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  la dea ghepardo
mafdet


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  IL FULMINEO GHEPARDO

Svelerò qui, se a nessuno spiace,
la strana condizione del ghepardo
che gli è causa di più di un imbarazzo.
E’ lui al mondo l’animale più veloce
e corre veramente come un razzo
ma solo perché, destino beffardo,
dovunque vada è sempre in ritardo. *

 

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Mafdet, nota anche come Maftet o Mefdet (il significato è Colei che corre veloce), è la più antica divinità felina degli egizi. Progenitrice di Bastet e Sekhmet, Maftet compare nel pantheon egizio, già dal tempo della Prima Dinastia. Descritta erroneamente come una donna con la testa di un ghepardo (a volte perfino con fattezze di serpente e/o coda di scorpione…), la sua scarsissima iconografia la mostra come un felino e mai in immagini antropomorfe.

Il culto

Nei miti antichi che vedono l’eterna contrapposizione dei fratelli Osiride e Seth (il creatore e il distruttore), Mafdet è la divinità che taglia la testa al serpente Antiu inviato da Seth per uccidere il fratello.
Mefdet era la dea primeva egiziana della giustizia. La sua leggenda dice che durante il Vecchio Regno, presiedesse la Sala del Giudizio di Duat e che, in questa sala coloro che si ribellavano al Faraone venissero da lei direttamente giustiziati con un colpo di artiglio (altre fonti dicono che vi fosse un dipinto di lei e che una sacerdotessa la impersonasse durante le esecuzioni e giustiziasse i ribelli con un coltello rituale chiamato Artiglio di Mefdet).
All’inizio del Nuovo Regno era conosciuta come Signora della Casa della Vita, e protettrice dei bibliotecari dei Templi.


Protettrice del Faraone, anche nella vita quotidiana, lo difendeva dagli animali velenosi, come serpenti e scorpioni, ed era conosciuta come Terrore dei Serpenti.
Alcuni testi magici riportano che aveva un grande potere contro il veleno dei serpenti e degli insetti come gli scorpioni, e che era la principale nemica di Apophis il Serpente, irriducibile nemico di Ra.
Ma, oltre queste rarefatte notizie sulle sue qualità, vi sono poche informazioni circa la portata del suo culto arcaico che venne presto insidiato dalla popolarità di Bastet (Bast) e infine scomparve.

La sua particolarità è quella di essere stata la prima divinità egiziana felina: compare nei più antichi geroglifici e viene citata in alcuni incantesimi di protezione contro gli animali velenosi. Il coltello rituale di Mafdet potrebbe essere stato usato come strumento chirurgico per incidere le infezioni da avvelenamento, poiché la sua fama di divinità guaritrice è legata alla cura di questo tipo di infezioni e alla loro incisione.

Sebbene principalmente descritta come ghepardo talvolta è stata indicata come pantera, gatto e, più raramente, come lince.
 
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IL GHEPARDO

Il nome del ghepardo in inglese - cheetah - deriva dalla parola sanscrita chitraka che significa "macchiato".
Ci sono sette sottospecie riconosciute di ghepardo, distinte da sottili differenze nel mantello. La più straordinaria è il Ghepardo del Re le cui macchie rotonde sono modificate in barrette discontinue.  

Il ghepardo è un animale antichissimo, diffuso già quattro milioni di anni fa, prima di altri grandi felini. Era comune  in Europa, America del Nord, Asia e Africa. Diecimila anni fa si è estinto in  America del Nord a causa dei forti cambiamenti climatici.  Prove fossili della diffusione dei ghepardi sono state trovate in Texas, Nevada e Wyoming. Il ghepardo è sparito dall’Europa, dall’Asia e la sua diffusione è diminuita anche in Africa.

I ghepardi sono abbastanza facilmente addomesticabili. Si ha notizia dei primi ghepardi addomesticati presso i sumeri, che passarono la tradizione agli egizi: i Faraoni ne tenevano a corte degli esemplari e perfino l’imperatore Carlo Magno li utilizzava per la caccia.

In natura i ghepardi vivono tra le  savane, i terreni boscosi aperti e le zone semideserte. Hanno un carattere calmo e non sono capaci di ruggire; raramente combattono tra simili, si dedicano alla caccia e fanno le fusa quando sono soddisfatti.

Hanno un corpo aerodinamico, spina dorsale flessibile, arti allungati e una coda ancor più lunga, che funge da timone e da bilanciere nella corsa; il cuore è grande, come sono grandi i polmoni; gli artigli sono semi-retraibili per favorire l’appiglio al terreno alle alte velocità.
La vista - acutissima - si adatta alla velocità di movimento, permettendo di individuare le prede distanti e di seguirle con precisione durante gli inseguimenti. La testa è piccola, arrotondata, aerodinamica, con il cranio e le mascelle fragili rispetto ad altri felini come leone, pantera e leopardo.
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Il suo fisico è paragonabile alla struttura di un'auto da corsa, leggero, potente ed elegantissimo. Infatti i  ghepardi sono i mammiferi della terra più veloci: negli inseguimenti ad alta velocità possono raggiungere circa i 115 km/hr ma solo per periodi brevi, di circa un minuto. Le loro prede preferite sono gazzelle, antilopi, lepri e uccelli terricoli.
I ghepardi sono semi-nomadi, spaziano ampiamente nel territorio per seguire i movimenti delle prede e per evitare altri grandi predatori in concorrenza.

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Femmine e maschi vivono stili di vita molto differenti: le femmine del ghepardo sono sempre solitarie, mentre alcuni maschi rimangono insieme nell'età adulta.
Le popolazioni selvatiche si si distinguono in due tipi di gruppi: il gruppo famiglia che si compone di una femmina con i suoi cuccioli, ed il gruppo dei maschi. Quando la femmina è senza cuccioli, vive una vita solitaria.

La femmina non è mai aggressiva e si ritira, piuttosto che combattere. I territori femminili coincidono spesso e le giovani femmine possono occupare lo stesso territorio della loro madre.
Il gruppo dei maschi, invece, si compone di 2 o 3 fratelli germani, che vivono e cacciano insieme per tutta la vita. Alcuni maschi indipendenti possono anche, a volte, formare gruppo per difendere i loro territori. I giovani maschi cercano sempre una zona a grande distanza dalla loro madre.
Maschi e le femmine si mescolano soltanto per l’accoppiamento.

I cuccioli (in media due e massimo cinque)  sono insolitamente piccoli alla nascita (280 gr), perché la loro madre non potrebbe cacciare durante la gravidanza se fossero più grossi. Entro l'undicesimo giorno dopo la nascita gli occhi dei cuccioli si aprono. La madre li sposta in una tana differente ogni pochi giorni per ridurre il rischio di essere predati dalle iene e dagli altri nemici naturali: i grandi felini concorrenti. Infatti i  cuccioli restano soli a volte perfino per 48 ore, mentre la madre è a caccia. Solo da quando hanno circa sei settimane incominciano ad accompagnare la madre nelle sue scorribande.
Lo svezzamento comincia a tre mesi, anche se rimangono con la loro madre da da uno a due anni. La vita media di un ghepardo selvaggio è di 7 anni mentre, in cattività, l'età media aumenta a 12 anni.

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Il ghepardo è il meglio che l'evoluzione potesse produrre per cacciare la gazzella e nutrirsene, esattamente come la gazzella è il prodotto migliore che la natura animale potesse fabbricare per sfuggire al ghepardo e salvarsi.

     



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MAFDET OGGI...

Il ghepardo è simbolo di prontezza, intuizione e chiarezza. La sua leggendaria velocità ne ha fatto un simbolo estremamente significativo di precisione e capacità di agire.
Emblema delle qualità del ghepardo femmina, Mafdet è la Dea della precisione e della velocità, della calma reattiva e della capacità di fare centro, qualità richieste oggi più che mai a qualsiasi donna che interagisca nella società.

Il suo carattere è bonario ma lo spirito di giustizia è inesorabile. L'indole è pacifica, ma non indolente né estraniata dalla realtà. All'eleganza delle forme unisce l'infallibilità nella caccia e l'altissima velocità di reazione, che ne fanno una divinità modernissima e molto sofisticata.

Mafdet può essere molto vicina alla donna sempre in corsa, impegnata tra lavoro e famiglia.
È la Dea ispiratrice per chi cerca di conciliare i diversi ruoli che la vita richiede di ricoprire e assolve i suoi compiti con velocità e precisione.


In particolare il carattere solitario - che le viene dalle femmine di ghepardo che portano avanti le loro responsabilità in beata solitudine - fanno di Maftet una Dea che risuona con lo stile di vita delle donne indipendenti o single - con o senza prole - impegnate nella sopravvivenza quotidiana con grande capacità e risultati... e per giunta libere e fiere!


© 2009 Testo e ricerca di Maria Giusi Ricotti


Qualsiasi riproduzione, senza esplicito consenso dell'autrice, è vietata.

Pubblicato il 13 gennaio 2009.

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L'AUTRICE

Maria Giusi Ricotti, grafico editoriale e ceramista, nata a Milano. Per amore è approdata molti anni fa in Sardegna, dove vive con la sua famiglia e lavora.

È fondatrice di Il Calderone Magico che è - oltre che un sito web ed una mailing list di spiritualità femminile - un laboratorio artigiano nel centro storico di Cagliari.

mariagiusi@ilcalderonemagico.it
http://it.groups.yahoo.com/group/ilcalderonemagico
Il Calderone Magico - laboratorio - Corso Vittorio Emanuele 349/351, Cagliari



Traduzione, ispirazione, bibliografia

*Filastrocca "Il Fulmineo Ghepardo" di Viola, tratta da http://filastrocchediviola.blogspot.com/2008/02/il-fulmineo-ghepardo.html
http://it.wikipedia.org/wiki/I_dinastia_egizia
http://xoomer.alice.it/repalmie/eticaeconoscenza.htm
http://www.freeweb.hu/ibisz/hun/hazai/kiallit/idoszak/kama2005a.html
http://ilcerchiodellesabbie.splinder.com/tag/divinità+feline
http://egyptologist.org/discus/messages/11/6528.html?1044217228
http://www.angelfire.com/me3/egyptgoddess/Goddess.html
http://www.freeweb.hu/ibisz/hun/hazai/kiallit/idoszak/kama2005a.html
http://en.wikipedia.org/wiki/Mafdet
The Origins of Osiris and His Cult Di John Gwyn Griffiths
Conceptions of God in Ancient Egypt: The One and the Many by Erik Hornung and John Baines
The Egyptian Book of the Dead: The Book of Going Forth by Day
The Complete Papyrus of Ani Featuring Integrated Text and Full-Color Images by James Wasserman, Eva Von Dassow, Dr. Ogden Goelet, and Carol Andrews
Circle of Isis: Ancient Egyptian Magic for Modern Witches by Ellen Cannon Reed
The Cambridge Ancient History Volume 1, Part 2: Early History of the Middle East by I. E. S. Edwards, C. J. Gadd, and N. G. L. Hammond
The Cat in Ancient Egypt by Jaromir Malek



IMMAGINI

http://www.lannaronca.it/sfondi%202%20p.htm
http://www.romanamazon.com/roman_amazon.html
http://photography.nationalgeographic.com/
http://www.sens-de-la-vie.com/Archepages/index-toutes-pages.htm
http://susie.unblog.fr/files:2007/07/guepard.jpg
http://www.araldodeluca.com
http://www.bbc.co.uk/history/ancient/egyptians/animal_gallery.shtml
http://www.troise.net/boliboop/rumors-leopard-gia-il-23-marzo
http://it.youtube.com

 

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