La cartomanzia e i tarocchi hanno una tradizione antichissima.
Sebbene la comparsa delle carte risalga al secolo XIV, esse affondano Ie radici
nella simbologia della mistica medievale prima e, via via più lontano nel tempo, si sono volute trovare analogie con l'alfabeto ebraico, con la
cabala, con la torah, con il cosiddetto libro di Thoth (la simbologia dei
geroglifici egizi trasmessi dalla divinità che porta lo stesso nome), con grafismi dei popoli primitivi, passando peraltro attraverso Ie civiltà della Cina, della Corea, dell'India, e precolombiana.
L'uso molteplice che se n'è fatto (prevalentemente divinatorio e per il gioco) e Ie loro arcane origini hanno dato luogo a misteri e leggende, ma anche ad argomentazioni più plausibili, [...] I testi sui tarocchi hanno principalmente sviscerato il loro carattere divinatorio e in seguito I'infinita varietà di giochi con Ie carte che ne sono nati. Pochissimi autori hanno colmato la lacuna, per quanto ormai universalmente avvertita nel XX secolo, del valore artistico dei tarocchi, di cosa hanno significato nel costume della gente attraverso i secoli.
È vero che in questi ultimi anni l'espansione dell'interesse sulla cartomanzia dei tarocchi tocca campi sempre più vasti come, oltre quello artistico e collezionistico e quello esoterico, i campi della moda, della pubblicita, dell'arredamento, e se inoltre - non da oggi - dal simbolismo cartomantico sono anche derivati i nomi di varie testate, quali "Tempo" e "Time" dall'Eremita, "Fortune" dalla Ruota della fortuna, "Mago" dal Bagatto, "Mondo" e "World" dal Mondo, "Sole" e "Sun" dal Sole, "Star" dalla Stella, ecc.,
Tratto dalla premessa al Libro della Cartomanzia di Alessandro Bellenghi, Arnoldo Mondadori Editore
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