|
"Io raccolgo la magia da ogni luogo e da chiunque la possegga, veloce come il levriero, rapida come la luce... La magia che crea la forma, che viene dal grembo della Madre, la magia che invoca Dio, che viene fuori dal silenzio; la magia che riscalda Dio, che viene dalla Madre. Ora questa magia mi viene data da ogni luogo e da ogni persona che la possiede, veloce come il levriero, rapida come la luce." Libro dei Morti - cap. XXIV |
La profezia egizia secondo la quale Horus ritornerà per
restaurare il ciclo solare del padre, con l'aiuto di sua moglie Bast,
rispecchierebbe l'avvento dell'Era Acquariana. |
Nel tardo periodo Bubastis
fu capitale dell'Egitto per una dinastia e fu resa famosa da Erodoto
- nel IV secolo a.C. - quando egli descrisse nei suoi Annali una delle
festività che vi avevano luogo e che attirava devoti da tutto
il paese. Secondo Erodoto alla festa annuale di Bastet di fine ottobre partecipavano 700.000 persone che raggiungevano la città viaggiando su chiatte, suonando e cantando e facendo fluire in dilagante allegria il suono dei flauti e degli strumenti a percussione: "Si consumava più vino in quei giorni di baldoria che nel resto dell'anno". Da una iscrizione che risale a Ramses IV, si viene a sapere che durante la festa della Dea era severamente proibito cacciare il leone. Vi sono state, in Egitto, diverse città che hanno ospitato importanti e influenti templi dedicati al culto di Bast, come Memphis (Mennefer), Heliopolis (Iunu) e Herakleopolis (Henen-nesut) e tracce del culto di Bastet sono state rinvenute nell'Italia meridionale, specialmente a Pompei; nessuna città, però, le fu più sacra di Bubastis. A Bubastis, distrutta dai Persiani nel 350 aC., gli scavi archeologici nelle rovine di Tell-Basta (il suo nome attuale) hanno fruttato molte scoperte, incluso un cimitero di gatti sacri mummificati. Esiste una connessione fra Bast e le divinità dalla testa leonina o felina come Tefnut, Sekhmet (leonessa) o Mafdet (ghepardo) ed una relazione con altre dee in forma animale, come Wadjet, la dea-serpente e Hathor la dea mucca. A partire dalla II Dinastia (approssimativamente 2890-2686 a.C.), Bast veniva raffigurata come un gatto del deserto, oppure come un grande felino: leonessa o pantera. Venne associata al gatto domestico solo intorno al 1000 a.C., e si pensa che fosse quella l'epoca in cui gli egizi iniziarono ad addomesticare i gatti. Gli egizi divennero talmente devoti alla dea Bastet e ai gatti che promulgarono leggi per impedirne l'esportazione al di fuori dal regno, ma i mercanti fenici riuscirono a contrabbandarne alcuni nei paesi del Mediterraneo dove si diffusero ampiamente. Poiché i gatti erano considerati semidei, in Egitto chi attentava alla loro vita era severamente punito. |
Ascoltando le testimonianze storiche
e osservando i molti reperti archeologici di questa divinità
è facile rendersi |
PROTETTRICE DELLE DONNE,
DELLE FAMIGLIE E DEI BAMBINI Le gatte erano assimilate alla Luna: le loro pupille feline subiscono grandi variazioni al mutare della luce, tanto da ricordare le fasi di espansione e riduzione del nostro satellite. "Gli egizi hanno osservato negli occhi di un gatto le varie fasi lunari perchè con la luna piena splendono di più mentre la loro luminosità diminuisce con la luna calante e il gatto maschio muta l'aspetto dei suoi occhi anche in relazione al sole; infatti, quando il sole sorge, la sua pupilla è allungata; verso mezzogiorno è rotonda e la sera non si vede affatto e sembra che l'intero occhio sia omogeneo". (Edward Topsell) Gli egizi conoscevano gli influssi della Luna sul mondo femminile e la sensibilità delle donne e dei gatti alle manifestazioni magnetiche ed elettriche. Il monumento che più esprime la natura segreta e misteriosa di queste due creature è la Sfinge di Giza, con corpo felino e testa di donna. Come divinità delle Donne, dunque Bast era anche Dea dell'Amore, protettrice delle famiglie, della fecondità, delle nascite, dei bambini, della gioia. |
|
SIGNORA DELLA MUSICA,
DEL CANTO E DELLA DANZA
Come i gatti sono amanti della vita comoda, dei piaceri e del gioco, così erano anche gli egizi: Bast era una divinità gioiosa e amabile, patrona delle attività piacevoli e del divertimento. In questa veste fu la signora delle arti musicali, della danza e del canto, che non mancavano mai durante le sue celebrazioni.
|
|
IL SUO DOPPIO, SEKHMETH
Un aspetto importante di Bast era l'essere sorella gemella di Sekhmet, dea raffigurata come una donna con la testa di una leonessa e, anch'essa con l'utchat come attributo.. Ma mentre, nel binomio, Sekhmet rappresenta il lato distruttivo e oscuro della dea e le forze disgreganti che agiscono negli umani e nella natura, Bast impersona gli aspetti creativi e vivificanti speculari. Insieme, le sorelle gemelle rappresentano l'equilibrio tra la luce e l'ombra, il creativo e il distruttivo, il bene e il male: in pratica l'armonia del Cosmo. Bast e Sekhmet sono un interessante esempio della dualità che permeava la cultura egiziana: Bast era una Dea del Basso Egitto (il nord, il delta) mentre Sekhmeth proveniva dall'Alto Egitto (la Nubia). La loro sorellanza oltre che dell'armonia cosmica era simbolo dell'Unione dei Due Regni. Secondo H.P. Blavatsky "[Bast] È chiamata anche Beset o Bubastis, ovvero il principio che riunisce e quello che separa". Bast era espressione della magia della vita, della lungimiranza, della fertilità e della prosperità dei felini, mentre Sekhmet ne rappresentava la potenza (anche in guerra), l'abilità e la chiaroveggenza: veniva infatti interrogata dai sacerdoti per conoscere i piani del nemico e quindi aiutare i soldati in battaglia. Quando le due sorelle sono affiancate le loro forze sono in equilibrio, mentre - in mancanza di una di esse - vi è la separazione, la disarmonia. Così gli aspetti estremamente positivi, femminili, amorevoli di Bast bilanciano l'aggressività di Sekhmet, mentre la vitalità e la potenza di Sekhmeth danno nerbo a una delle dee più aggraziate e femminili del pantheon egizio. |
|
A poco
a poco, la nebbia si dissipa. |
|
Ora, trascorrete un po' di tempo con la dea: siete amiche. Parlate con
lei del vostro modo di essere donna, di come vi sentite, dei piaceri
che vi concedete o non vi concedete. Delle vostre gioie e dei vostri
crucci... Lei vi potrà mostrare qualcosa o darvi un dono
simbolico o, semplicemente, offrire affetto. Potete anche chiederle un responso per il futuro o per qualche problema da risolvere. Potete pregarla di esaudire qualche desiderio... Dopo pochi minuti la ringraziate e vi congedate. Lei, danzando al ritmo della musica raggiunge la cima delle scale, riassume la sua posizione e si ritrasforma nella statua d'oro. Ora, a piedi riattraversate il tempio, lasciando piccole offerte di addio a tutti i gatti. Andate fuori nel deserto: immaginate di essere a piedi nella nebbia, che gradualmente si trasforma in un vuoto nero. Quando siete pronte tornate nella realtà attuale e aprite gli occhi. |
|
Liberamente adattata da http://www.catanna.com/bastcatmeditation.htm |
La storia del gatto inizia 30-40 milioni
di anni fa: da allora accompagna l’uomo come un silenzioso
e spesso incompreso aiutante. Nessun animale ha conosciuto vicende
tanto alterne, dalla venerazione come divinità, alla persecuzione
come incarnazione demoniaca. Il gatto infatti non suscita sentimenti
tiepidi: creatura magica e misteriosa, o lo si ama, o lo si detesta. |
Gli Egizi chiamarono il
gatto: Myou e furono i primi a dargli il ruolo di porta-fortuna.
Essi infatti sperimentarono che le famiglie che tenevano gatti in
casa disponevano di una maggiore quantità di cibo, contraevano
meno malattie e sopportavano meno decessi rispetto alle famiglie senza
gatti. Il modo accurato di pulirsi del gatto era ben visto dagli egizi e la sua abilità nell'uccidere topi, ratti, scorpioni e serpenti era considerata una fortuna. Un altro vantaggio dei gatti era che non si cibavano di cereali che, invece, erano alla base della dieta egizia. |
Nell'Antico Egitto i gatti
domestici erano adorati e raffigurati in dipinti, sculture e incisioni
e considerati animali sacri."E quando scoppia un incendio,
ai gatti succede qualcosa di veramente strano. Gli egiziani lo circondano
tutt'intorno, pensando più ai gatti che a domarlo; ma gli animali
scivolano sotto o saltano sugli uomini e si gettano tra le fiamme.
Quando questo succede, in Egitto è lutto nazionale. Gli abitanti
di una casa dove un gatto è morto di morte naturale si radono
le sopracciglia; ma se vi è morto anche un cane, si radono
pure la testa e il resto del corpo. I gatti morti vengono portati
in edifici sacri dove vengono imbalsamati e seppelliti, nella città
di Bubasti". (Erodoto 485 a.C- 425 a.C.) I gatti venivano seppelliti imbalsamati e dentro sarcofagi nel cimitero del tempio di Bastet a Bubastis, provvisti di una ciotole per il latte e di oggetti che ne assicurassero la sopravvivenza nell'aldilà. |
Il gatto, e soprattutto
quello nero, è l'animale più adatto ad affiancare le
dee lunari della notte. Nero, silenzioso e furtivo si muove nell'oscurità,
caccia abilmente, ha occhi che penetrano l'oscurità brillano
e - come la dee lunari notturne - veglia mentre altri dormono. Era
l'animale prediletto di culti diffusi soprattutto nelle zone rurali,
dove le leggi della natura, l'alternanza di veglia e sonno e il ciclo
delle stagioni hanno tanta importanza per la vita. Gli antichi greci ritenevano il gatto un animale sacro alla dea Artemide, la dea della caccia. Narra la leggenda che la dea potesse liberamente trasformarsi in un gatto. |
Anche gli antichi Romani apprezzavano lo spirito indomito e curioso del gatto, tanto che la dea Libertas, era spesso raffigurata in compagnia di un gatto. Nel I secolo d.C. anche a Roma, come precedentemente in Egitto, furono introdotte leggi severe volte a tutelare i gatti e la loro utilità contro i roditori. Nell'antica Roma i gatti erano sacri a Diana; si credeva che avessero poteri magici, concessi loro dalla dea. Quando moriva un gatto nero, veniva cremato e le sue ceneri sparse sui campi per propiziare un buon raccolto ed eliminare le erbe infestanti. Gli eserciti romani utilizzavano spesso il gatto come simbolo nelle insegne militari e portavano con loro i gatti negli accampamenti, per protegge i viveri (ma anche le corde degli archi o i manufatti di cuoio) dai roditori. Molti resti di felini sono stati trovati in siti militari romani. |
Nella tradizione popolare
scandinava, il gatto era associato a Freya, la dea della fertilità
che viaggiava su una slitta trainata da gatti. I Celti credevano che il gatto incarnasse la divinità e lo tenevano in alta considerazione. Questi culti sopravvissero anche in pieno Medioevo tra i contadini meno toccati dalle persecuzioni in Europa. Soprattutto nel folclore del Galles e della Cornovaglia ci sono leggende e proverbi sui gatti e in particolare sui gatti neri visti in senso positivo. I gatti erano inoltre considerati propiziatori di fortuna se venivano, purtroppo, sacrificati, anche se, in alcuni luoghi, si riteneva che fare del bene a un gatto nero servisse a propiziare il demone e a impedirgli di offendersi. |
Tra le razze attuali abbiamo il Korat, gatto grigio e vellutato
di origine thailandese: il suo nome letteralmente significa "buona
fortuna". In Spagna, Francia e Inghilterra durante il Medioevo venivano murati dei gatti nelle pareti delle case o nei pavimenti, come porta fortuna. Seppellire i gatti sotto i pavimenti era un'antica magia celtica; si spera non fossero vivi ma non è da escludere, dato il valore attribuito alla vita, in generale, nel corso del Medioevo. Presso i Celti francesi, invece, i gatti non erano amati, perché considerati incarnazione di forze malvagie; i loro occhi mutevoli venivano ritenuti simbolo di falsità, ipocrisia e cattiveria, per cui era abituale che le cerimonie di purificazione si concludessero col sacrificio di un gatto. |
Nell'Islam tenere in casa
un gatto era considerato meritorio e soccorrere un gatto bisognoso,
un gesto apprezzato da Allah. Si narra che Maometto, mentre leggeva con un braccio allungato sul tavolo, fu avvicinato dal suo gatto, che gli si sdraiò sulla manica a dormire. Giunta l'ora della preghiera, Maometto guardò il gatto, in dubbio se svegliarlo e liberare il braccio; ma l'animale aveva una tale aria estatica che il profeta, certo che in quel momento il gatto stesse comunicando con Allah, preferì tagliarsi la manica della preziosa veste, per poter pregare, piuttosto che disturbarlo. Al ritorno dalla preghiera il gatto, riconoscente, gli fece grandi fusa per ringraziarlo e Maometto, commosso, gli riservò un posto in Paradiso. Ma non solo: gli impose per tre volte le mani sulla schiena, dandogli la meravigliosa capacità di cadere sempre sulle quattro zampe senza farsi male. |
La predilezione
degli Arabi per i gatti fu vista, nel medioevo, come la conferma che
i Musulmani erano in combutta col demonio. In quell'epoca si decretò
che tutti i culti pagani dovessero essere definitivamente cancellati
e, dove non era possibile estirparli, dovessero essere assimilati.
Così molti antichi déi diventarono demoni, creature
maligne da combattere, Iside per prima; il gatto nero, suo alleato,
segui lo stesso destino: non più sacro ma diabolico, maligno,
pericoloso e menagramo! Si disse che il gatto, in particolare se nero, fosse l'animale preferito da Satana e dalle streghe. Si riteneva che il gatto di una strega fosse in genere un famiglio, uno spirito in forma felina, e che le stesse streghe potessero assumere le sue sembianze, addirittura compiacendosi di partecipare ai Sabba in forma di gatto. |
I gatti, dalle movenze
sinuose, vennero così associati alla femminilità, ma
non alla femminilità positiva (solo madre e moglie, secondo
quei tempi), bensì quella seduttrice, misteriosa ed affascinante...
affine alla notte ed alle trame nascoste: la femminilità streghesca. Considerati "spiriti familiari" della strega e suoi aiutanti, migliaia di povere bestiole furono sacrificate. Il gatto è da sempre associato alle Arti Magiche e si era usi tacciare di stregoneria e satanismo chiunque ne possedesse o anche solo li coccolasse. Se poi l'animale era nero, non c'era scampo né per lui né per il suo padrone: venivano immediatamente condannati a bruciare sul rogo. Era persino in voga l'usanza di bruciare gatti vivi nelle piazze nel giorno dei Santi, per rendere onore ai martiri cristiani. Un celebre quadro ritrae un rogo collettivo di gatti nella notte di san Giovanni. In quegli anni però gli uomini - eliminando così tanti gatti - lasciarono crescere a dismisura i ratti, portatori di malattie, e facilitarono il diffondersi di gravi epidemie di peste. |
|
|||
Il
gatto era considerato dai marinai lo spirito guardiano del vascello:
se rimaneva a bordo, la nave era sicura, se l'abbandonava era destinata
al naufragio. Naturalmente fare del male
a un gatto non porta fortuna: in Calabria affermavano che chi uccideva
un gatto sarebbe stato costretto a vagare per il mondo per sette lunghi
anni. Analogamente in Sicilia si dice che chi uccide un gatto subirà
sventure per sette anni. (Cattabiani). |
Il GATTO: NATURA E MAGIA |
|
La magia del gatto è la straordinaria e sorprendente capacità
di affascinare, di farsi amare, di coinvolgere e di imporsi nel
mondo degli uomini. Il gatto è il simbolo vivente della bellezza,
dell'invincibilità, della meraviglia, dell'orgoglio, della
libertà, dell'autosufficienza, della squisita individualità
e del godersi le cose piacevoli. Attraverso i suoi occhi di profondo
osservatore e critico imparziale, egli intuisce profondamente ed
accetta con indifferenza vizi e virtù del suo amico umano.
Molti gatti riescono, senza grosse difficoltà, ad aprire
porte e girare chiavistelli oppure a pescare, vincendo la propria
natura refrattaria all'acqua.
|
|
Il GATTO NERO |
|
Fortunatamente la credenza che il gatto nero porti
sfortuna NON è diffusa in tutto il mondo. |
|
17 FEBBRAIO:
la FESTA DEL GATTO! |
|
Nel 1990 la redazione
della rivista Tuttogatto lanciò un concorso nazionale
per stabilire una data da dedicare ai gatti. I lettori si scatenarono
nel sottoporre le loro idee e scelsero il giorno 17 febbraio: una
data che rispecchia in pieno l’essenza dei nostri a-mici felini:
il 17 in numerologia è legato alla magia e alla scaramanzia,
e fin dalla notte dei tempi al gatto si attribuiscono qualità
magiche... il 17 è un numero fortunato: nei paesi nordici il
numero 17 è un porta-fortuna così come i gatti sono
porta-fortuna... febbraio perché l’astrologia lo pone
sotto il segno dell’Acquario, Febbraio è anche il mese
di Urano pianeta dominante del genio e degli spiriti liberi, anticonformisti...
cioè i gatti! |
altre notizie interessanti su bast e I GATTI
Bastet, la Dea Gatto su www.tempiodellaninfa.net
http://deprofundisclamavi.splinder.com/post/19394686
© 2009 Ricerca di Maria Giusi Ricotti Pubblicato il 31 gennaio 2009 |
L'AUTRICE Maria Giusi Ricotti, grafico editoriale e ceramista,
nata a Milano. Per amore è approdata molti anni fa in Sardegna,
dove vive con la sua famiglia e lavora. mariagiusi@ilcalderonemagico.it |
BIBLIOGRAFIA
http://www.felis-files.it/BOOKS/leggende.htm
http://www.societa-ermetica.it/Sito%202006/magia_egizia.htm
http://www.moggies.co.uk/bastet/bastet.html
http://www.touregypt.net/godsofegypt/bast2.htm
http://www.prntrkmt.org/divine/kmt/bast.html
http://www.esonet.org/Miti/Dettaglio.aspx?codice=703&sezione=7
http://www.aton-ra.com/egitto/nomi_antico_egitto:_b.html
http://gianruggeromanzoni.wordpress.com/category/magie/page/6
http://www.gtp.gr
http://www.tabaccheria21.net/dei_egizi.htm
http://www.eileen.it/I_gatti_magici.html
http://www.edicolaweb.net/libr173e.htm
http://www.specchiomagico.net/gattimagici.htm
http://www.gaiaitalia.it/modules.php?name=Articoli_stampabili&file=print&sid=70
http://www.animalinelmondo.it/forum/index.php?act=Print&client=printer&f=70&t=18799
http://www.animalinelmondo.com/notizie/gatti/1250/la-magia-del-gatto.html
http://www.accademiagattimagici.it/italiano/gatti-magici-perche.html
http://estateincantata.blogspot.com/2008/12/mistero-magia-e-indipendenza-del-gatto.html
http://www.eremonedizioni.it/libri/il_gatto_magia_e_mistero_premessa.htm
http://digilander.libero.it/canilefrapiero
http://darkgothiclolita.forumcommunity.net/?t=20434298
http://www.maidiremiao.eu/17%20febbraio%20festa%20del%20gatto.htm
http://www.gufetto.it/cms/index.php/Il-Grimorio/Il-potere-magico-degli-animali.html
http://www.gaiaitalia.it/modules.php?name=Articoli_stampabili&file=print&sid=61
http://www.gattoamico.it/tuttigliarticoli/altri/le-fusa-del-gatto.htm
IMMAGINI
http://www.alibaba.com/product-free/101203913/Egyptian_Seated_Goddess_Antiques_Bastet_With/showimage.html
http://inanna.virtualave.net/bastet.html
http://www.bibleistrue.com/qna/bast13.jpg
http://www.geocities.com/Heartland/8606/history.html
http://www.goddessgift.net/page15.html
http://www.pantheon.org/areas/gallery/mythology/africa/egyptian/bastet.html
http://www.per-bast.net/multimedia.html
http://www.tyberkatz.com
http://fc00.deviantart.com
http://www.4asap.org
http://pixdaus.com
http://www.picturesofcats4you.com
http://www.reboot.lt/play-520-Black_Cat.html
http://z.about.com
http://www.whshop.com/acatalog/Figurines___Statuettes.html
http://cathymiller.drumtable.com/The_Cat_Goddess_by_Cathleen_Miller?ct=highestrated
http://eireen.deviantart.com/art/Bastet-90632999?moodonly=24
http://home.interserv.com/skyblade/document.htm
http://home.earthlink.net/odindis/freya.html
http://magickdream.com/wolfrose/bastet.html
http://profile.myspace.com
http://www.alcookart.com/sculpt.html
http://www.alibaba.com/product-free/101203913/Egyptian_Seated_Goddess_Antiques_Bastet_With.html
http://www.bastet.it/blog/2008/07/24/via-della-gatta
http://www.bnnonline.it/attpro/teca6/32b.htm
http://www.britishmuseum.org/explore/highlights/highlight_objects/aes/c/coffin_for_a_mummified_cat.aspx
http://www.cthulhumud.net/immortals/currentimmortals.htm
http://www.pantheon.org/areas/gallery/mythology/africa/egyptian/bastet.html
http://www.whshop.com/acatalog/Figurines___Statuettes.html
http://www.xanga.com/Goddess_of_the_Mist