Come raggiungere
il museo
di Riola:
DA BOLOGNA IN TRENO (clicca)
Stazione di arrivo Riola.
Distanza stazione Riola/Museo 10 min. a piedi
DA BOLOGNA IN AUTOBUS:
Autostazione delle Corriere, P.zza XX Settembre.
Fermata Borgo Riola Vecchia.
Distanza fermata bus/Museo 5 min. a piedi.
DA BOLOGNA IN AUTOMOBILE:
Strada Statale 64 Porrettana direzione Pistoia
(da Casalecchio di Reno).
6 km dopo il paese di Vergato, deviazione per Riola.
Dopo 1 km circa, all'altezza piccola chiesa
sulla destra, deviazione per Borgo Riola Vecchia.
Il Museo è esattamente dietro alla chiesetta.
DA
PISTOIA IN TRENO (clicca)
Stazione di arrivo Riola.
Distanza stazione Riola/Museo 10 min. a piedi
DA PISTOIA IN AUTOMOBILE:
Strada Statale 64 Porrettana direzione Bologna.
Dopo Silla e Marano, si incontra la deviazione
per Riola. Passato il centro di Riola, all'altezza
della piccola chiesa sulla sinistra, deviazione
per Borgo Riola Vecchia.
Il Museo è esattamente dietro alla chiesetta.
Non siamo a conoscenza di autobus diretti!
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IN
ESPOSIZIONE
AL MUSEO
DEI TAROCCHI
DI RIOLA - BOLOGNA
DAL 6 SETTEMBRE 2008 |
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I CALDEROCCHI
"Sono un ponte tra
due estremi: l’intuizione e la ragione” è
la migliore definizione con cui abbia mai sentito descrivere
le 78 immagini che compongono un mazzo di tarocchi: naturalmente
sono parole di Jodorowsky, l’incredibile uomo che, a sua
volta, è diventato un vero e proprio “ponte”
fra i diversi mondi, la cui vita dimostra quanto sia possibile
realizzare il proprio sogno se davvero si accolgono i richiami
di queste lame.
Il viaggio tra i tarocchi, “calderocchi” per la
precisione, è iniziato per noi che siamo iscritte alla
lista de Il Calderone Magico nella primavera 2007: ognuna aveva
le sue idee su come dovessero essere, dimensioni e quello che
dovessero rappresentare, tempi di consegna e aspettative…
con la scadenza di Samhain siamo riuscite a realizzare i due
mazzi e dell’opera complessiva siamo fiere, anche se ci
rendiamo conto che, per quanto affascinanti nelle loro immagini,
difficilmente potranno servire per divinare come corpo unico.
Credo però che siano una bella testimonianza su ciò
che con un minimo di inventiva e di volontà si possa
costruire insieme: questo è stato un primo piccolo tentativo
di aprire le ali e spiccare il volo verso cieli più ampi.
Ognuna di noi infatti si è impegnata a realizzare nello
spazio concordato i simboli che a proprio avviso sembravano
i più idonei alla lettura della lama scelta: ci sono
intuizioni che traspaiono da collages variopinti, indicazioni
di problematiche ripetitive tra i fili di un ricamo, verità
da “digerire” quanto la pasta dipinta d’oro,
ingenuità colorate di emozione, riflessi di situazioni
in equilibrio instabile…
Tutto questo sarebbe stato abbastanza normale se ognuna di noi
non si fosse trovata a vivere in un modo o nell’altro
proprio la lama che aveva scelto (o da cui era stata scelta):
sempre di più Maria Giusi che ha raccolto - con santa
pazienza - le nostre piccole o grandi confessioni si è
trovata a constatare un nostro percorso, accettato più
o meno inconsciamente, ma presente durante tutto il periodo
di gestazione e realizzazione.
C’è stata un’Imperatrice che ha preso in
mano lo scettro, simbolo di potere e ha riorganizzato la sua
casa canalizzando la sua forza creatrice all’esterno,
chi ha dovuto restare immobile al centro del suo essere per
capire che la Ruota della fortuna è mossa da energie
inarrestabili, ma che al suo centro esiste la pace, chi ha costruito
una torre di bottoni consunti per mostrare la precarietà
di un ergersi verso il cielo ebbri di tracotanza, chi ha coinvolto
il lettore della lama mostrando ciò che la Papessa poteva
osservare dal suo punto di vista e via via così…
Ma ci sono state anche quelle a cui è mancata la forza
di portare a termine il compito assunto: chi le ha sostituite
ha acquisito nuovi colori e altrettanto nuove occasioni di mettersi
alla prova in un “gioco” di tale portata.
Sì, gioco, perché i Tarocchi sono un gioco dietro
il quale si nascondono profonde verità: sta a noi intuire
quando è il momento di affrontare quelle verità,
accoglierle e saperne fare un punto di forza: a volte è
difficile accettare i limiti che la vita ci presenta al momento,
ma la lettura approfondita del tarocco dà sempre la soluzione,
lo spiraglio da cui trovare la via di uscita: nel Matto ci sono
tutti i simboli che compaiono uno alla volta nelle altre lame,
per cui la soluzione, forse nascosta e irrazionale, compare
sempre.
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Chicca Morone
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