto creatore di
Dio.
Quale migliore rappresentazione della potenza creatrice divina
del mistero della generazione di una vita dall’unione
di un uomo e di una donna?
E, di fatto, in passato quale altro simbolo si poteva utilizzare? |
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Più tardi
lo sviluppo della ceramica portò l’immagine di
un Dio vasaio. Già nell’antico Egitto fu adottato
il simbolo del vaso per significare il verbo creare. |
Il Graal essendo un contenitore
possiede anche quest’immagine del vaso come simbolo della
creazione divina.
Anche il Dio cristiano che
crea l’uomo dal fango riprende quella di un dio vasaio. Più
tardi nel Medioevo Dio prende il compasso per creare. Il riferimento
è all’architettura che allora sviluppava imponenti
opere.
Il Graal rappresenta il tutto, perciò racchiude in sé
il principio maschile e femminile. A volte reso più esplicito
dalla presenza della Sacra Lancia. Simbolo maschile e quindi della
guerra. Crea insieme al Graal-donna la vita, ma distrugge i nemici.
Nella tradizione cristiana un collegamento fra la donna e
un contenitore esiste nella Litania Lauretana, la Vergine
Maria viene descritta come: “Vas sprirituale, vas
onorabile, vas insigne devotionis”, ovvero “vaso
spirituale, vaso dell’onore, vaso pregiato di devozione”.
La Vergine è descritta come un contenitore, il “contenitore”
per eccellenza perché ha custodito il Figlio di Dio.
Un esempio di connessione fra il simbolo del vaso e la donna
si ritrova nelle decorazioni della chiesa di S. Vitale a Ravenna
in cui la regina Teodora viene accomunato ad un vaso. La metafora
è sempre quella della donna come contenitore della
vita.
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Nel racconto del
Re Magagnato è presente l’idea del re taumaturgo.
Il suo benessere corrisponde al benessere delle sue terre
e del suo popolo.
Non a caso la ferita è alle gambe con ovvio riferimento
alle capacità riproduttive impedite. In questo si ritrova
la presenza di una simbologia femminile legata ai culti di
fertilità e al culto della Grande Madre. La malattia
del Re Magagnato isterilisce le terre. Solo la domanda di
Perceval può risanare il Re e far rifiorire la terra. |
Questa
parte della leggenda graaliana ricorda il mito di Kore e Demetra.
Facciamo una breve sintesi del mito. Ade, re degli Inferi,
con il permesso di Zeus rapisce Kore per sposarla. Dopo il
rapimento di Kore la madre,
Demetra, va alla sua ricerca.
Fintanto che Demetra non ritrova la figlia, la terra non germoglia
più. Una volta ritrovata, la terra torna a rifiorire
e la Dea felice fa dono agli uomini del grano.
Il dolore di Demetra per la perdita della figlia rende desolata
la terra così come il dolore per l’impossibilità
di muoversi a causa della ferita alla coscia rende desolata
la terra del reame del Re Pescatore.
Kore è donna, il Graal ha una simbologia femminile.
Le similitudini ci sono, ma sono molte anche le differenze.
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Da una parte c’è
una donna che cerca, dall’altra un uomo. L’oggetto
della ricerca è una donna, una figlia, dall’altra
è un oggetto e c’è una domanda che permette
di guarire il re e la terra.
Nel mito del ratto di Kore la presenza femminile è
preponderante e il fatto si spiega facilmente perché
il mito di Kore è più antico e risale alle prime
civiltà stanziali, e quindi agricole. |
In epoca antica si pensava che fosse la donna dispensatrice di vita
e non veniva riconosciuto all’uomo il suo ruolo nell’atto
della procreazione.
Questo imponeva un ampio riconoscimento del ruolo della donna nella
società. Dopo la scoperta del ruolo dell’uomo c’è
stato un capovolgimento di tale prospettiva: è l’uomo
che porta il principio vitale col proprio seme. La donna è
più passiva.
Nel
Perceval non ha caso l’eroe è un uomo: è
lui che feconda e fa rinascere la terra. Anche in ciò
il riferimento all’attività agricola è
evidente. L’uomo col suo lavoro rende feconda la terra,
che da sola non produrrebbe niente, così come è
necessario l’intervento maschile affinché la
donna possa procreare. |
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Il Graal rappresenta
il principio femminile che unito al principio maschile rappresentato
da Perceval genera la vita.
Trattando di generazione, il ricordo di antichi culti legata
alla Grande Madre, è evidente. La simbologia femminile
del Graal è piuttosto forte a scapito di quella maschile,
nonostante il tempo trascorso e l’avvento del cristianesimo
e del Dio Padre. Nel corso del tempo sono stati fatti vari
tentativi di riportare le leggende graaliane all’ortodossia
cristiana, un esempio è dato dal Perlesvaus di autore
anonimo, che si suppone legato ai cistercensi, ma il Graal
continua a conservare legami con un passato non cristiano.
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Bibliografia
L’avventura del Graal di Andrew
Sinclair
Il segreto dei geroglifici di Christian Jacq
Martin Mystére presenta Il dizionario dei misteri –
I segreti di re Artù
Interamente tratto da
“Cenni sulla simbologia femminile del Graal“
www.acam.it
Inserito nel sio il 19 febbraio
2009
IMMAGINI
http://www.virginmedia.com/images/1indy-idol-holy-grail.jpg
http://www.indygear.com/iggrail.html
http://www.indyprops.com/pp-grail2.htm
http://www.newagejournal.com/holy-grail-nothing.shtml
http://www.jungiananalyticpraxis.com/individuation.htm
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http://fairydoll.myblog.it/tag/piccola+storia+del+s.+graal
http://www.fenice.info/start.asp?p=/x-files/mystero.asp
http://www.sardegnacultura.it/
http://www.itaggit.com/community/blogs/antiques
http://www.hogaku.it/storia/preistoria/politica.html
http://www.museoferrara.unife.it/reperti_preistoria/VASO_CAMPANIFORME.htm
http://www.abocamuseum.it/reperti/scheda.asp?reperto=E6
http://www.territorioscuola.com/wikipedia/it.wikipedia.php?title=Arte_preistorica
http://www.gestiritrovati.com
http://www.comune.caltagirone.ct.it/index_761.html
http://www.moleiro.com/shop/art-shop-images.php?p=1084/it
http://mitologiagreca.blogspot.com/2007/07/demetra-figlia-di-cronos-e-di-rhea.html
http://www.aleramici.it/pittorigraal.asp
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