Potete condurre con Hera un rito di rigenerazione personale. Hera era solita bagnarsi alla fonte di Canato per “recuperare
la sua verginità”. Ma non si tratta certamente della verginità
fisica, bensì di qualcosa di molto più esteso ed importante:
“L’aspetto della Dea vergine rappresenta quella parte della
donna che un uomo non può riuscire a possedere né a penetrare
mai, che non viene toccata dal bisogno di un uomo o della sua approvazione,
che esiste di per sé interamente separata da lui. Quando la donna vive
secondo un archetipo di vergine, non vuole dire che lo sia fisicamente o in
senso letterale, ma che un’importante parte di lei lo è in senso
psicologico. Il termine vergine significa incontaminata, pura, incorrotta,
non consumata, non manipolata dall’uomo…
… come scrive la Harding, ‘la donna che è vergine, una-in-sé-stessa,
fa ciò che fa non per il desiderio di piacere, essere gradita, o approvata
sia pure da sé stessa; non per la brama di estendere il suo potere
su un altro, per catturarne l’interesse o l’amore, ma perché
ciò che essa fa è vero. Le sue azioni spesso sono non convenzionali…’
Se la donna “è una-in-sé-stessa” sarà motivata
dal bisogno di seguire i propri valori interni, di fare ciò che per
lei ha senso e la realizza, a prescindere da ciò che pensano gli altri…
…L’aspetto della Dea vergine è pura essenza di ciò
che la donna è e di ciò a cui attribuisce valore: un aspetto
che rimane intatto e incontaminato perché lei non lo rivela, perché
lo custodisce sacro e inviolato, o perché lo esprime senza alterarlo
per adeguarsi ai modelli maschili.” (Bolen,
Le dee dentro la donna).
La donna che vive in un rapporto coniugale, come Hera, spesso dimentica la
sua verginità psicologica e se ne allontana. Per questo può
essere utile, per ritrovare sé stessa e rinnovare le proprie energie
provvedere a un rituale simbolico di rigenerazione interiore.
Concedetevi una serata in solitudine, uno spazio personale di riposo e di
cura per voi stesse. Scegliete un giorno in cui vostro marito è assente,
mandate i figli a dormire dagli amici, staccate il telefono…
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Preparatevi un bagno
con molta cura: accendete intorno alla vasca quante più candele
potete disporre; scegliete il loro colore in accordo alla vostra personalità
profonda o a quegli aspetti sopiti di voi che volete risvegliare: |
bianco,
viola, lilla se siete orientate alla spiritualità, blu se siete
comunicative, verdi o rosa se sono i sentimenti e le cose del cuore
che contano per voi, giallo arancio se siete solari aperte, concrete
e fattive, rosse se siete istintive, carnali, sensuali… nero se
siete creative, sensitive, oscure…
Scegliete un incenso o un olio essenziale da
sciogliere nell’acqua che sia ugualmente in accordo con i vostri intenti.
Se vi piace procuratevi anche una musica rilassante.
Potete disporre anche dei fiori intorno alla vasca, scegliere degli asciugamani
nuovi e morbidi, portarvi uno spuntino o un calice di vino o una bevanda che
preferite.
Concedetevi un lungo bagno visualizzando lo sciogliersi nell’acqua delle
stratificazioni che vi siete imposte e riportate alla luce la vera voi stessa,
le vostre qualità, i vostri pregi e le vostre aspirazioni.
Concedetevi lunghe pause nell’acqua tiepida pensando solo a come veramente
siete, a tutto ciò che di sacro e vero custodite dentro di voi. Lavando
la vostra pelle portatelo in superficie, lasciate che traspaia nel vostro
aspetto, chiedete alla Dea di rinforzarvi nella consapevolezza della vostra
unicità. Meditate, pregate, cantate… Soprattutto chiamate alla
luce il vostro Genius, la vostra propria essenza, l’espressione
della vostra natura feconda…
Dopo preparatevi una cena gradevole, che comprenda anche un piatto di lattuga (che alle donne greche veniva proibita), giusto per ricordarvi che non è più tempo di essere sottoposte
a nessun genere di limitazione che derivi dal vostro sesso di appartenenza.
Ripetete questo bagno ogni volta che sentite di esservi perse, che avete bisogno
di ricentrarvi nel vostro ruolo originario.
Hera lo ripeteva ogni anno prima di riassumere le vesti di Dea Fanciulla,
prima di riaffrontare il ciclo delle stagioni produttive.
© 2005 Testo di Maria Giusi Ricotti tratto dalla pagina di Hera
Qualsiasi riproduzione, senza esplicito consenso dell'autrice, è vietata.
Revisione del 15 febbraio 2009
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