LE DAMIGELLE DEL GRAAL E LA RINASCITA DELLA TERRA
Le figure femminili che appaiono al fianco degli eroi in cerca del Graal e che svolgono un ruolo importante nelle varie vicende rappresenterebbero nove diversi archetipi di Donne divine, specchi di alcune delle infinite sfaccettature di un’unica Grande Dea.
Queste nove Dame sarebbero la chiave della riuscita delle diverse imprese dei Cavalieri e del Re stesso, ed è soltanto attraverso di loro che essi conoscono e sperimentano la Sovranità della Terra e il significato del Graal.
La Sovranità, infatti, sarebbe sempre dovuta essere conferita da una donna, in quanto la Terra è Donna e la Donna è Terra, e per regnare sulla Terra, mostrandosi rispettosi verso di essa, era necessario riservare lo stesso amore e rispetto alla Donna. Solo così, comprendendo e amando entrambe, la Sovranità sarebbe stata riconosciuta e le terre avrebbero potuto prosperare in perfetta gioia e armonia.
Tuttavia, nel momento in cui il rispetto per una delle due, o per entrambe, fosse venuto a mancare, la Sovranità avrebbe perso la sua componente divina e il regno si sarebbe trasformato in Landa Desolata, così come Landa Desolata sarebbe divenuto anche lo spirito di chi tale rispetto aveva negato.
Queste nove Donne rappresentano, dunque, sia la Sovranità che il Principio Femminile incarnato, sotto ogni aspetto.
Secondo le interpretazioni dei due autori Caitlin e John Matthews nel loro Ladies of the Lake, a seconda delle particolarità e dei diversi simboli che portano con sé, le nove Dame del Lago potrebbero essere associate alle festività pagane della Ruota dell’Anno, rappresentandone alcuni aspetti.
Così ad ogni Dama corrisponderebbe una festa, così com’è elencato di seguito:
Yule - Ragnell, la Sposa Ripugnante e Dama degli Indovinelli
Imbolc - Dindraine, la Vergine del Graal e Regina delle Lande Desolate
Oestara - Kundry, la Laida Pulzella e Oscura Signora della Conoscenza
Beltane - Ginevra (moglie di Artù), la Regina dei Fiori
Litha - Enid (moglie di Erec), la Signora della Gioia
Lughnasadh - Igraine (madre di Artù), la Regina Madre
Mabon - Nimue, la Dama della Porta e Custode delle Strade
Samhain - Morgana (sorella di Artù), l’Incantatrice e Regina della Ruota
Il Centro della Ruota dell’Anno - Argante, la Dea e Dama del Lago
Le nove Dame sono inoltre suddivisibili in tre gruppi, ognuno formato da tre di esse: Igraine, Ginevra e Morgana, le parenti di Artù, fondamentali per la sua vita; Argante, Nimue e Enid, le Sorelle della Sovranità, appartenenti all’Altromondo, ovvero ad Avalon; Kundry, Dindraine e Ragnell, le Damigelle del Graal, fondamentali per la riuscita della Cerca.
Questi divini archetipi ci accompagnano durante lo studio della storia di Artù e del Graal, ma forniscono anche un aiuto e uno spunto importante per vivere e comprendere le diverse festività dell’Anno, e per “sentirle” con pienezza, sperimentandole ed entrando, il più possibile, in comunione con esse.
RAGNELL, LA SPOSA RIPUGNANTE
“La megera aveva tutti gli arti e le giunture, dalla sommità del capo fino a terra, neri come il carbone. La criniera nera e setolosa che le scendeva dall'alto del cranio sembrava la coda di un cavallo selvaggio. Il falcetto di denti verdi che aveva in faccia e che le arrivava agli orecchi avrebbe potuto tagliare un ramo verde di una quercia da frutto. Gli occhi erano cupi e fumosi, il naso ricurvo e incavato. Aveva la pancia fibrosa, maculata di pustole, malata, e le tibie deformi e distorte. Le caviglie erano spesse, le scapole larghe, i ginocchi grossi e le unghie verdi. Insomma, il suo aspetto era davvero ripugnante.”
da "Le avventure dei figli di Eochaid Mugmedon, in Saghe e Leggende dell’antica Irlanda",
di G. Agrati e M. L. Magini
La Damigella che incontriamo nel passaggio tra la fine della decadenza dell’anno e l’inizio della sua lenta rinascita, e che riprende alcuni motivi legati alla festività del Solstizio d'Inverno, è Ragnell, chiamata la Dama Ripugnante o la Sposa Ripugnante.
La sua figura mostruosa non compare nelle storie che narrano le vicende del Graal, ma si presenta in un particolare episodio della vita di Artù e di suo nipote Gawain. Ciò nonostante è estremamente collegata al tema della Cerca, poiché il suo archetipo ne rappresenta alcuni aspetti.
L’opera che la ritrae in modo più completo è "The Wedding of Sir Gawain and Dame Ragnell", risalente al periodo che va dal XIV al XV secolo d.C.
Sulle pagine di questo antico testo leggiamo che Artù, durante una battuta di caccia, si imbatte in un favoloso cervo bianco, che nelle leggende celtiche è spesso preludio di fantastiche avventure nell’Altromondo.
Affascinato dalla sua bellezza, egli lo insegue a lungo e quando finalmente riesce a raggiungerlo, lo uccide.
In quell’istante, però, un cavaliere dalla sfarzosa armatura gli appare dinnanzi e, rivolgendosi a lui in maniera aggressiva, lo rimprovera aspramente per aver concesso a Gawain alcune terre che invece erano di sua proprietà. Il misterioso uomo, che dice di chiamarsi Gromer Somer Jour, minaccia di morte il Re per questo oltraggio, ma poco prima di mozzargli la testa decide di offrirgli la possibilità di riscattarsi.
Se infatti Artù, trascorso un anno esatto, si presenterà nello stesso luogo dell’incontro con la risposta ad una misteriosa domanda postagli dal suo avversario, potrà avere salva la vita.
La domanda del cavaliere è “Qual è la cosa che la Donna desidera di più?”
Il Re accetta il compromesso e, terminata la caccia, torna al suo castello. Nonostante cerchi di non far trapelare i suoi pensieri, Gawain si accorge della sua preoccupazione e gli chiede quale mai possa esserne il motivo.
Artù risponde raccontandogli la sua avventura nella foresta e il timore di non riuscire a trovare la vera soluzione all’enigma, così il nipote decide di aiutarlo.
Insieme partono all’alba, prendendo direzioni diverse per porre la domanda a più donne possibili. Queste, però, rispondono dicendo che desiderano abiti lussuosi, un uomo valoroso che le sposi, oppure denaro e piccole soddisfazioni materiali; tutte cose che non convincono i due cavalieri.
Intanto l’anno trascorre velocemente e il Re, seppur abbia riempito due grossi libri con le risposte di tutte donne del regno, non ne ha ancora trovata una che sia veramente soddisfacente.
Sulla via che conduce al luogo dell’incontro, in cui Gromer Somer Jour lo attende, egli incontra una Dama che cavalca un mulo, con un liuto appeso in spalla.
La donna, di nome Ragnell, è davvero terrificante, indescrivibilmente brutta, con la faccia tutta rossa, i denti gialli e storti, le guance enormi, gli occhi simili a quelli di un gufo e il corpo completamente deformato.
Ella dichiara che nessuna delle risposte che egli porta con sé è quella giusta, perché l’unica che conosce quella esatta è lei. Tuttavia gliela comunicherà volentieri, a patto che egli le prometta di recarla in moglie al suo caro Gawain, in cambio del qual gesto potrà avere salva la vita.
Indeciso sul da farsi, data la tremenda bruttezza della Dama, Artù torna di corsa al castello per confidare a Gawain l’accaduto.
Il giovane e splendido combattente accetta senza esitazione di sposare Ragnell, nonostante il suo lubrico aspetto; così il Re, ripresa la strada per il bosco, raggiunge la Dama per riferirle la decisione e ricevere la risposta.
Ragnell, allora, gli rivela che la cosa che la Donna desidera di più è la Sovranità. Il riconoscimento completo della sua sacra ed innata Libertà.
Recatosi da Gromer Somer Jour, Artù risponde alla sua domanda, così l’uomo lo risparmia.
Di ritorno al castello vengono subito messi in atto i preparativi per le nozze, che la Sposa desidera ricchi di cerimonie e festeggiamenti, perché tutti possano conoscere e vedere con i propri occhi qual è stata la scelta di Gawain.
Dopo il matrimonio i due sposi si ritirano nelle loro stanze e Ragnell chiede gentilmente a Gawain di darle un bacio.
Il giovane non esita un momento e, anzi, dice alla sua sposa che non farà solo questo, ma adempierà pienamente al suo dovere di marito, giacendo amorevolmente con lei. Ma non appena pronuncia queste parole, voltandosi verso la Donna, scopre che al posto della tremenda Dama Ripugnante vi è la fanciulla più bella mai vista sulla Terra.
Sorridendo al cavaliere, Ragnell gli svela di essere stata vittima di un incantesimo, una maledizione terribile che si sarebbe spezzata soltanto quando un uomo fosse riuscito a guardare oltre la sua bruttezza e l’avrebbe sposata.
L’incantesimo però non è ancora del tutto spezzato e la fanciulla dice che solo per una metà del giorno potrà essere così bella, mentre per l’altra metà tornerà ad essere la Dama Ripugnante.
Spetta a Gawain decidere se la vorrà bella di notte, tra le morbide coperte, oppure di giorno, di fronte a tutta la corte; ma il cavaliere, dopo averci riflettuto, lascia a lei la libertà di scelta, l’unica che può scegliere per se stessa.
A tali parole la splendida Dama esulta raggiante, poiché questa era la risposta che come d’incanto avrebbe rotto definitivamente il maleficio.
Riacquistata la sua sacra Libertà, Ragnell potrà rimanere sempre bella, come ella stessa desidera. E la sua Sovranità investirà dolcemente Gawain fino alla fine dei suoi giorni.
Da questo racconto traspare il grande dilemma della donna, privata della sua individualità e totalmente subordinata all’uomo.
La Dama descritta però non rappresenta soltanto la donna, ma la Terra stessa, che da ospitante degli uomini diviene oggetto posseduto e ormai privato del rispetto.
Analizzando la storia riportata nel "The Wedding of Sir Gawain" and Dame Ragnell, possiamo interpretare il presentarsi dell’enigma di Gromer Somer Jour come un sintomo di malessere della Terra e di Artù stesso che, come il Re Pescatore del Castello del Graal, presenta alcune ferite interiori.
La sua malattia potrebbe nascere dalla crisi coniugale con Ginevra (che incarna la Sovranità), forse a causa di inadempimenti o errori da parte del sovrano: di conseguenza anche la terra su cui egli regna segue i risvolti della sua vita e si trasforma.
Secondo le antiche leggende, un Re avrebbe dovuto sposare simbolicamente la Terra sulla quale avrebbe regnato, impersonata da una Donna alla quale il egli doveva unirsi, e avrebbe dovuto riconoscerle la Sovranità e il pieno rispetto, sempre. Se questi fossero venuti a mancare il re avrebbe fallito nel suo compito e la Terra si sarebbe tramutata in Landa Desolata, sterile, improduttiva ed inospitale. Allo stesso modo egli non sarebbe più stato in grado di riconoscere i volti della Sovranità, e li avrebbe disprezzati.
Il desiderio più grande della Donna, rivelato da Ragnell, è quindi anche il desiderio più grande della Terra, ed è come conseguenza della negazione della Sovranità che la Dama si presenta con un aspetto orrendo, come simbolo della donna ripudiata, usata, ferita e insultata, nonché privata del suo vero volto e del suo potere.
Solo un cavaliere talmente luminoso e puro di cuore da guardare oltre l’esteriorità e accettare sia la luce che il buio, ovvero consapevole che ciò che è manifesto non è fine a se stesso, ma custodisce una natura preziosa, può guarire sia la donna che la Terra in nome dell’amore che porta dentro di sé, e l’unico modo per farlo è accettare il proprio limite e riconoscere pienamente il potere femminile.
Gawain è questo cavaliere, e grazie alla sua profonda limpidezza che sostituisce l’inadeguatezza del Re, la Terra fiorisce.
L’archetipo della saggia Ragnell compare anche in un’altra storia, proveniente dal Ciclo dei Re delle saghe irlandesi e intitolata "Le avventure dei figli di Eochaid Mugmedon".
In questo testo troviamo la storia dei cinque figli del Re d’Irlanda, uno dei quali dovrà essere scelto come successore del padre.
Questi, durante una battuta di caccia, si perdono nel bosco e vengono colti da una tremenda sete. Il primo si offre di andare a cercare dell’acqua e, dopo aver vagato per un po’ di tempo, trova finalmente un pozzo al centro di una radura. A guardia del pozzo vi è una vecchia strega dall’aspetto tremendo, talmente brutta da non poter essere guardata, la quale offre l’acqua in cambio di un bacio.
Il giovane si rifiuta con sdegno, rispondendo che preferisce morire di sete piuttosto che baciarla e lo stesso fanno gli altri fratelli, tranne l’ultimo, il più giovane.
Niall, questo è il suo nome, si offre volentieri di darle un bacio in cambio dell’acqua e, anzi, le dice che farà molto di più: si coricherà accanto a lei, se è suo desiderio. E non appena egli finisce di proferire queste parole, la strega si trasforma in una Donna dall’aspetto divino, la cui bellezza non ha eguali.
Ella rivela di essere la Sovranità e profetizza che solo lui sarà il vero Re d’Irlanda dopo suo padre, in quanto è l’unico ad averla riconosciuta e ad averle concesso ciò che desiderava.
La Dama gli svela anche il segreto della prova alla quale giovani pretendenti al trono sono sottoposti. Questi, infatti, devono saper riconoscere, come Niall stesso ha fatto, entrambi gli aspetti della Sovranità, per poter regnare con giustizia come Re Sacri, accettati e benedetti dalla Grande Madre.
Ella gli dice che, come egli ha visto prima il suo aspetto orripilante e poi la sua armoniosa bellezza, allo stesso modo si dovranno attraversare prima periodi di dure battaglie e guerre per conquistare le terre desiderate; si dovrà prima prendere coscienza che la Terra non è proprietà, ma luogo sacro che va rispettato come si rispetta chi ci ospita, e si dovranno prima apprezzare ed amare le creature e i luoghi che appaiono ripugnanti o selvaggi, perchè soltanto in seguito a questo completo riconoscimento si potrà godere della meravigliosa gloria e dello splendore della Terra fertile e donatrice di frutti.
Così Niall torna dai suoi fratelli, portando con sé l'Acqua, che è la Vita della Terra e uno dei doni della Sovranità.
Ma cosa succede se nessun sovrano è degno di regnare sulla Terra? Se la Sovranità non viene riconosciuta e il potere maschile prevale implacabilmente su quello femminile che ne diventa una subordinazione?
Ciò che accade è raccontato nel "The Chase of Gleann an Smoil", dove il protagonista Fionn non riesce a guardare oltre l’aspetto della Dama che gli si offre in moglie e la rifiuta con sdegno. Ella allora si scatena nella sua rabbia e, dopo aver ucciso i tutti compagni di Fionn, inizia a distruggere tutto intorno a sé, finché viene uccisa.
La Terra, infatti, se non le è dato il giusto rispetto, si ribella agli uomini e diventa distruttiva e pericolosa, così come si può ben vedere al giorno d’oggi, in cui lo sfruttamento e l’abuso di potere stanno sconvolgendo i delicati ritmi e cicli naturali, provocando squilibri e conseguenti disastri.
Tutte queste diverse versioni della storia in cui compare la Dama Ripugnante con i suoi sacri e vitali insegnamenti, sono inseparabilmente legate alla perdita del Graal, alla Sovranità femminile ferita e violentata e a ciò che ne consegue.
Ragnell rappresenta ciò che accade alla Donna e alla Terra, sia quando viene privata della Sovranità, sia quando la riacquista.
Ella personifica la Landa Desolata come pure la Terra Rigogliosa.
L’apparente meschinità del suo aspetto non è altro che una piccolissima parte del suo essere, ma coloro che non sono adatti ad essere veri Re non andranno mai al di là di essa e non trarranno nulla dal magico incontro che inconsapevolmente hanno vissuto.
Solo i veri cavalieri, dall’Anima luminosa e dal cuore puro, sono coloro che rispondono alla misteriosa domanda, che altro non è se non la richiesta più naturale e ovvia che la Terra potrebbe fare. Solo i veri Re Sacri sanno scalfire la superficie per conoscere l’oro che essa cela, comprendendo la vera natura delle cose, la loro perfetta armonia fatta di opposti e la bellezza in ogni sua forma.
Ragnell è la Guardiana del Pozzo sacro, che attende di donare la sua Acqua per far sì che le Lande Desolate possano dissetarsi. È la Dama degli Indovinelli, che in groppa al suo mulo mette alla prova gli uomini, premiando i pochi, gli unici, che riescono a guarirla.
Ella è la Custode delle Acque profonde, la misteriosa Strega che porta come dono la Sovranità.
Solo attraverso di lei l’uomo diventa Re, e la Terra germoglia.
Se ci rivolgiamo ad un contesto più limitato e inerente al divenire e al mutare delle stagioni, la Sposa Ripugnante potrebbe essere associata simbolicamente alla festa del Solstizio d'Inverno, il periodo di maggior sconforto, sterilità, inospitalità e buio, che però nasconde in sé il germe della rinascita e del mutamento.
Ragnell ci consiglia di ricercare la bellezza della Terra e della Donna non solo in ciò che sta in superficie ma anche, e soprattutto, nelle sue profondità, nell’Anima e nel Cuore, e ci invita ad accettare le nostre oscurità e a guardarle come prove da superare, ma senza odiarle. Ella ci mostra che l’aspetto manifesto delle cose non sempre è sufficiente per poter dire di conoscerle ma, al contrario, è semplicemente una superficie da scalfire e da spogliare, perché ciò che vive sotto di essa possa emergere e prendere coscienza di sé, trasformando con la sua luminosità tutto ciò incontra.
Soltanto ritrovando l’Amore profondo potremo illuminare le nostre oscurità e avere, così, la possibilità di abbandonarle senza rancore, per poter andare oltre e trovare la pienezza della vita e dello Spirito.
Ragnell in questo ci fa da maestra, e attraverso la sua storia ci mostra la vera Bellezza nascosta e racchiusa nel profondo di ognuno di noi.
“E come tu mi vedesti ripugnante, bestiale, orribile dapprima, e bella dopo, così è la Regalità; perché di rado la si conquista senza scontri e conflitti, ma alla fine essa è bella e attraente per tutti.”
Le avventure dei figli di Eochaid Mugmedon, in Saghe e Leggende dell’antica Irlanda,
di G. Agrati e M. L. Magini
Tratto da www.tempiodellaninfa.net e pubblicato in www.ilcalderonemagico.it per gentile concessione
www.tempiodellaninfa.net | IL TEMPIO DELLA NINFA Il Tempio della Ninfa è un sito che studia l’antico paganesimo ed è incentrato sul Percorso profondo, quello dell’Anima. Si fonda sulla Magia della Natura libera, sulla Ricerca della Comunione con essa, con la Grande Madre che non predilige una Tradizione piuttosto che un’altra, perché sta ben al di là di esse. |
Immagine: Sovereignty Goddess of the Grail by Cheryl Yambrach Rose
Tratta da: http://iasos.com/artists/cherrose/
la cosa che
la Donna
desidera di più