MABON - MAPONUS |
il Giovane
Figlio della Grande Madre
Io vengo in questo luogo come un bambino delle future generazioni.
Il mio dono è la fiamma gentile della speranza che ogni nuova vita
porta in questo mondo.
Io, e quelli che mi seguono, chiediamo che quelli di voi che ci diedero la
vita proteggano questa sacra fiamma.
Voi che siete i guardiani terreni della saggezza unitevi insieme in pace ed
armonia, per proteggere questo pianeta, la nostra casa.
Questo io chiedo per i bambini del mondo
(dalla cerimonia druidica moderna dell'Obod per il Solstizio d'Inverno-Alban
Arthan)
I Celti chiamavano l'Equinozio autunnale anche col nome di Mabon, il giovane
dio della vegetazione e dei raccolti.
Mabon, indicato col nome di Maponus nelle iscrizioni romano-britanne, è
il figlio di Modron, la Dea Madre: rapito tre notti dopo la sua nascita, venne
imprigionato per lunghi anni fino al giorno in cui venne liberato dal Re Artù
e dai suoi compagni.
Il suo rapimento è l'equivalente celtico del rapimento greco di Persefone:
un simbolo evidente dei frutti della terra che sono immagazzinati in luoghi
sicuri e poi sacrificati" per dare la vita agli uomini.
Nel tempo dell'Equinozio d'Autunno,
un po' ovunque si tengono feste del raccolto, con abbondanza di cibo e di
bevande. C'è grande sollievo, ora che le messi e i frutti sono stati
raccolti e immagazzinati. Un tempo, il raccolto costituiva la riserva di provviste
da conservare per il sostentamento durante l'inverno. Le divinità della
terra venivano ringraziate per i loro doni, auspicando un futuro ritorno dell'abbondanza
negli anni successivi.
Queste celebrazioni avevano un'atmosfera di dolce malinconia. Il Dio del Grano
era morto, così come moriva il Dio del Sole. Egli viaggiava ora nell'Altro
Mondo, discendendo agli inferi per addormentarsi nel grembo della Dea Madre,
da dove sarebbe rinato al Solstizio d'Inverno.
Mabon è il Celtico Bambino di Luce che porta la vita eterna.
Mabon ap Modron, significa "Grande Figlio della Grande Madre",
è il Giovane Figlio, il Giovane Divino, o Figlio della Luce.
'Il Figlio Divino' è il Dio gallese della giovinezza e figlio della
Madre Terra Modron e di Mellt l''Illuminante".
Era il Figlio della Luce, della liberazione, armonia, musica e unità.
Ha anche il potere di far fiorire e sviluppare in senso naturale e spirituale,
ciò che dipende, per la propria crescita, dalla sua luce solare. Le
sue caratteristiche e le sue funzioni sono del tutto analoghe e sincronizzate
con quelle di Apollo. Era particolarmente popolare nel nord della Britannia.
Viene citato nelle antiche triadi storiche del Galles: I tre più grandi
prigionieri dell'Isola di Britannia Llyr Llediaith, il prigioniero di Euroswydd
Wledig, Mabon (Madoc) il figlio di Modron, e Geyr (Geiryoed) il figlio di
Geyrybed ... Ecco cosa ne scrive la grande studiosa gallese di storia antica
Celtica, Miranda Jane Green, nel Dizionario di Mitologia Celtica (Rusconi
Editore):
“Nel Racconto di Culhwch e Olwen, come è narrato nel Libro
Rosso di Hergest, Mabon è il figlio di Modron. Invero i loro nomi significano
solamente ‘figlio’ e ‘Madre’. Mabon è sottratto
a Modron la terza notte della sua nascita e di lui non si sa più nulla
fino a quando viene ritrovato in una prigione da Culech e Artù, che
erano andati alla sua ricerca.
La fortezza può essere raggiunta soltanto per via d'acqua; al momento
della sua liberazione Mabon è la più vecchia creatura vivente.
In questo racconto mitologico gallese Mabon, poi, ha il ruolo di cacciatore:
egli insegue il magico cinghiale Twech Trwyth, recuperando dalle sue orecchie
il rasoio e il pettine necessari a Culhweh per porre fine alla sua lunga ricerca.
Vi sono molti punti di grande interesse per quel che riguarda la natura di
Mabon: innanzitutto il nome del padre non è mai menzionato: egli è
il ‘Figlio della Madre’, e la stessa Modron potrebbe quindi essere
vista come un'antica Dea-madre.
Un altro aspetto da tenere presente è il possibile legame con altre
storie: il rapimento di Mabon a tre giorni di vita, richiama da vicino il
ratto di Pryderi da Rhiannon narrato nel Primo Ramo del Mabinogi. Mabon e
Pryderi sono forse la stessa persona?
E' anche possibile collegare il personaggio di Mabon, il Giovane Divino, a
quello dell'irlandese Oengus, figlio di Boann e del Dagda.
Il terzo punto da sottolineare è che il Mabon della letteratura gallese
è quasi certamente identificabile con il Dio Maponus, venerato nella
Britannia settentrionale e a Chamalieres, nella Gallia centrale.”
Aggiunge poi la Green, su Maponus:
“Maponus, equiparato all'Apollo celtico, Maponus (Giovane Divino
o Figlio Divino) era oggetto di culto nella Britannia settentrionale in epoca
romana.
A Chesterholm (l'antica Vidolana), fu trovata una singolare placca d'argento
a forma di mezzaluna recante l'iscrizione ‘Deo Mapono’. Su alcune
dediche il nome del Dio è collegato a quello di Apollo, ad esempio
a Corbridge.
La Cosmografia dell'Anonimo Ravennate menziona un ‘locus Maponi’
che poteva essere nel Dumfries o nel Galloway, nel sud della Scozia. Le dediche
implicano che Maponus fosse probabilmente associato con la musica e la poesia:
su un altare a Hexham la sua identità si fonde con quella dell'Apollo
citaredo. Su una dedica a Rochester, invece, Maponus compare su una pietra
accanto ad una Dea cacciatrice.
Maponus può essere convincentemente collegato a Mabon, il Giovane Divino
del Racconto di Culhwch e Owen, nel quale questi è presente in veste
di cacciatore.
Si noti che il culto di Maponus non era limitato unicamente alla Britannia;
il dio era venerato a Bourbonne-les-baines, mentre a Chamaliers (Puy de Dome)
era invocato su una defixio, una tavoletta di piombo con incisa una maledizione”
“Il nome Modron significa Madre Divina ed ella compare forse su
una pietra d'epoca romano-celtica proveniente da Ribchester, nella Britannia
settentrionale, dedicata a Maponus (Mabon) e raffigurante le immagini di due
divinità femminili”
Mabon viene speso interpretato spesso come il Sole del mattino prigioniero
della notte, che i Celti intendevano già come rappresentazione della
giovane forza divina, benevola, bloccata dalle circostanze sfavorevoli, che
era necessaria per liberarsi. (Sylvia e Paul F. Botheroyd Mitologia Celtica
- Lessico sui Miti, Dèi ed Eroi, Keltia).
Un documento dell'abbazia di Savigny (dipartimento del Rodano) del IX secolo
cita una sorgente di Maponus; un attore di Bourbounnes les Baines - forse
in onore di Apollo - ed un vasaio di Glanum portavano il nome del Dio.
Nel 1968 a Clermond Ferrand venne alla luce una lavagnetta di piombo scritta
coerentemente in gallico con uno dei testi più lunghi: un'invocazione
al "divino Maponus degli Arverni, l'eterno giovane ...", che forse
era in relazione con le rivolte galliche del 68 d.C.
Sei epigrafi nell'Inghilterra del Nord nella maggior parte dei casi sono note
come la relazione "Apollo-Maponus". I villaggi di Lochmaben e di
Maporiton così come il Clochmabenstane, un pilastro di megalite a sud
di Gretna, tutti e tre nella contea di Dumfriesshire, testimoniano la presenza
del culto di Maponus anche in Scozia. È da supporre che nomini Maponus
la pietra che da secoli serviva come punto centrale di raduno: è quel
Locus Maponi citato nella "Cosmographia Ravennae" del VII secolo.
(Sylvia e Paul F. Botheroyd Mitologia Celtica - Lessico sui Miti, Dèi
ed Eroi, Keltia)
TRATTO DA
http://www.celticworld.it
Feste Pagane di Roberto Fattore, cap VI, Macroedizioni
IMMAGINI
http://web.mac.com/heraklia/Caesar/battles/The%20Gallic%20Wars/britain/index.html
http://www.oregontrailsoaps.com/3dmolds.html
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