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Articolo di Vento Notturno

La magia, come ogni buona strega dovrebbe sapere, è neutrale; come tale, rispetta delle leggi ben precise. Non mi stancherò mai di ripetere che ignorare o beffarsi di queste leggi comporta a rischi e pericoli che potrebbero portare, nella peggiore delle ipotesi, a conseguenze a dir poco disastrose.
Anche nelle forme più semplici, la magia richiede un prezzo da pagare. Un oracolo non risponderà dicendoci quello che vorremmo sentirci dire, e anzi, lo farà solo se interrogato e rispettato come si deve.

Aspettarsi una risposta solo perché si è posta una domanda, o addirittura, ritenere di essere in grado di interpretarla senza aver fatto la dovuta esperienza e il dovuto studio è un comportamento irresponsabile e soprattutto poco saggio. La magia, nella sua neutralità, risponde se coinvolta con i metodi giusti, se richiamata e incanalata colpisce sempre nello stesso modo, disconoscendo moralità e rimorsi. Ma lo fa sia all'andata, che nel colpo di ritorno.

Gli elementi sono manifestazioni della magia sulla terra, e in quanto tale, sono intrinsecamente neutrali, esattamente come la natura di cui fanno parte.

Cominciamo ad esaminare quindi queste forze e capire cosa sono.
Darò per scontato che chi legge queste righe accetti l'esistenza in natura di una forza energetica in un qualche modo misurabile e che permea ogni cosa. Se così non fosse, mi sarebbe più difficile continuare... quindi perdonatemi questa forzatura.
Detto questo... possiamo cominciare a capire come questa energia si manifesti, dato che il fatto che si manifesti direi che è accertato.

Il modo più semplice in cui questa energia viene riconosciuta è l'elemento.

In magia, gli elementi hanno un ruolo fondamentale, e nonostante siano, forse, la via più semplice per avvicinarsi alla pratica, essendo sotto i nostri occhi ogni giorno sin dalla nascita, non sono assolutamente forze da prendere alla leggera.
Le possibilità per studiare gli elementi sono infinite, anche perché le loro connessioni sono molteplici e ogni elemento racchiude emozioni e stati d'animo duplici; ossia quando è "attivo" e quando è "passivo".

La tradizione stregonica riconosce cinque elementi naturali. Quattro identificabili in principi universali riconosciuti anche dall'alchimia della branca occidentale e uno puramente spirituale.
I quattro elementi di manifestazione naturale sono così rappresentati:

Il quinto elemento, l'Akasha, non ha una vera e propria rappresentazione, questo perché rappresenta l'energia pura, la fusione stessa di ciò che siamo. Ognuno, a suo modo, può visualizzarlo o associarlo come preferisce.

Ogni elemento trova anche una connessione con uno dei quattro punti cardinali, ad una creatura planare che ne incarna l'essenza, ad una gamma di emozioni umane distinte, ad una sfera di azione e concentrazione, ad uno o più organi del corpo umano, ad un genere sessuale (maschile, femminile o assessuato), ad un dato momento del giorno e anche ad un giorno stesso della settimana, ad alcune aree di influenza divina (quindi divinità stesse nelle diverse tradizioni), ad alcune piante e ad alcune pietre, ad una data zona fisica del nostro pianeta, a precisi metalli.

Gli elementi vengono associati anche ad ogni singolo strumento magico usato dalla strega, ad animali precisi, ad un pianeta del nostro sistema solare e ad un segno astrologico, nonché ad uno strumento musicale che ne può più facilmente scatenare il potere.

Un elemento può inoltre essere collegato alle rune del futhark e ad un metodo divinatorio preciso, nonché ad ogni singolo chakra.

Gli elementi, nel corso dei secoli, hanno intriso in maniera assoluta e determinante il complesso bagaglio di esperienze, tradizioni e pratiche di tipo magico/esoterico.
Sono giunti fino a noi come essenze primarie e ancora adesso è quello il ruolo fondamentale che ricoprono.

Lavorare con gli elementi significa, in primis, permettere alle loro energie di equilibrarci.
Spesso la nostra natura, che non possiamo cambiare, ci porta ad avere comportamenti di squilibrio. Uno squilibrio che riconosciamo nella vita di tutti i giorni, soggetta a stress e angoscie. Il lavoro elementale è utile in casi come questo. La ricerca dell'equilibrio permea qualsiasi cosa nel percorso che una strega segue nel corso della sua vita, e gli elementi contribuiscono in maniera determinante all'equilibrio delle nostre emozioni esattamente come fanno con tutto il resto sulla terra.

Non c'è bisogno di dire, ovviamente, che per quanto una leggera brezza sia piacevole... un tornado non lo sia altrettanto. L'abuso e l'irresponsabilità nell'uso improprio del loro potere è distruttivo. Sempre.

So che questo sito è frequentato anche da persone inesperte che cercano una via, un consiglio: operare la magia, qualsiasi sia la forma e il motivo per cui lo fate... comporta un serio prezzo da pagare.
Riflettete sempre su quanto possa essere alto quel prezzo.
Pensate sempre, cercate di agire con saggezza, non lasciate che la frenesia di risolvere o sbloccare una situazione vi prenda la mano. Mettere in moto un incantesimo non dà alcuna garanzia che funzioni... ma nemmeno che se questo funzioni, sia possibile fermarlo una volta che vi siete accorti che non è andato come volevate. Non è un gioco. Ricordatevelo.

Gli elementi vengono invocati nel cerchio magico e coinvolti, quasi in ogni tradizione, in qualsiasi tipo di rituale che si desidera fare.
In genere, si comincia l'invocazione da EST, con l'elemento aria, seguendo il senso orario in apertura e antiorario in chiusura.

L'invocazione degli elementi non deve avvenire sempre a voce alta e non deve essere per forza un richiamo o un ordine.
Secondo alcune streghe ordinare ad uno spirito elementale di agire secondo il nostro volere significa soggiogarlo, o trattarlo come inferiore. Io sono dell'avviso che non esistano inferiori, e che niente ci sia veramente dovuto.
Richiedere l'aiuto degli elementi dovrebbe essere sempre fatto con garbo.
Alcuni però ritengono che, essendo comunque in grado di "pagare" in qualche modo un servizio mediante un'offerta, una strega dovrebbe comandare e imporre la propria volontà agli spiriti convocati nel cerchio, affinché compiano ciò che viene loro richiesto. È una delle varie tendenze e vie diverse in cui si vedono le cose, e nonostante non sia d'accordo con loro, non posso nascondere che ci sia un senso in questo parere.

Gli elementi sono noti, nel cerchio, anche come "I Guardiani delle Torri". Ogni torre è associata quindi ad un punto cardinale, e il suo guardiano viene convocato nel cerchio e invitato o asservito a lavorare con/per noi.

Una strega di una certa esperienza potrebbe trovarsi a fraternizzare in qualche modo con alcuni elementi più che con altri; la richiesta stessa di aiuto non dovrà quindi più seguire un metodo distaccato o servile, ma più amichevole. Quando si richiamano gli spiriti molte e molte volte e quando li sentiamo intervenire e alterare comunque la nostra vita, le nostre dimensioni, con la loro presenza, impariamo a riconoscerli e a trattarli come se fossimo vecchi amici.
Non c'è niente di strano nell'invocare l'aria con una canzone, o il fuoco con una danza. Fa parte dell'onorare la loro essenza.

La manifestazione degli elementi avviene quindi in due modi: quella dell'elemento stesso, ossia acqua, fuoco, terra o aria, e quella dell'elementale, ossia uno spirito che ne incarna l'essenza. Gli elementali non sono riconosciuti e evocati in tutte le tradizioni, anche se vengono comunque ricondotti ad abitanti del popolo fatato. Fanno più che altro parte del bagaglio di tradizioni legate alla magia cerimoniale, più che alla magia naturale e alla wicca.
Ogni elemento ha una sua manifestazione elementale che non può essere percepita con i nostri cinque sensi, ma che esisterebbe nel piano originario dell'elemento stesso, e che avrebbe quindi una forma, una sostanza e un pensiero proprio che ne distinguerebbe la coscienza.

Il lavoro con gli elementi, se fatto nel pieno rispetto delle leggi magiche e dell'equilibrio, è relativamente alla portata di tutti, e può cominciare con l'esame delle nostre qualità e delle nostre mancanze, per capire - in base alle corrispondenze delle stesse con gli elementi - dove dobbiamo lavorare di più.
L'equilibrio è fondamentale per qualsiasi tipo di lavoro magico, e lo squilibrio porta a malesseri di vario tipo, sia sulla sfera emotiva che quella fisica.

Una volta che avete stilato una lista delle vostre qualità e dei vostri difetti, e ne avrete trovato le relative corrispondenze, potrete capire su che tipo di elemento vi conviene cominciare a lavorare per comparare le mancanze che avete e ritrovare l'equilibrio.
Alcuni consigli che posso darvi sono questi... ma sono solo degli spunti.

Per lavorare con la terra vi conviene piantare e far crescere delle piante. Le piante sono le migliori dispensatrici di vita, ossigeno e benessere. La terra è l'elemento femminile della madre, e porta soprattutto concretezza, ma anche tenacia e un'ottima capacità di gestire i soldi. Se ne avete troppa dovete compararla con un po' di passione (fuoco) o di ispirazione (aria).

Se dovete lavorare con l'aria, cercate di scrivere un'invocazione, o una poesia, e recitatela nel cerchio. L'aria è l'elemento dell'ispirazione e dell'arte. Se vi manca aria significa che dovete ritrovare un po' di più la dimensione del divertimento e della leggerezza. Se ne avete troppa significa che dovete compararla con un po' di concretezza (terra) o determinazione (fuoco).

Per lavorare con il fuoco potete fare candele. La candela è l'oggetto di fuoco per eccellenza. È utile se vi manca emotività o passione, se la terra o l'aria vi dominano, se faticate a lasciar andare i vostri sentimenti, a gettarvi nelle situazioni, se il dominio di voi, il controllo, l'encrateia vi frena.

Se dovete invece lavorare con l'acqua vi consiglio di prendervi cura degli animali, o farvi lunghi bagni rilassanti con erbe, o prepararvi tisane depurative. Passate del tempo con i vostri cari. L'acqua è l'elemento dell'emotività, della compassione, della guarigione. Se ne avete troppa vi conviene lavorare un po' con l'aria e con la terra, che vi daranno un po' più di indipendenza e movimento.

A nostra insaputa, noi lavoriamo con gli elementi ogni ora del giorno. Gli elementi sono dentro di noi e una volta che sono stati riconosciuti, nessuno questo può negarlo; nemmeno lo scienziato subatomico che risolve equazioni di terzo grado su un post-it.


Gli elementi nella nostra natura


Facciamo un passo indietro. Vediamo di cosa siamo fatti... e come siamo fatti.
Nel libro "Io, Robot" di Isaac Asimov, Cutie, un robot di ultima generazione che ha sviluppato un intelletto individuale, osserva così gli umani: "La materia di cui siete fatti è molle e flaccida, manca di resistenza e di forza e deve dipendere, per il rifornimento dell'energia, dall'inefficiente ossidazione di materia organica. Voi passate periodicamente attraverso uno stato di coma e la minima variazione di temperatura, di pressione atmosferica, di umidità e di intensità delle radiazioni altera la vostra efficenza. Voi siete soltanto dei surrogati! Io invece, sono un prodotto finito. Io assorbo direttamente l'energia elettrica e la utilizzo con una efficenza pari al cento per cento circa. Sono composto di metallo fortissimo, sono continuamente cosciente e posso sopportare senza difficoltà le condizioni ambientali più diverse."

Ovvio che non ci piacerebbe sentirci come lui ci definisce... ma... a parte il disprezzo che trapela tra le parole del robot, dove è l'errore?
• È vero che è così. Noi assorbiamo l'energia di cui ci serviamo e misurata in CAL attraverso la metabolizzazione di sostanze nutritive di vario tipo contenute nella materia organica, quindi negli altri esseri viventi.
Potremmo sopravvivere senza nutrirci di altro che di frutti, vegetali, tuberi, radici, semi e funghi. Queste sei manifestazioni della vita, in maniere diverse, contengono tutto ciò che ci serve per sopravvivere. Non possiamo mangiare i sassi, per quanto possiamo metabolizzare alcuni minerali, o assorbire il fuoco direttamente.
Però gli elementi sono essenziali per la nostra vita.
• Se non respirassimo, moriremmo; non esistono creature su questo pianeta che non necessitino di assorbire particelle di un qualche tipo di gas per sopravvivere. Disciolto in acqua o volatile, ma è necessario per tutti.
• Necessitiamo di bere. Dobbiamo assumere dei liquidi perché il nostro corpo, contentente l'intera tavola degli elementi conosciuta, è fatto per almeno il 60% di acqua. L'acqua ci serve per mantenere i tessuti morbidi e facilitare la fluidità del sangue, e quindi il trasporto dell'ossigeno alle cellule del nostro corpo.
• Il nostro corpo, caldo per via della temperatura del sangue che vi scorre dentro, è effettivamente, come osservava Cutie, sensibile alla "minima variazione di temperatura, di pressione atmosferica, di umidità e di intensità delle radiazioni". Questo significa che il sole, e quindi il fuoco di cui è pregno, e la sua corretta distanza dal nostro pianeta, nonché l'invio della giusta dose di radiazioni elettromagnetiche che ci raggiunge, ci è essenziale per la vita. Ma, come mi ha fatto notare chi ha letto questo articolo, anche le scariche elettriche che permettono alle sinapsi di portare informazioni sono fuoco.

Mi sembra che la spiegazione sia sufficientemente scientifica anche per lo scienziato più scettico. Gli elementi sono essenziali per noi, e il loro equilibrio ci permette di vivere una vita sana e priva di eccessive complicazioni.


Gli elementi in ambito magico

In ambito magico gli elementi trovano spazio sul nostro altare nelle loro manifestazioni fisiche, l'incenso per l'aria, il sale per la terra, una candela per il fuoco e dell'acqua per l'acqua stessa.

Ma c'è un quinto elemento da prendere in considerazione. Si tratta della punta del nostro pentacolo, quella che domina la testa nell'uomo vitruviano che vi potremmo disegnare. È lo spirito.

Il quinto elemento, detto anche Akasha, permea e fonde gli altri quattro elementi e li unisce. Ogni elemento prende forma nell'Akasha. L'Akasha è definibile come l'elemento da cui gli altri hanno origine e la trasformazione ultima della loro mutazione comune. Non esiste un modo vero e proprio per manifestarlo in natura, perché è l'energia pura, lo stadio supremo della materia.
Esiste in ogni cosa e permette l'equilibrio delle forze che agiscono in natura, affinché, tessuto vivente, nessuna di esse prenda realmente il sopravvento sulle altre, alterando la delicatezza dell'esistenza.

Anche l'Akasha ha un suo modo di essere rappresentato, se vogliamo; ed è il cerchio, o l'ouroboros, il serpente universale che si mangia la coda. La conoscenza suprema, come una forma di vita formata di sola e pura energia che conosce tutto perché fa parte di tutto.
Il ciclo delle stagioni (una associata ad ogni elemento) e quindi la ruota stessa che non si ferma mai, ma che scorre continuamente, senza capo ne coda, serie infinita di punti, passando da uno stadio all'altro.

Akasha è un termine di origine sanscrita, e significa semplicemente "etere".
L'etere, ricordiamolo, a livello scientifico è la materia di cui si suppone sia fatto l'universo, che come tale, è trasparente e priva di peso specifico, poiché non potendo riflettere la luce, non può rispondere della combinazione di riflessione dei fotoni dello spettro. Etere significa "quintessenza" e altro non è ciò che quello che Aristotele e i filosofi milesi, ricercavano come brodo primordiale della vita.

Quello che interessa noi, è che l'Akasha è l'energia inconoscibile ma riconoscibile, che, incastonata nel nostro corpo, ci permette la vita. Non ha sede fisica, perché scorre dentro noi, collegando la nostra stessa essenza al divino di cui fa parte, e come tale, prima o poi a quell'essenza divina ritornerà.
Non sempre viene invocata nel cerchio, poiché la sua esistenza è non fisica, quindi il suo potere è sempre presente.

 

Articolo di Vento Notturno, scritto per il sito The Reef and the Craft e pubblicato per gentile concessione dell'autore sul sito de Il Calderone Magico.

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Bibliografia

Giuseppe Bezza: "Commento al primo libro della Tetrabiblos di C. Tolemeo", Nuovi Orizzonti

http://www.bethelux.it

Edwin F. Taylor, John Archibald Wheeler (1992): Spacetime Physics: Introduction to Special Relativity, 2nd ed., W. H. Freeman & Co.,

Anadijiban Das (1996): The Special Theory of Relativity: A Mathematical Approach, Springer

Atlante filosofico, Ubaldo Nicola

La filosofia antica, Emanuele Severino

Scott Cunningham: La Magia degli Elementi

Scott Cunningham: Magia Naturale






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