le
domande esistenziali
proposta di referendum abrogativo
Il Comitato è un organismo costituito da cittadini, quindi
democratico; opera nel campo della salvaguardia della salute pubblica,
quindi nel bene e nell’interesse di tutti. La proposta di
abrogare le domande esistenziali, tramite una consultazione popolare,
nasce da un’attenta analisi del “problema” e,
dopo le dovute considerazioni, è risultata essere l’unica
forma di prassi davvero risolutiva al fine dell’estirpazione
del male che affligge tutte le menti pensanti.
Le domande esistenziali sono un prodotto umano innaturale e artificiale.
Da sempre compaiono ovunque seminando il panico. Nei soggetti più
resistenti si trasformano in spinte propulsive verso la ricerca
di una risposta, ma la domanda esistenziale non è destinata
a fornire risposte, si rigenera in continuazione in forme più
o meno scomposte, frammentate. Inducono a pensare, ma con un inevitabile
portato d’ansia. Per questo sono dannose e pericolose per
la salute pubblica. Per combatterle e neutralizzarle è importante
conoscerne le caratteristiche, per distinguerle dalle sorelle più
innocue. Noi non siamo per l’estinzione di tutte le domande,
solo di quelle perniciose, inutili, senza risposta, destabilizzanti
e queste domande hanno un nome: le domande esistenziali. Conosciamole,
solo così potremo evitarle.
Caratteristiche comuni: nascono di fronte all’inspiegabile;
sono dotate di punto di domanda; non sono dotate di risposta; rendono
chiunque nervoso.
1. La domanda esistenziale essenziale
Perché?
La domanda esistenziale essenziale è caratterizzata dall’estrema
sintesi concettuale. La sua conformazione la rende di facile lettura,
d’immediata comprensione, ma di ostica interpretazione, poiché
lascia nell’interlocutore il dubbio di un’errata attribuzione
di senso. Elevato grado di pericolosità.
2. La domanda esistenziale autoreferenziale
Questa è una domanda esistenziale?
La domanda esistenziale autoreferenziale è caratterizzata
da una forma di autocertificazione: qualunque domanda semplice,
o innocua, preceduta da questa domanda esistenziale è destinata
alla trasformazione. Non è sufficiente una risposta negativa,
un “No” per intenderci, ad evitare il peggio, poiché
il dubbio si è insinuato in chi la produce e ciò la
promuove allo stato di fatto di domanda esistenziale. Elevatissimo
grado di pericolosità.
3. La domanda esistenziale mutante
Ho una domanda esistenziale da porvi, pronto? Mi sentite? E’
una domanda importantissima, non ci dormo la notte, ma mi sentite?
Pronto? Davvero, per me è una cosa vitale, cerco una risposta,
ma, pronto? Pronto? Ma così non posso porvela, se non mi
rispondete non posso, lo capite? Mi sentite? C’è un’interferenza?
E va bene, mi ci avete costretto voi, voi mi costringete! Cambio
domanda, va bene? Ma mi sentite o cosa? Mi sta finendo
la scheda, rispondete in fretta: me lo fate un prestito?
La domanda esistenziale mutante è caratterizzata dall’assenza,
reale, fittizia, momentanea, di un interlocutore; finisce inevitabilmente
per mutare in domanda semplice o innocua, nel tentativo di avere
comunque una risposta. Chi la pone abbandona l’intento in
breve. Basso grado di pericolosità.
4. La domanda esistenziale collettiva
Perché noi? o Anche noi, perché?
La domanda esistenziale collettiva è caratterizzata da una
connotazione di tipo sociale, generalizzante, universale. Valica
il senso egoistico e personale a caccia di risposte per la collettività.
E’ molto utilizzata da persone con doti di leadership con
un chiaro intento mistificatorio. Elevato grado di pericolosità.
Unisciti a noi e combattile, usa anche tu lo strumento democratico
per eccellenza!
Contattaci, il Comitato è ospitale e compagnone!
Testo di daldivano
Tratto da http://www.sacripante.it/005/contrappunti/15.asp
Immagine di provenienza internet, non determinata. |