LE DEE LEONESSE NYAVIREZI E SEKHMET Testo e ricerca di Maria Giusi Ricotti |
Della Dea leonessa delle ampie savane,
Nyavirezi, tutto ciò che perviene a noi europei è leccitante
mistero.
Forse ancora venerata in Rwanda, forse conosciuta anche con altri nomi, è
una dea le cui molte leggende, narrate sottovoce davanti ai fuochi tribali
dellAfrica nera, si sono perse nel nero cielo stellato e probabilmente
nessuno mai le ha trascritte.
Pare che fosse una principessa che aveva la magica capacità di trasformarsi
in leonessa mentre camminava nella savana...
Nel profondo di ogni donna si esprime una dea leonessa che si può manifestare
lungo il cammino della vita. In alcuni casi può emergere costantemente
o prepotentemente, fino ad affiorare nella fisionomia, oppure nella flessuosità
felina e graffiante delle movenze, in altri può giacere mimetizzata
per risvegliarsi nellimpeto dellurgenza: quando ci sono dei piccoli
da proteggere, quando cè da andare a caccia per procurare il
sostentamento, quando lei stessa è in pericolo o con le spalle al muro.
Per capire meglio questa dea selvatica e travolgente
- per la quale adotteremo il nome di Nyavirezi, come simbolo primitivo di
tutte le dee leonine - osserveremo le caratteristiche di unaltra dea
leonessa - l'egiziana Sekhmet - la vita delle vere leonesse nel branco, alcuni
significati del leone nelle culture umane e il segno zodiacale omonimo.
NYAVIREZI |
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In Rwanda si narra la
storia di una fanciulla di grande bellezza chiamata Nyavirezi, figlia
del capo di un villaggio. La ragazza amava l'aria aperta e spesso andava da sola a fare lunghe passeggiate negli sterminati territori intorno al suo villaggio. Un giorno si era allontanata tanto, senza portare con sé alcuna provvista d'acqua, che la sete ormai la tormentava. Nel cavo di un albero trovò una piccola pozza e, credendo fosse acqua, la bevve d’un fiato. Ma l'acqua aveva un sapore sconosciuto e non soddisfava la sua sete: in effetti era urina di un leone… Una volta tornata nelle vicinanze del villaggio, incontrando le greggi di suo padre, Nyavirezi venne assalita da una strana agitazione e, subitaneamente, si trasformò in una leonessa: presa da un istinto irrefrenabile uccise un vitello e si saziò con le sue carni. Dopo il pasto, semplicemente, tornò nella sua forma di donna e rientrò al villaggio, come niente fosse. Nyavirezi aveva scoperto che, da quel momento, poteva assumere le sembianze leonine ogni qualvolta lo desiderasse. Cominciò, dunque, a fare indisturbata delle incursioni notturne a caccia dei cuccioli degli armenti del padre, finché un suo fratello, allarmato dalle morie di animali, cominciò a sospettare che Nyavirezi fosse diventata una creatura-leone, e la spiò finché non potè dimostrare le sue accuse. Il padre di Nyavirezi fu sconvolto dalla trasformazione della figlia e le ordinò di rimanere segregata all'interno del villaggio: i pascoli e la selva le furono definitivamente vietati. Nyavirezi, per sfuggire alla reclusione, accettò di sposare il capo di un villaggio vicino che, da tempo, chiedeva la sua mano. Riuscì a nascondere il suo segreto al marito abbastanza a lungo per dare alla luce una figlia. Tuttavia, suo marito alla lunga scoprì l’incantesimo e si nascose nella sua capanna per vederla trasformarsi. Ma, quando vide Nyavirezi in forma di leonessa, tentò di ucciderla scagliandole la sua lancia nel cuore. Mancò il colpo e Nyavirezi, ferita e spaventata, allontanò il marito con una zampata potente e tornò a rifugiarsi nel villaggio paterno. |
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SEKHMET |
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Il 31 Dicembre in Egitto,
era la festa di Sekhmet, una delle dee nutrici e protettrici dell'allattamento,
signora della medicina e delle battaglie, originaria della citta'
di Memphis, spesso raffigurata con corpo di donna e testa di leonessa. Sekmet significa la Potente, e ha nel suo nome la stessa radice dello scettro reale Sekhem. Un altro titolo egiziano per Sekhmet è Nesert, la fiamma. Sekhmet appartiene alla triade di Menfi: Ptah/Sekhmet/Nefertum, dove Ptah è il creatore delle cose buone (la formazione e la composizione), Sekhmet è la distruttrice delle cose cattive (la dissociazione e la scomposizione), Nefertum è la riaffermazione, la ricostruzione di ciò che è buono (la reintegrazione, la riedificazione, la ricomposizione). Sekhmet è la distruzione di ciò che non può durare, che non ha stabilità. In questo senso è il Tempo, che divora tutto quanto gli appartiene. Secondo il mito, Ra, il dio sole, deluso del comportamento del genere umano, mandò Sekhmet, il suo occhio divino, a impartire una punizione agli umani ma la Dea, una volta iniziato, continuò a distruggere gli uomini senza che nessuno potesse fermarla. Allora Ra, mosso a compassione, fece inondare i campi di birra mescolata con una sostanza rossa che le dava la sembianza di sangue; Sekhmet, assetata di sangue, bevve, si addormentò e cessò di distruggere il genere umano... |
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La Leonessa salta nella nostra vita, per liberare i nostri istinti primari in maniera positiva e, in questottica, per aiutarci ad affrontare la collera, nostra ed altrui. La collera, vostra o di qualcun altro vi rende la vita difficile? Disprezzate la vostra rabbia perché vi hanno insegnato che è disdicevole? Oppure la rabbia che esprimete è eccessiva, troppo fuori controllo? Inversamente, avete così tanto represso la collera e ve ne siete così tanto distaccate che ora non siete più in grado di esprimerla? Magari vi sentite "costrette" nei ruoli sociali attribuiti alla donna? Qualcuno vi sfrutta o non vi rispetta? Siete in una situazione di gabbia, reale o interiore? Siete stanche della responsabilità? Avete un compagno che è - o fa - il leone? Avete un branco di cuccioli dipendenti nella grotta? La leonessa Nyavirezi ci racconta che la nostra aggressività fa parte della nostra struttura di donne. Ci chiede di non rigettarla ma di imparare a esprimerla in senso misurato ed efficace, comunicandola in modo che non possa essere ignorata, ma senza che diventi devastante. Impariamo a convogliare i nostri segnali di collera interiore in comunicazione ed espressione; trasmettiamo agli altri la spiegazione del nostro malessere, mettiamo dei paletti alle aggressioni quotidiane, alle mancanze di rispetto, allo sfruttamento. Il nostro percorso vitale sarà più sereno quando non ci faremo pestare la coda, utilizzando la rabbia come nostro alleato che ci avverte. Ogni giorno ricostruiamo la nostra riserva di energia vitale che ci serve per nutrire e sostenere il branco. E una grande fatica e una responsabilità e, quando il branco se ne approfitta o siamo stanche, abbiamo il diritto di ruggire e segnalare che non siamo inesauribili!!! |
"Avere un coraggio da leone" |
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Nella struttura sociale
dei leoni si intravvedono alcune analogie con la struttura sociale
umana di tipo tradizionale, e dato che l'uomo ha sempre creato esseri
ibridi con animali temuti e venerati al tempo stesso, non è
strano che il leone trovi posto fra questi. Le statuine di uomini
con la testa di felino (risalenti ad un periodo che va da 32.000
a 34.000 anni fa) avevano probabilmente lo scopo rituale di appropriarsi
dello spirito e della forza dell'animale. Il mito dei poteri sovrannaturali del leone sopravvive ancora oggi: in alcune parti del mondo si crede che consumando o indossando parti del corpo di un leone si possa in breve riavere la forza perduta, curare le malattie e addirittura ottenere immunità dalla morte. Presso le antiche civiltà storiche il leone era spesso simbolo di divinità in prevalenza femminili, e molto spesso era associato al Sole. Nel Tibet la leonessa è conosciuta come Senge Dong-ma e Tara, in India è denominata Simhavaktra, Dal mondo selvaggio dellAfrica centrale, forse dal Sudan, gli egizi dovevano aver importato il culto originario della leonessa, che poi sublimarono nelle loro sofisticate dee dal corpo di donna e dalla testa leonina, come Sekhmet o alcune manifestazioni di Het Hert (Hathor), Tefnut, Mehit e altre. Nella ricchissima ed articolata religione egizia, il Sole era associato o si sovrapponeva, al simbolo del leone, che era quindi considerato come un altro simbolo del sole stesso. Il simbolo del leone nella Sfinge egizia (nella sua variante chiamata dagli egiziani siriana: un leone con ali e volto di donna) ha sicuramente una relazione con la costellazione del Leone. |
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Nel Medio Oriente antico,
la dea leonessa è stata denominata Anat, Ashtoreth, Astarte.
Presso i sumeri si conoscevano Ereshkigal o Inanna, associate al
leone alato e presso gli ittiti Hebat. Chiu-Shou è una divinità
cinese, che era un leone che assumeva fattezze umane. In Grecia
Cybele guida un carro trainato da leoni, come Giunone a Roma. Spesso tali divinità erano rappresentate in piedi sul dorso del grande felino, oppure erano sedute su un trono a forma di leone, la prima immagine di questo tipo è probabilmente quella risalente al Neolitico, VII millennio a.C. in Anatolia, a Catal Huyuk, e cioè una statuina femminile seduta su un trono con leonesse come braccioli. I denominatori comuni di tutte queste dee leonesse, o leonine, sono lassociazione con il sole, con la regalità, la capacità di nutrire, lindipendenza, lenergia, la potenza, la distruttività. |
Anat | Ishtar | Sekhmet | Mehit | Hathor | Lilith | Inanna |
Ereshkigal | Cybele | Cybele | Hecate | Giunone | ||||
Micene Grecia | Hattusa Turchia | Mesopotamia Iraq | Matera IT | Massa Marittima IT | ||||
Il mito da noi più conosciuto
raffigura la prima delle dodici fatiche di Eracle, luccisione del
leone di Nemea. La belva aveva origini incerte, forse divine, ed imperversava
nella foresta che circondava la città di Nemea vivendo in una grotta,
dalla quale partiva per le sue scorribande omicide.
Eracle affrontò l'animale ma le sue frecce non scalfivano nemmeno
la sua pelle, perché era invulnerabile a qualsiasi arma. Dopo lunga
lotta Eracle riuscì a soffocarlo a mani nude. Poi lo scuoiò
con i suoi stessi artigli e ne indossò la pelle, usandone la testa
come elmo.
Il mito di Eracle costituisce una prova del legame tra il Mito
Solare e quello del Leone: infatti il semidio, rappresentazione eroica
della divinita' solare, drammatizza la lotta tra il lato positivo della
luce e quello delle forze oscure.
In questo senso si puo' pensare al Mito del Sole-Leone come ad un originario
mito iniziatico. Eracle dopo avere ucciso il leone Nemeo, ne riveste la
pelle intera, avendo attuato la vittoria sulla cieca violenza, e simbolicamente
rivestendosi egli stesso di questa duplicità.
Deserto e Leone sono tradizionalmente
associati.
Secondo il "Fisiologo" (un antico compendio di fisiologia animale),
alla nascita i cuccioli del leone sarebbero inanimati e verrebbero destati
alla vita con un ruggito. Ecco perché il ruggito del leone e della
leonessa è così possente: per ridestare i leoncini dal loro
sonno nel deserto.
Ciò che è passivo,
soprattutto nel cuore (per l'associazione cuore-leone), immobile e addormentato,
ciò che crea il deserto in noi, può essere risvegliato dal
ruggito sulfureo del leone, dalla passione.
Nel deserto della burocrazia moderna, della bruttezza urbana, delle banalità,
dell'aridità professionale e ufficiale, iI risveglio del leone
interiore, guardiano dei desideri, incendia l'anima e la ridesta alla
vita. Cuor di Leone, si dice... perché il cuore del leone
è come il Sole: rotondo, forte, integro.
Se un Cuore di leone arde al centro del nostro essere, irradia attorno.
Il cuore del leone ha un tale gusto per la vita, una tale affinità
con il mondo, che il suo pensiero è tutt'uno con la volontà
e si dispiega nel mondo, assiso in trono come un re, giallo come il sole,
forte come un ruggito, fisso come un dogma.
I suoi aspetti decisivi sono la fede; il pensare e agire insieme; il pensiero
baldanzoso che spinge alla battaglia - infatti Marte cavalca un leone rosso.
Tutto ciò che d'improvviso si illumina, attira la nostra gioia, si
accende di bellezza, è lo zolfo alchemico, leonino, che infiamma
il cuore e lo provoca ad uscire.
Visconti | Mantegna | Marsiglia | ? | Crowley-Harris | Bellenghi | Arkaura |
Nei Tarocchi la lama
XI, la Forza, presenta una figura femminile affiancata da un leone, evidentemente
dominato.
Laspetto interessante è che nella maggior parte delle raffigurazioni
non vi è senso di lotta fisica e appare piuttosto che la forza
esercitata dalla donna sia di natura intellettuale, spirituale o emozionale.
Leone e leonessa in astrologia
Visibile da dicembre
a giugno, Leo è una delle più grandi figure del cielo
e l'immagine poligonale tracciata dalla posizione dei soli che la
compongono dà l'idea di un animale di gran forza che guarda
verso occidente. Il Leone occupava una posizione di primaria importanza quando le costellazioni furono create, perché segnava il Solstizio d'Estate simboleggiando la suprema vittoria della luce sulle forze delle tenebre: posizione questa che più tardi, a causa della precessione degli Equinozi, perse in favore del Cancro prima e dei Gemelli poi (oggi è il 21 giugno), ma che fu sua dal 4000 al 2000 a.C. |
Gli antichi arabi, prima dell'introduzione dell'astronomia
greca, crearono la più grande figura stellare mai creata: si trattava
di un enorme leone che cominciava da un lato con le stelle dei Gemelli,
si estendeva su Cancro, Leone attuale e Vergine, fino alla Bilancia, a
nord raggiungeva le stelle dell'Orsa Maggiore e a sud quelle dell'Idra.
A questa iperbolica costellazione venne dato il nome di Asad, il Leone,
che i nuovi astronomi trasferirono all'odierno Leone.
Il Leone, tuttora segno dominatore dello Zodiaco, è domicilio del
Sole, stella centrale del nostro sistema planetario, che si impone con
tutto il suo corredo simbolico: regalità, virilità, attivisimo,
spreco energetico, generosità ecc.
Il Sole nelloroscopo
rappresenta lIo, luomo, il partner maschile, il potenziale
energetico e il desiderio di dominio, nonché leventuale carisma
necessario a mantenerlo.
Ma il segno del Leone interpretato al femminile esprime la Leonessa
con una calda vitalità radiante e il costante bisogno di essere
considerata. Lenergia creativa è colorata da un senso di
spettacolarità e di grandiosità. Motivata da un bisogno
di essere riconosciuta per la propria generosità, la leonessa irradia
fiducia e incoraggiamento: riesce a dare vita ad ogni iniziativa, sostiene
e nutre la comunità.
Il rito della Leonessa
Suono di tamburi tribali.
Notte calda, stelle, luna piena oppure, allinverso, solleone e arsura. Cercate assolutamente di essere allaria aperta, ci deve essere spazio: bene un prato, un campo. Se proprio non potete trovare un posto allaperto, ripiegate su una stanza abbastanza grande e sgombera, per potervi muovere. Scegliete con cura la musica, un ritmo africano, in crescendo e animato, meglio se suonato dal vivo. Scegliete il brano con cura. È bene accendere un fuoco o almeno una candela. Invocate Nyavirezi, chiamandola dalla direzione del Sud, del Fuoco. |
Si comincia con la posizione del felino addormentato,
sdraiatevi a terra su un fianco e quando comincia la musica iniziate con
stiramenti, strusciamenti contro un tronco, una roccia (langolo
del divano), sbadigli
la coda è già spuntata
si muove piano, flessuosa. Con fluidità di movimenti vi sollevate
bocconi, mani e ginocchia in terra, stirate le zampe anteriori, una per
una, poi le posteriori, allindietro. Inginocchiate a quattro zampe,
sul ritmo del tamburo inarcate e flettete la schiena, uno, due, uno due
fin quando il ritmo entra nella pelle.
In piedi ora: recuperate le vostre vere gambe di donna ma mantenete la
coda e le zampe anteriori e la testa leonina.
Il tamburo incalza, lasciatevi andare, muovete i fianchi, graffiate, ruggite.
Gli occhi sono felini e magnetici, il corpo è forte e orgoglioso,
la mente veloce.
Se siete sole è ora di andare a caccia.
Date forma ai vostri desideri e alle vostre necessità, vedeteli
come prede sparse nella savana. Piano, in silenzio, avvicinatevi sottovento.
La preda è lì per voi, vi spetta di diritto, siete la regina:
avete facoltà di prendere ciò che veramente vi occorre.
Scattate in velocità, correte lunghi passi raccogliendo e distendendo
le zampe, balzate con precisione, afferrate strettamente
godete
la vittoria!
Se invece cè con voi un compagno che ha voglia di fare il
leone (forse meglio in questo caso stare al chiuso!), iniziate la danza
damore, mordete, arretrate, balzate di fianco, scartate, offritevi
e negatevi
è la leonessa che conduce il gioco sottile.
Decide lei come andrà a finire
Potete continuare il gioco in molte situazioni: con le amiche formando
un branco solidale che danza e caccia in allegria, con i vostri figli-cuccioli
rotolandovi con loro sul lettone o in spiaggia, vestendo una istantanea
pelle di leonessa quando il vostro capufficio vi sta umiliando (non occorre
rispondergli, se siete connesse con la Dea, basterà inviargli un
felino sguardo di ammonimento), oppure quando vi viene alle labbra un
sonoro mavaffàn
e invece lo trasformate in un
vero ruggito di avvertimento, quando vi annoiate a fare la spesa nel megacentro
commerciale e il fustino per la lavatrice al prezzo migliore diventa una
preda da stanare.
Qualsiasi riproduzione, senza esplicito consenso dell'autrice, è
vietata.
Revisione del 15 agosto 2007.
L'AUTRICE Maria Giusi Ricotti, grafico editoriale e
ceramista, nata a Milano. Per amore è approdata molti anni
fa in Sardegna, dove vive con la sua famiglia e lavora. mariagiusi@ilcalderonemagico.it |
Traduzione, ispirazione, bibliografia
Immaginario medievale a cura di
Felice Moretti, da http://www.mondimedievali.net/Immaginario/leone.htm
L'Anima del mondo e il pensiero del cuore, J. Hillmann, ed Adelphi
http://www.jh-author.com/precat.htm
http://www.paleolithicartmagazine.org/pagina62.html
http://www.crystalinks.com/sekhmet.html
http://www.ilcielodinut.it/
http://www.hethert.org/wandering.htm
http://www.angelfire.com/va/goddesses/sekh.html
http://www.fuoricampo.net/astro_leone.html
http://www.taote.it/newcine/disney/leonef.htm
http://www.racine.ra.it/planet/testi/leone.htm
Il piacere è astrologicamente sacro, di Mariagrazia Pelaia, da
http://www.programmiastral.com/pelaia46.pdf
http://web.peacelink.it/kalama/chisono.html
http://www.taote.it/newcine/disney/leonef.htm
IMMAGINI
Elaborazioni di M.G.Ricotti
http://www.egyptgiftshop.com/egyptian_papyrus_paintings.html
Lionwoman di Susan Seddon Boulet tratta da http://mystic-caravan.com/boulet.htm
Proud Mother by Ruane Manning tratta da http://www.allposters.com/-sp/Proud-Mother-Posters_i417006_.htm
http://www.passeart.it/nyavirezi.html
http://home.wanadoo.nl/a.heer/GroteArcana/VIII_Kracht.htm
http://www.nieznany.pl/
http://l-pollett.tripod.com/
http://www.sassiweb.it/duomo/
http://www.edicolaweb.net/irak_26g.htm
http://it.encarta.msn.com/media_461530043/Porta_dei_Leoni_Micene.html
http://www-personal.une.edu.au/~rrelke/inanna.htm
http://www.dl.ket.org/latin3/mores/religion/cybele_statue.htm
http://www.dl.ket.org/latin3/mores/religion/cybele_statue.htm
http://www.tesoridiroma.net/monumenti_roma/barberini_colosseo.html
http://198.62.75.1/www1/ofm/sbf/segr/ntz/2005Turchia/hattusa.html
http://www.blogigo.de/aegyptischer_Pfad
http://www.arch.unipi.it/dottorato/English/conf2004.asp
http://www.safarisonline.co.uk/Kenya_Safaris.htm