di
Mnemosyne
Il rito dovrebbe essere svolto preferibilmente
all’aperto, su una spiaggia, in una notte di Luna Nuova di
Fuoco, ossia quando si celebra il matrimonio simbolico tra il Sole
e la Luna che transita in un segno di Fuoco (Ariete o Leone o Sagittario).
È anche il momento in cui la Luna da calante diventa crescente
e da “fredda” si trasforma in “umida”. È
il momento dei nuovi inizi, della fertilità.
La spiaggia, ossia il luogo dove l’Acqua incontra la Terra,
a sua volta ci invita a riflettere sull’unione tra gli opposti,
sull’incontro sempiterno e duraturo dell’elemento femminile
e lunare (la sensibilità) con quello maschile e solare (la
vitalità).
Se non è possibile effettuarlo su una spiaggia, sotto lo
sguardo benevolo del nostro astro notturno (ma ricordiamo che in
alcune stagioni ed in alcune parti del nostro Pianeta, per esempio
durante l’inverno nell’Emisfero Sud, è possibile
visualizzare nello stesso momento la Luna ed il Sole nel cielo,
anche durante il giorno, e questo potrebbe essere in assoluto il
momento ed il luogo ideale), scegliete comunque un posto dove sia
possibile trovare un’unione simbolica tra gli elementi (la
riva di un fiume, una cascatella su una roccia) o ricreatela all’interno
di un ambiente. Può trattarsi di una di quelle “fontanelle
Zen” da casa o qualsiasi altra cosa vi suggerisca l’istinto
e la fantasia per rappresentare l’Unione nel luogo sacro che
avete scelto.
Sempre ricordando che la sacralità è una qualità
che siamo NOI a donare ai luoghi ed ai momenti. Dunque anche due
semplici drappi incrociati di colori diversi, se caricati della
nostra Energia, diventano simbolo e Magia...
E come sempre, prima di iniziare, è importante stabilire
nella coppia l’Intento della Celebrazione.
Che si tratti di un momento di Incontro e Celebrazione reciproca
nella propria essenza di amanti, o un supporto, o una richiesta
particolare o l’accettazione della “pillola” di
Chang-O, è
importante verbalizzarla ed esserne profondamente consapevoli. L’Intento
dirigerà le nostre azioni e ci consentirà di scegliere
le modalità e le Invocazioni migliori per la circostanza.
Se si tratta di un Incontro tra Amanti, per esempio, potremo decidere
di celebrare skyclad, stupenda espressione anglosassone che con
le parole “vestito di cielo” indica la nudità
rituale, procurandoci poi gli strumenti per avere durante tutto
il Rito un sottofondo musicale di tamburi (se vogliamo esaltare
la passionalità ed il contatto con i chakra inferiori) o
di arpe celtiche (se desideriamo invece cogliere maggiormente l’essenza
spirituale della relazione e la concordanza dei nostri chakra superiori)...
Radicamento e centratura individuali
Prima di iniziare il rito vero e proprio è opportuno, come
sempre, un momento di centratura e radicamento (grounding and centering)
da svolgere, però, ognuno per proprio conto, prima di creare
il Cerchio che sigillerà la sacralità dello Spazio
e del Tempo.
Questo ci invita a ricordare che l’Unione è l’Incontro
di due persone complete, centrate e radicate nella proprio Individualità.
Perché l’Amore e l’Unione sono primaditutto Scambio
allo stesso livello.
Spingiamo le nostre Radici profondamente nel terreno per essere
saldi in noi stessi e dunque poter andare incontro all’altro
a braccia aperte senza timori. Siamo forti e siamo colmi di noi
stessi, dunque ci apriamo all’Altro con sicurezza.
L’Unione Sacra ci chiede di saperci perdere, ma sicuramente
di saperci ritrovare. Per questo possiamo abbandonarci con Fiducia,
senza pensare od attenderci che l’Altro colmi i nostri bisogni
e dopo l’Incontro ci lasci svuotati o timorosi di perdere
quanto acquisito con l’esperienza.
È nella pienezza del Sé che si incontra e si Abbraccia
l’Altro da Sé, ci si confonde nell’Unione e si
torna al proprio Sé saldi, più ricchi e completi,
al termine dello Scambio.
Il Cerchio Sacro
Sigilliamo ora lo Spazio ed il Tempo che già abbiamo definito
Sacri, creiamo l’Isola Protetta, il Cerchio all’interno
del quale la Magia potrà manifestarsi in tutta la Sua Potenza.
Perché noi la chiamiamo ed interagiamo con gli Elementi dell’Universo
in una Danza senza Spazio e senza Tempo.
Costituiamo il Cerchio con il nostro Partner nel modo che preferiamo
od utilizziamo abitualmente (ovviamente meglio mettersi d’accordo
prima, se siamo entrambi praticanti dell’Arte).
Dal momento in cui il Cerchio è chiuso, teniamoci per mano
e non lasciamo più il Contatto.
È molto importante mantenere un Contatto fisico costante
durante un rito di questa natura, per consentire alle Energie Individuali
di entrare in comunicazione e continuamente dialogare durante tutto
il tempo del Rito.
Il Contatto fisico é il modo più semplice (ed il più
piacevole) perché ciò avvenga.
Il Rito
Invitiamo gli Elementi nel nostro Cerchio perché intervengano
a sostenerci nel nostro Rito.
Facciamolo insieme, tenendoci per mano, disegnando insieme volta
per volta nell’aria il simbolo del pentacolo rituale e rivolgendoci
alle relative Direzioni con invocazioni d’Amore e di Partecipazione,
ognuno portando il proprio contributo ed il proprio sentire.
Per esempio: “Sii Benvenuta, amata Acqua, gorgogliare di sorgente
e calmo scorrere del fiume in tutta la sua pienezza. Portaci la
freschezza delle tue sorgenti, la fluidità del tuo adattarsi
e la forza del tuo tracimare che può travolgere ed eliminare
gli ostacoli.” - “Sii Benvenuto con noi, potente Fuoco,
accolto e non temuto. Portaci il calore del tuo divampare, e che
sia Passione, la luce della tua fiamma, e che sia Illuminazione,
la potenza del tuo bruciare, e che sia la Distruzione del Vecchio
per creare lo spazio al Nuovo che avanza...” e via di questo
passo, secondo l’ispirazione e ciò che il nostro Intento
desidera ottenere, per noi, in quel momento.
È ora giunto il tempo per invocare la presenza e la grazia
della Dea e del Dio. Ci troviamo già in un’altra dimensione,
gli Elementi sono con noi.
Forse stiamo ascoltando da un po' la musica che abbiamo predisposto
e già sentiamo il desiderio di muoverci al ritmo degli strumenti.
Se ci troviamo sulla spiaggia, di sera, la Natura avrà già
provveduto ad inebriarci con i profumi arcani della Notte.
Se siamo in un interno, abbiamo magari predisposto alcuni incensi
speciali o un bruciatore di oli essenziali per ricreare artificialmente
la Magia sensoriale (particolarmente raccomandati, in questo caso,
aroma di Frangipani, Ylang-Ylang, Rosa e Passionfruit, Ambra e Mirra,
mescolati in proporzioni variabili o singolarmente, secondo il proprio
gusto ed ispirazione. L’importante è sempre che i nostri
sensi esultino!).
Chiamiamo la Dea ed il Dio con parole di seduzione, invitiamoli
ad entrare nel nostro Cerchio come gli Amanti che saremo poi noi
ad impersonare.
Così sarà di certo la celebrante femminile ad invocare
il Dio e viceversa.
Prima di chiamare il nostro Amante Divino, concentriamoci con attenzione
ed abbandono sui nostri sensi. Ascoltiamo ad occhi chiusi il battito
dei nostri cuori e sincronizziamoci con quelli, apriamo gli occhi
sul Mondo, ascoltiamo i rumori che ci circondano, aspiriamone profondamente
i profumi, continuiamo a palpare morbidamente la sensazione tattile
del contatto fisico con l’Altro (che non abbiamo mai lasciato!)
e godiamoci la sua vicinanza, il profumo della sua pelle, gli occhi
negli occhi.
Spostiamo percio’ l’attenzione dei sensi dall’Universo
che ci circonda all’Universo che questa persona rappresenta
per noi, al nostro Universo personale. Ora siamo veramente pronti
per invocare la Dea / il Dio. E di certo non abbiamo bisogno di
suggerimenti sulle parole per farlo... la Magia è già
in noi.
Le parole sgorgheranno come una canzone, una poesia.
Chiamiamo la Dea / il Dio, ma siamo già Noi stessi consapevolmente
Dea e Dio. L’invito è solo formale, eheheh!
Forse stiamo già danzando abbracciati. È il momento
per entrare in noi stessi e confonderci con l’Altro da noi.
Distendiamoci sulla schiena all’interno del Cerchio, uno vicino
all’altro, le braccia lungo i fianchi, sempre senza perdere
il Contatto fisico.
Ora, a seconda dell’intento e del tipo di relazione esistente
tra i celebranti, è possibile procedere con un viaggio sciamanico
comune nelle profondità dei nostri Esseri, o una visualizzazione
guidata, o uno scambio di profondo affetto o un rapporto sessuale
di condivisione vero e proprio.
Non dimentichiamo che l’unico senso che è rimasto “trascurato”,
prima dell’invocazione della Dea e del Dio, è stato...
il gusto! È il momento di esercitarlo, abbandonandoci alle
sue sensazioni... ;-)
Qualunque pratica avremo “sentito” di adottare, potremo
avvertire sensazioni molto, molto forti e coinvolgenti.
Lasciamoci andare, abbandoniamoci ad esse, non temiamole.
Sappiamo di poterci perdere con la certezza di ritrovarci.
Andiamo verso l’Altro, sempre a braccia aperte (anche durante
una visualizzazione od un viaggio sciamanico, cerchiamo di “vedere”
che questo accade) ed accettiamo di condividere la nostra strada
e le nostre sensazioni. È certamente possibile che non si
possa sempre condividere ogni cosa, soprattutto nell’ambito
di un percorso spirituale sensibile come quello sul quale ci troviamo,
ma possiamo e dobbiamo condividere cio’ che siamo e cio’
che stiamo diventando.
La nostra Trasformazione, il nostro Essere più profondo che
muta, apprende, conosce, è in cammino e continua a tentare
nuove strade mai sazio. Mai totalmente appagato.
Ma pieno e ricco. Questo dobbiamo reciprocamente portarci in dono,
nelle modalità e nei tempi che preferiremo. Senza timore
di noi stessi. Primaditutto.
E quindi senza timore dell’Altro da Sé...
E dopo aver vissuto il momento più profondo della Celebrazione,
fermiamoci insieme a prendere coscienza e ad osservare quanto sperimentato,
quanto avvenuto. Lasciamo che lo Scambio continui a procedere mentre
lentamente riprendiamo contatto con Noi e ci predisponiamo a tornare
“separati” apparentemente, ma con la consapevolezza
di quanto si è manifestato nell’ennesima opportunità
di Unione con e nella Magia dell’Universo...
Al termine del Rito, come sempre, ringraziamo e congediamo la Dea,
il Dio e gli Elementi che hanno fatto corona a questo nostro momento
magico ed irripetibile (perché ogni volta, seppure simile,
sarà sempre completamente diversa!).
Riapriamo il Cerchio e conserviamo in noi la Magia.
Anche se in talune circostanze può sembrare difficile, è
questa la Grande Meraviglia del nostro percorso. Ossia la capacità
di “richiamare” alla nostra Coscienza in ogni occasione
della nostra Vita, e quindi rivivere, gli intensi ed innumerevoli
momenti Magici di cui facciamo esperienza!
©
2005 Questo è un testo originale, scritto a Sydney da Mnemosyne
de lemusenellarete
nel mese di Ottobre 2005
È possibile riprodurlo, gratuitamente così come è
stato donato a queste pagine web,
ossia NON A SCOPO DI LUCRO, avendo cura di citare LA FONTE E L’AUTRICE.
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L'AUTRICE
Rosalba Formato (Mnemosyne)
Laureata in Economia e Commercio,
Wiccan, maestra di Yoga, scrittrice ed esperta di terapie
alternative.
Vive a Sydney, dove si e’ trasferita nel 2004 da Milano,
e dove prosegue il suo cammino di ricerca eminentemente nell’ambito
della spiritualità femminile.
E’ l’ideatrice e la moderatrice della più
grande mailing list wiccan e pagana italiana "lemusenellarete".
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Immagine: L'unione di Davide Rossi tratta
da http://www.3dgrafix.net/autori/rossi.htm
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