di
Elisabeth Mantovani
Maggio è sicuramente il periodo migliore per parlare dei
giardini e della loro antica simbologia.
La natura in questo periodo si offre ai sensi in tutta la sua completa
bellezza fatta di suoni, colori, profumi...
Il segno del
Toro è stato preso in astrologia per simboleggiare
questo periodo dell’anno.
Il Toro è un segno di modalità fissa: lungo
la ruota dell’anno, rappresentata dallo zodiaco, il
segno precedente, l’Ariete, si dice cardinale e quello
che lo segue, i Gemelli, mutevole.
Questo significa che se l’Ariete manifesta l’inizio
della primavera, il Toro ne simboleggia la sua piena realizzazione,
stabile, mentre i Gemelli ne registrano lo sfaldamento e il
manifestarsi nella natura dei primi segni dell’estate,
la stagione successiva. |
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La primavera è il ritorno manifesto dell’energia vitale,
dopo il sonno rappresentato dall’inverno.
I giardini che in questo periodo si riempiono di fiori e del canto
degli uccelli, sono simbolo dell’incontro armonioso tra l’attività
della natura e l’opera sensibile dell’uomo.
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Passeggiando tra
i giardini di Maggio si può notare come le rose, che
fioriscono a partire da questo periodo, siano le autentiche
regine della natura che sboccia.
Osservando la grazia dei boccioli che si ergono verso il cielo,
le forme piene dei fiori sbocciati si comprendono tutte le
sottili analogie che la tradizione simbolica religiosa ha
attribuito a questo fiore, dall’energia pura ed insieme
avvincente. |
“Maggio
delle Rose” è il mese dedicato a Maria Vergine,
e più anticamente a Venere: la Regina soave dell’amore
che vince l’inverno, col potere del sentimento e della
grazia, ri-stabilizza la vita nelle forme.
Le rose sono così da sempre simbolo dell’amore
che vince la morte e della rinascita.
La domenica di Pentecoste, che si celebra in questo periodo
è “la Pasqua delle Rose”, cioè la
resurrezione del principio vitale grazie al potere santificante
del sentimento puro che diventa intelligenza intuitiva e potere
d’unione. |
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Sin dall’antichità
il giardino è il luogo dove l’energia e le leggi
naturali incontrano i sentimenti e l’opera ingegnosa
dell’uomo, dove l’emotività dell’ambiente
naturale incontrano la sua emotività, i suoi bisogni
di comprendere l’ambiente in cui vive e di ritrovarsi
nelle cose da lui create. |
Ancora oggi in oriente
la costruzione dei giardini si perpetua come una vera e propria
arte.
In oriente infatti gli elementi del giardino, (i corsi d’acqua,
le piante, le montagnole, le fonti, le pietre…) sono tutte
immagini di energie primordiali in cui l’uomo ritrova la propria
essenza e la capacità di riequilibrare questi principi attraverso
il proprio lavoro creativo, riportando nell’ambiente armonia
e bellezza.
Protagonisti dei
giardini di Maggio sono, come abbiamo già accennato,
le rose e più in generale i fiori.
Simbolo solare di vitalità, gioia, entusiasmo, nonché
anticamente considerati segno di benevolenza divina, i fiori
hanno un loro linguaggio articolato che si esprime attraverso
la molteplicità dei colori, delle forme e dei soavi
profumi che emanano. |
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Questo linguaggio era fino
a due secoli fa, tenuto in grande considerazione e utilizzato nella
letteratura e nella poesia. Oggi il degrado ambientale ha fatto
sì che i messaggi dei fiori passino in secondo piano oppure,
addirittura, che molti fiori, un tempo comuni, si siano estinti.
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L’astrologia
attribuisce al segno primaverile del Toro la capacità
di recepire questo linguaggio subliminale grazie a una sensorialità
enfatizzata che caratterizza i nativi di questo segno.
Anche il fiore, come questo periodo dell’anno caratterizzato
dall’energia di cui il Toro è simbolo, si ricollega
ai significati del desiderio, del piacere sensuale e terreno,
dell’attrazione esercitata dalla bellezza. |
I fiori simboleggiano
perciò sia la gioia di vivere che la caducità.
Nella simbologia letteraria, così come in quella religiosa,
si ritrova spesso questo concetto legato allo sprizzare dei
sensi, allo sbocciare dell’energia nella materia che
vivifica e consuma.
“Il nostro corpo è come un fiore che sboccia
e velocemente appassisce (…) continuamente morite e
rifiorite di nuovo, o fiori, e vibrate, cadete e diventate
polvere”.
Ciò ci evoca la caducità del piacere, della
bellezza e della vita terrena. |
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Come accade per
molte divinità dell’olimpo che sono note popolarmente
con un solo nome, anche per Venere, dea dell’Amore e
della bellezza, a cui è stata consacrata la simbologia
delle Rose, esistono diverse varianti che esprimono qualità
e aspetti diversi dello stesso mito e dello stesso principio.
Venere-Afrodite è la dea che riassume i concetti di
bellezza, armonia, equilibrio, grazia e femminilità
attraverso l’arte e l’estetica.
In astrologia Venere-Afrodite è interprete del segno
della Bilancia, in cui l’armonia e l’equilibrio
si realizzano attraverso il senso di giustezza e di giustizia
insiti nel logo di questo segno zodiacale. |
L’energia
del Toro e di questo periodo dell’anno sembra essere
più associata alle qualità magnetiche e sensoriali
della dea Venere-Astarte.
Astarte rappresenta la femminilità come potere esercitato
dal desiderio, dalla bellezza terrena e sensuale.
Essa si associa a tutte le dee terrene che esprimono i concetti
di fertilità e fecondità della terra, di ricchezza
della sue risorse, di magnetismo, plasticità ed accoglimento:
Gea, Cibele (Grecia), Isthar (Assiria), Erda (mitologia nordica),
Kali Durga (India). |
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Astarte, come
evoca il nome, è anche una divinità siderale:
il suo nome può infatti derivare dalla parola greca
astèr che significa stella.
Le stelle, anticamente attributi delle divinità, sono
associate alla forma dei fiori.
Nelle raffigurazioni simboliche antiche ci sono stelle e fiori
a cinque, sei e otto punte o petali.
Nella simbologia cristiana Maria è raffigurata spesso
circondata da fiori, oppure in un roseto o ancora accanto
al suo simbolo prediletto, la rosa, ed è anche chiamata
Maris Stellae, stella del mare. |
Il simbolismo
dei fiori evoca il potere del sentimento catturato dal desiderio,
maturato poi e purificato nel grembo dell’esperienza
terrena.
La funzione della bellezza femminile simboleggiata da Venere
è dunque duplice: attivare il desiderio e indirizzare
le aspirazioni. Così come Dante è guidato da
Beatrice nel suo percorso di conoscenza/coscienza che lo porta
verso il Paradiso. |
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Nelle eccezioni più
terrene il potere femminile, associato a Venere è rappresentato
dalla plasticità fecondante che caratterizza il segno del
Toro.
Questa ricettività plastica dà immagine all’idea,
al sentimento ed è specchio dell’interiorità:
la forma è l’impronta che lo spirito lascia sulla materia.
Da questo concetto deriva la medianità e il carattere profetico
attribuito alla sensorialità del Toro e alle divinità
femminili Signore della Terra e del Cielo.
Il contatto con l’energia magnetica e plastica della primavera
e lo studio dei significati attribuiti a questo periodo dell’anno,
ci rivela il carattere divino della Terra e della Materia.
La reverenza per la Materia, forma primordiale dello Spirito nella
quale esso si rivela, è caratteristica delle religioni antiche
e non ha nulla a che vedere con il materialismo che caratterizza
la società odierna.
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Un commento del
“Libro delle mutazioni”(I Ching) spiega così
il carattere divino del principio femminile e ricettivo, grembo,
alambicco, immagine dello spirito:
“In stato di riposo è chiuso e abbraccia
ogni cosa come in un immenso seno. In attività, si
apre alla luce divina della quale irradia tutte le cose (…)”
Questa immagine ci richiama alla mente la simbologia del fiore
che si apre alla luce e della rosa, il cui centro è
intuibile ma segreto e nascosto in profondità. |
Anche per queste qualità
la Rosa divenne simbolo della discrezione, della grazia femminili
oltre che della capacità di saper serbare l’energia
vitale in un centro profondo, o più semplicemente di saper
serbare un segreto.
Il giardino di Maggio o il Giardino delle Rose è espressione
pura della femminilità come immagine dello spirito.
L’arte del
giardino, si configura in quest’ottica come capacità
di sublimazione del desiderio e dell’energia fisica
attraverso l’intelligenza, la grazia, la pazienza e
la discrezione, qualità tra l’altro espresse
dalla simbologia di Venere-Afrodite e della Rosa.
Queste qualità trasformano le forze magnetiche ed esuberanti
della natura in luoghi dove regna l’armonia e l’equilibrio
attraverso un lavoro paziente e devoto che continua per tutto
l’anno solare fino al nuovo sbocciare del giardino. |
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L’immagine del giardino
ha sempre connotazioni positive: da un punto di vista psicologico
è “il luogo di crescita dei fenomeni interiori della
vita.”
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"Nel giardino
il corso delle stagioni giunge a compimento in forme particolarmente
ordinate e chiare”. Esso è perciò immagine
della ricchezza interiore e simbolo dell’evoluzione
psichica e sentimentale che si esprime attraverso il perfezionamento
della personalità.
"Il muro di cinta”, che spesso circonda il giardino”
trattiene le forze interne che fioriscono”: mirabile
immagine del corpo che contiene e cresce, attraverso l’esperienza,
le gioie e la bellezza dell’Anima. |
Elisabeth Mantovani per
Cà delle Rose
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Sulla simbologia dei fiori, in questo sito, leggi anche Flora
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