Fisiologia al femminile di Micaela Balice |
“Ogni mese il corpo di una
donna subisce una serie di cambiamenti, molti dei quali avvengono senza che
lei ne abbia coscienza. Questi cambiamenti possono includere variazioni dell’equilibrio
ormonale, della temperatura vaginale, della composizione e quantità
dell’urina, del peso corporeo, della concentrazione di vitamine del
sangue, della ritenzione dei liquidi, della frequenza del battito cardiaco,
del volume e della consistenza del seno, della consistenza dei fluidi vaginali,
del livello di concentrazione, della vista, dell’udito, delle qualità
psichiche, della soglia del dolore e molti altri ancora.”
Miranda Gray è sufficientemente esplicita nella sua descrizione e continua
con la convinzione che sia necessario che la donna acquisti consapevolezza
di questi cambiamenti perché possa comprendere l’effetto che
hanno sulla sua personalità e sulle sue energie.
“Il ciclo mensile fisico consiste
di quattro fasi: preovulatoria, ovulatoria, premestruale e mestruale.
All’interno di ciascuna ovaia vi sono gruppi di cellule, chiamate
follicoli, che contengono ovuli immaturi Durante la fase preovulatoria
il follicolo matura producendo l’ormone chiamato estrogeno che stimola
i tessuti del seno e dell’utero. Intorno al 14-16° giorno del
ciclo, un follicolo si rompe rilasciando un ovulo maturo; questa è
la fase ovulatoria. Alcune donne avvertono certi sintomi fisici caratteristici
di questa fase; questi possono includere un dolore alla zona pelvica,
un lieve sanguinamento, un aumento del volume del seno o della sua consistenza,
oppure insolite voglie di cibo. Dopo l’ovulazione il follicolo viene
chiamato corpo luteo e produce ormoni, progesterone ed estrogeno. Il progesterone
prepara la parete uterina ad accettare l’ovulo fecondato. Se la
fecondazione non avviene, il corpo luteo degenera gradualmente e i livelli
di progesterone e di estrogeno scendono dando inizio alla fase premestruale.
Il rivestimento interno dell’utero inizia poi a disintegrarsi portando
al sanguinamento della fase mestruale.” |
Questo ciclo fisiologico si esprime
nell’arco del mese con una serie di possibili sintomi più o meno
comuni, quali: mal di schiena, emicrania, insolita voglia di dolci (zuccheri
o carboidrati), aumento del volume del seno, cistite, crampi addominali, ritenzione
dei liquidi, gonfiore addominale, stanchezza, mancanza di concentrazione,
allergie, irritabilità, variazioni frequenti d’umore, depressione,
etc.
La varietà di stati fisiologici non è da leggersi come malattia
o disfunzione, anzi appartiene al corretto funzionamento del nostro sistema
ormonale. Possiamo aiutarci con antidolorifici così come con tisane
o esercizi yoga, ma l’importante è imparare a conoscere qual
è il linguaggio che il nostro corpo usa per comunicarci cosa sta succedendo
a livello ormonale. Ciò implica anche la comprensione dei nostri stati
umorali, delle nostre capacità percettive che aumentano in certe fasi:
tale comprensione ci consente di non amplificare dei segnali solo perché
non riusciamo a ricondurli alla fonte.
Ad esempio: in un periodo tutto funziona bene nella mia vita ma, ad un tratto,
un profondo senso di vuoto mi coglie. Improvvisamente tutto e tutti risultano
sbagliati, dicono le cose sbagliate e fanno le cose sbagliate. Tutto mi irrita
e vorrei fuggire lontano. Inizio ad alzare la voce coi figli, ad allontanare
il marito, ad essere con la mente altrove ma non so bene dove. Le cose sembrano
andare tutte male. Mi cadono le tazzine di mano ed il sugo si brucia. Al lavoro
non riesco a concludere nulla: qualcuno si permette di farmi qualche osservazione
ed io esplodo mettendo a ferro e fuoco ciò che mi circonda. Cosa è
successo? Cosa succede?
Probabilmente nulla: forse sono solo in fase premestruale, forse sono solo
le energie “distoniche” (contrario di armoniche) della mia luna
nera ad influire in modo viscerale ed automatico ed io posso solo comprenderle
per poterle “gestire”. Solo con la comprensione di questo meccanismo
posso attivare strategie diverse: se so che sono io, al momento, ad essere
ipersensibile non me la prendo con l’appunto fatto dal collega, imparo
a contare fino a duemila… So che sono irritabile e che questo è
fisiologico, per cui cerco di proteggermi occupandomi di meno cose, perché
so che ho bisogno di riposo. Magari trovo il modo di isolarmi, spiegando o
meno agli altri il mio bisogno.
Oppure cerco di muovermi più lentamente, perché nella lentezza
ritrovo il mio ritmo (e non rompo le tazzine) o, anche, accetto le mie percezioni
extrasensoriali, perché so di essere estremamente recettiva…
Finalmente il ciclo arriva, probabilmente in modo meno doloroso di quanto
avrebbe fatto altrimenti, e io mi depuro serenamente e riprendo, in attesa
di riprendere la prossima fase ricca, invece, di creatività e voglia
di dare agli altri.
La donna durante i giorni del ciclo incarna quelle che i miti hanno descritto
come le Dee Oscure (Ecate, le Gorgoni, Lilith etc…) distruttive e potenti
nella loro voglia lussuriosa di divorare il mondo. Tale emblema è finito
col tempo per trasformarsi nella figura negativizzata della Strega: la donna
del demonio che coi suoi poteri notturni ammalia gli innocenti uomini e attraverso
pozioni ed incantesimi domina il male e la notte.
L’estremismo a cui si è giunti nasce dalla negazione, reiterata
nel tempo, del ciclo e della dualità femminile: il sangue mestruale
è diventato tabù, la reclusione - opportuna per il riposo della
donna - si è trasformata in clausura, isolamento dell’“impurità”.
Fa paura l’ambivalenza femminile: il mondo maschile, sempre preponderante,
non è riuscito ad integrarla, anzi ne ha avuto spavento. Così
ha allontanato, relegato, recluso, sminuito e svilito i ruoli e le competenze
delle donne (arrivando, in tempi bui, a non riconoscere loro neppure l’anima)
per renderle, in epoca recente, forzosamente uguali all’uomo. Così
uguali che loro non sono più padrone dei loro poteri, delle loro fasi,
del loro umore ciclico, ambivalente, lunare.
E’ necessario che le donne tornino a comprendere (per saper usare in
modo produttivo) il loro ciclo. Le energie femminili si depurano nei giorni
mestruali e le donne sentono la necessità di far pulito dentro di sé
anche dai vecchi schemi.
Immediatamente prima e durante il mestruo la donna spesso è più
debole, fragile ed estremamente sensibile ai rumori, al caos. E’ perfino
così recettiva da poter percepire interferenze sottili che non sempre
riesce a decifrare, ma che vive con tutto il suo essere come disarmonie che
la circondano. Se la si vedesse la sua aura apparirebbe estremamente …
“rigonfia”, espansa e pulsante, forse sfilacciata e ricca di lampi
e scariche, come se perdesse il confine tra il proprio sé fisico e
gli altri piani energetici, come se si situasse in una dimensione intermedia:
non proprio sulla terra ma non ancora in nessun altro luogo.
I dolori fisici di cui soffre sono solo l’ultima manifestazione di un
malessere che si presenta ben prima, all’incirca già sette giorni
prima: un senso di fastidio verso persone o cose, un’estrema sensibilità,
irrequietezza, come se il mondo le sfuggisse dalle mani. La mente si distacca
dal quotidiano, non riesce ad essere concentrata, le cose diventano più
difficili da svolgere, il seno gonfia, il ventre pure, si sente un pallone
e la stima di sé cala.
Chi ci circonda pensa che siamo lunatiche, isteriche. Abbiamo bisogno di allontanare
il mondo da noi perché non lo reggiamo, non ce la facciamo.
Dobbiamo isolarci e lasciarci andare in un “viaggio” che è
depurazione, morte e rinascita, dolore e vita. Ciascuna di noi conosce il
senso di sollievo quando i dolori mestruali quasi improvvisamente svaniscono
e come ci sentiamo perfino più cariche e vitali.
Ma quante di noi vivono tutto questo come naturale e non come una “sindrome”
che va curata con analgesici mentre si continua a correre per essere sempre
più efficienti?
Quanti compagni o mariti ci lasciano tranquille, anzi magari apprezzano il
nostro potere, incoraggiandoci a seguire il nostro ritmo?
Non parliamo della cultura medica e sociale nella quale siamo inserite che
ci offre assorbenti sempre più sottili, comodi ed invisibili per negare
tutto!
Recuperare la consapevolezza del proprio ciclo significa recuperare l’aspetto
magico del femminile, il carattere distintivo che ci consente di creare e
di distruggere.
La consapevolezza di una società nei confronti del femminile sarebbe
indice di reale eguaglianza, se per eguaglianza indicasse equilibrio (e non
identità di caratteristiche) fra i due opposti di base: maschile e
femminile.
©
2007 Testo di Micaela Balice, www.strie.it
Qualsiasi riproduzione, senza esplicito consenso dell'autrice, è vietata.
Pubblicato
su www.ilcalderonemagico.it il 13 giugno 2007
L'AUTRICE Micaela Balice,
dottoressa in pedagogia, naturopata, specializzata in Fiori di Bach
ed Erboristeria Popolare. |
Bibliografia
M. BALICE, Simbologia lunare e tradizione popolare, in “L’Ombra
– tracce e percorsi a partire da Jung”, V, 7/8, 1999
M. BALICE, Il calendario rituale contadino: il ciclo della vita nel Casalese
(Tesi di laurea, A. A. 1993/1994, Corso di Laurea in Pedagogia, Università
degli Studi di Torino) – visionabile c/o Biblioteca Municipale Casale
Monferrato - Al
M. BILIMOFF, Enquête sul les plentes magiques, Editions Ouest-France,
2003
J. BONNET, La terra delle donne e le sue magie, Red Edizioni, Como, 1991
R. EISLER, Il calice e la spada, Pratiche Editrice, Parma, 1996
J. G. FRAZER, Il Ramo d’oro, Grandi Tascabili Economici Newton, 1992
M. GIMBUTAS, The Language of the Goddess, Thames & Hudson, 1989
M. GRAY, Luna rossa, Macro Edizioni, 2000
E. NEUMANN, La Grande Madre, Astrolabio, Roma, 1981
V. NOBLE, Il risveglio della dea, Corbaccio, Milano, 1996
J. PAUNGGER, T. POPPE, Servirsi della luna, Tea Pratica, Milano, 1994
R. SICUTERI, Lilith, la luna nera, Astrolabio, Roma, 1980
IMMAGINI DI RENÈ MAGRITTE
Homage to Magritte by Ron Scott
tratta da http://www.qfx.com/gallery.html
Le Tombeau des lutters, di R.Magritte
tratta da http://www.ks-wiedikon.ch/fachk/it/cineclub/fate.html
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