La principessa Saggezza di Luna, divenne Tara (in tibetano Dölma):
stella, salvatrice e liberatrice, Buddha in forma femminile, nonostante
gli ostacoli delle convenzioni e delle regole monastiche. Con
i monaci, usò l'argomento della saggezza, perché voleva
essere donna ed essere Buddha.
Tara, considerata la madre di tutti i Buddha, rappresenta lenergia
femminile.
Adottata dallinduismo e dal buddismo solo molto tempo dopo la morte
del Buddha storico,Tara compare nel jainismo e specialmente, nel lamaismo
tibetano, come complesso delle manifestazioni di dea del misticismo, creatrice,
protettrice di tutti gli esseri che attraversano il mare della vita.
Come Tara Verde è la funzione natura/relativa. Come Tara
Grande, lei è la creatrice e la madre suprema di tutti i
buddha e bodhisattva. Come Tara Bianca, è personificazione della pietà del bodhisattva
Avalokiteswara (la cui umana incarnazione è il Dalai Lama) ed è
considerata la sua controparte femminile.
Molti rifugiati dopo l'occupazione del Tibet dagli eserciti cinesi hanno
raccontato le numerose apparizioni di Tara Verde che li ha protetti durante
la tortura ed ha guidato il loro volo alla libertà.
La radice sanscrita tr significa fare, attraversare,
quindi Tara è colei che fa attraversare, colei che fa giungere
allaltra riva, al di là delloceano delle esistenze.
Tara quindi ci accompagna nel ciclo esistenziale, superando tutti gli
stati condizionati dellesistenza. Lei troneggia nella purezza e
nel chiarore sulla cima più alta della terra e porta gli uomini
al di fuori del buio e del pregiudizio.
Tara significa stella ma anche pupilla. Gli occhi
e in particolare le pupille sono le stelle che illuminano loscurità,
rivelano i segreti, creano contatto ma fungono anche da barriera. Nel
culto tantrico della Dea Tara, gli occhi sono alla base di tutte le meditazioni
e i riti.
Venerata come protettrice da tutti i pericoli, rappresenta l'energia attiva
della compassione, ma questa singola abusata descrizione è molto
limitativa rispetto alla sfaccettatura della sua personalità. Ad
esempio, Tara, in una delle sue molte manifestazioni, Bhrkuti, è
pure divinità irata, che esprime le qualità terribili del
femminile. Temibile per la sua estrema energia, sempre sconvolgente per
l'uomo, la sua forza trasformatrice crea nuove possibilità vitali.
Tara governa il mondo ctonio, la terra ed il cielo, la nascita, la morte
e la rigenerazione, l'amore e la guerra, le stagioni, i cicli della luna,
la creazione. Come una stella che consuma in perpetuo la propria energia,
Tara rappresenta i desideri senza fine che alimentano il ciclo della vita.
Una versione della dea Tara esiste virtualmente ogni cultura. Effettivamente,
in Tibet si dice che Tara ammette molteplici forme sulla terra poichè
ci sono molteplici esigenze di molteplici genti.
I celti hanno denominato Tara una collina di terra energeticamente collegata
ad altri mondi, luogo sacro e sepoltura di re. Il suo nome potrebbe essere
la radice di Tor, collina sacra di Avalon. Inoltre cè
l'eco del suo nome nella parola latina Terra, un collegamento fra la dea
ed il concetto di "terra di madre".
In america del sud è conosciuta come lantica dea Tarahumara,
la madre.
La dea babilonese Ishtar, è provenuta dal cielo ed ha insegnato
alla sua gente la saggezza e i cicli della vita. La stessa parola inglese
per stella star risuona con il nome della dea.
I nativi americani Cheyenne riveriscono la Donna Stella Star woman
che è anchessa caduta dal cielo e il cui il corpo si è
trasformato nella terra che fornisce supporto e nutrimento
Tara, in oriente è associata con Kwan Yin, la dea cinese della
pietà.
Tara è anche la manifestazione dello stato puro dellelemento
aria, dalla cui natura, che è movimento, sorge lenergia.
Tutti i movimenti e cambiamenti del mondo sono creati dalla motilità,
cioè dalla capacità di movimento.
Tara rappresenta la funzione della compassione, che è lenergia,
laspetto attivo, di tutti gli Illuminati. Come tale è di
color verde. Nel buddismo ogni colore rappresenta un particolare tipo
di attività mediante cui un buddha opera la sua missione salvifica:
sono le attività di pacificazione (simboleggiate dal colore bianco),
di accrescimento (giallo), di dominio (rosso) e di distruzione (blu).
Il verde rappresenta l'intera gamma delle attività virtuose ed
illuminate di tutti i buddha. Tara, in senso segreto, è quindi
la trasformazione, la perfezione ultima: in altre parole, è lelemento
sottile aria dello stato di Illuminazione.
I miti
Tara, una determinazione sorprendente
In tempi remoti, in un altro sistema solare chiamato Visvaprabha Luci
Variegate, di molto precedente il nostro attuale universo, viveva
il buddha Dundubhi-svara Suono di Tamburo. Un suo discepolo
era il sovrano di quel pianeta e sua figlia era la principessa Jnana-candra
Luna di Saggezza, che nutriva profonda e particolare devozione
per la dottrina di quel buddha.
Per centinaia di migliaia di miriadi di anni, lungo una sconfinata serie
di successive rinascite, essa si applicò ai suoi insegnamenti e
fece, ogni giorno, unenorme quantità di offerte alla comunità
dei suoi monaci. Alla fine, sorse in lei la determinazione di diventare
un buddha: decise quindi di prendere i voti di bodhisattva alla presenza
di Dundubhi-svara generando bodhicitta (è lintenzione
risoluta di realizzare lo stato di buddha, non solo a proprio vantaggio,
ma allo scopo di liberare tutti gli esseri dal samsara. In virtù
del bodhicitta si diventa bodhisattva, cioé
un essere proteso verso lIlluminazione).
Riconoscendo il suo grande potenziale spirituale, i monaci si rallegrarono
assai di questa decisione e le consigliarono di pregare per ottenere,
in una vita futura, un corpo maschile (divenendo così un grande
maestro), poiché era convinzione che per arrivare allIlluminazione
fosse necessaria lordinazione monastica e la rinascita come maschio.
Si dice che ne nacque una discussione.
Alla fine, la principessa - un po rattristata per la loro ristrettezza
mentale e dando prova di profonda intuizione della realtà ultima
dei fenomeni - rispose: In questa vostra affermazione non cè saggezza. A livello
di verità assoluta non esiste rinascita, perché non cè
in realtà alcun individuo auto-esistente che possa rinascere. E
anche queste definizioni e concetti dualistici di maschio
e femmina sono erronei: solo gli stolti legati alle cose del
mondo cadono in questa illusione perché la natura ultima dei fenomeni
è la Vacuità.
Detto ciò, formulò un ulteriore voto: In verità,
molti sono coloro che desiderano lIlluminazione puntando sulla rinascita
come uomini ed in passato ci sono stati molti buddha che divennero tali
sotto forma di uomo, mentre nessuno lo fu finora sotto forma di donna
e nessuno operò per il bene degli esseri senzienti sotto un aspetto
femminile; per cui prendo limpegno di diventare io stessa un buddha
dallaspetto femminile: senza sosta lavorerò, come donna,
per il beneficio di tutti gli esseri senzienti.
In seguito, per milioni di anni, essa rimase al palazzo reale di suo padre,
dove visse correttamente, sottomettendo le emozioni perturbatrici e godendo
dei beni e delle situazioni della vita, ma senza esserne coinvolta. Meditando
in uno stato di profonda concentrazione e presenza mentale, focalizzata
sulla Vacuità, giunse al riconoscimento che tutte le cose, le persone
e gli eventi sono non-prodotti. Grazie poi a tale realizzazione
raggiunse la chiaroveggenza, il potere di guarire e la capacità
di porre centinaia di migliaia di miriadi di esseri sul Sentiero spirituale,
liberandoli dalla loro mentalità mondana.
In altre parole, la sua pratica le permise di realizzare la verità
ultima e di raggiungere uno stato di concentrazione particolare detto
Samadhi (che libera tutti gli esseri)
Tara, eroina pronta e veloce
In unaltra era cosmica, Vibuddha-vistara, Tara rinacque nel reame
del buddha Amoghasiddhi e davanti a lui fece un altro voto: non solo di
manifestarsi come liberatrice, ma anche di distruggere le interferenze
di ogni genere.
In altri termini, si impegnò a proteggere dai pericoli, dalle paure
e dai demoni tutti gli esseri che popolano gli infiniti mondi nelle dieci
direzioni dello spazio: per cui entrò in un altro stato di concentrazione
speciale, detto il samadhi che vince completamente i demoni.
In tal modo, ogni giorno essa potè indurre nello stato meditativo
centinaia di migliaia di miriadi di esseri senzienti, liberandoli dalle
varie paure interiori ed esteriori; allo stesso modo, ogni notte convertì
una uguale quantità di demoni liberando luniverso dalla loro
influenza. Fece così, di nuovo, il bene di numerosissimi esseri,
accorrendo in loro aiuto appena invocata. A causa della rapidità
della sua attività, essa fu allora nota col nome di Tura
(pronta o veloce) e Vira (eroina o coraggiosa).
Tara, ansiolitica
Più tardi, nellera cosmica chiamata Asanga (Assenza di ostacoli),
visse un monaco di nome Vimalaprabhasa (Luce immacolata), che ricevette
- da tutti i buddha delle dieci direzioni dello spazio - delle iniziazioni
mediante raggi di luce e diventò Avalokitesvara. Quindi, per il
potere di tali iniziazioni, dal suo cuore si emanarono due tipi di luce
(compassione e saggezza) e dal loro compenetrarsi - alla maniera di un
padre e di una madre in unione - si è manifestata la forma di Tara:
cioè, per effetto di queste due energie iniziatorie, dal cuore
di Avalokitesvara è apparsa Tara, come un germoglio spunta dal
loto. Essa ha poi fatto la promessa e assunto limpegno di assisterlo
ed aiutarlo a compiere il bene degli esseri senzienti, proteggendoli dalle
paure.
Tara, tantrica
Durante lera cosmica detta Mahabhadra (Molto fortunato) Tara predicò
il tantra.
(Tantra = da tan, tessere, indica la trama dellUniverso in cui i
principi e le energie costituenti sintrecciano con il vissuto individuale.
Secondo la filosofia tantrica, lautorealizzazione e la liberazione
derivano da un uso creativo della realtà fenomenica, piuttosto
che dalla rinuncia ad essa).
Tara, lacrima di compassione
Quanto riportato finora si riferisce ad avvenimenti accaduti in ere cosmiche
precedenti allattuale, in un passato senza inizio. Ma nella nostra
era cosmica la sua manifestazione è legata ad Avalokitesvara, il
bodhisattva che ha preso il voto di liberare tutti gli esseri dalla sofferenza.
Un giorno Avalokitesvara pensò che il samsara fosse
finalmente finito, ma poi si accorse che in realtà esso continuava
e gli esseri soffrivano ancora: per la compassione dai suoi occhi caddero
in terra due lacrime. Da quella caduta dallocchio destro spuntò
un fiore di loto da cui nacque Tara, dalla lacrima di sinistra un fiore
di loto da cui sorse Bhrkuti (che è un aspetto irato di Tara).
Secondo unaltra versione, dalle due lacrime nacquero Tara Bianca
e Tara Verde.
Le due dee gli dissero che lavrebbero aiutato a portare a compimento
il suo desiderio di sollievo e di salvezza degli esseri senzienti. Così
Tara continua a manifestarsi per il bene degli esseri: per aiutarli e
proteggerli, per suscitare ed alimentare la fede nei devoti, essa manifesta
varie forme differenti.
Tara, madre dei Buddha
Poi, durante lera cosmica detta Asanka, avendo ricevuto liniziazione
da tutti i buddha delle dieci direzioni dello spazio (cioè, avendo
raggiunto lapice della perfezione spirituale), divenne la Madre
che dà vita a tutti i buddha. Essa è infatti la saggezza
che produce lilluminata consapevolezza di un buddha, eliminando
lottusità emotiva ed intellettuale.
Liconografia
Le più antiche immagini la mostrano come componente di una triade:
Avalokitesvara è al centro, con Tara alla sua destra (rappresentante
la sua compassione) e la sorella di lei, la dea Bhrkuti, alla sua sinistra
(rappresentante la sua saggezza). Poiché la compassione è
il principale attributo di Avalokitesvara, Tara fu di gran lunga la più
importante delle due dee.
Ci sono ventuno differenti manifestazioni di Tara (1), di diverso colore,
le più conosciute sono "Tara Verde" e "Tara Bianca".
Tara Bianca si riconosce dal colore, dagli occhi sulle palme delle sue
mani, inoltre siede su un fiore di loto. A volte ha sette occhi così
da poter vedere chi ha bisogno del Suo aiuto dovunque e in ogni momento
e vedere oltre il velo mortale dentro l'eternità.
Con la mano destra, aperta in basso, concede realizzazione ai praticanti
ed esaudisce i desideri dei devoti, mentre con la sinistra regge un fiore
di loto simbolo della purezza. La parte superiore del corpo è avvolta
in una seta bianca, la parte inferiore in una veste di cinque colori.
E ornata con vari gioielli, splendide perle, loti; i capelli ben
pettinati sono in parte legati sulla testa e in parte ricadono. Siede
a gambe incrociate, la schiena appoggiata alla luna.
Tara Verde siede con una gamba sporgente per indicare che è sempre
pronta ad alzarsi per venire in aiuto di tutti gli esseri.
I suoi animali sono la scrofa, la cavalla, il gufo e il corvo. E
anche la dea leonessa tibetana.
Sotto l'influenza del lamaismo tibetano le forme differenti di Tara si
sono moltiplicate fino al numero simbolico tradizionale 108.
Pare che in Nepal avvenga un fenomeno straordinario: la comparsa di "sculture
spontanee", cioè raffigurazioni di Tara che - senza intervento
umano - sono apparse da sole su una parete rocciosa e continuano, anche
ai giorni nostri, a migliorarsi in definizione.
Linvocazione
Tara ha la qualità specifica di agire con rapidità per aiutare
amorevolmente chi ha bisogno. Questo suo agire assume due aspetti: la
compassione e la saggezza. In qualsiasi difficoltà o circostanza
pericolosa, anche in quelle in cui non cè neppure il tempo
di recitare il suo mantra, il devoto deve solo pensare a lei, e lei sarà
lì a soccorrerlo tempestivamente con compassione.
Oltre che per la compassione Tara viene invocata per le sue capacità
protettive; tradizionalmente ci sono sedici paure (corrispondenti
ad altrettante categorie di pericoli reali o metaforici) che lei è
in grado di dissipare subitaneamente:
la paura dei leoni (chi/cosa è più forte di noi),
la paura
degli elefanti (chi/cosa ci può schiacciare),
la paura del fuoco
(che ci scotta),
la paura dei banditi (le male azioni),
la paura dei serpenti
velenosi (la maldicenza, la scorrettezza),
la paura della prigionia (anche
metaforica),
la paura delle onde delloceano (ciò che ci può
travolgere),
la paura dei cannibali (chi/cosa ci divora o ci risucchia
energia),
la paura della lebbra (cadere nella malattia, degenerare),
la
paura dei malefici inflitti dai messaggeri di Indra
(paura dei demoni,
delle allucinazioni, della confusione mentale, della pazzia propria e
altrui),
paura della povertà (non cè bisogno di spiegazione),
paura di separarsi dagli amici (la solitudine dello spirito),
paura della
punizione del Re (quando la legge è tiranna, quando abbiamo un
tiranno in casa),
paura della pioggia di meteoriti (paura dellignoto,
dellinaspettato e dellincontrollabile)
e, infine, la paura
delle disgrazie,
Tantra
Nell'induismo il successo del viaggio della vita umana consiste in quattro
cose da realizzare il meglio possibile: la virtù, la ricchezza,
l'amore e la vita spirituale. La virtù e il successo materiale
legano al mondo, mentre l'amore e la vita spirituale fanno uscire fuori
dai legami del mondo e sono l'immagine l'uno dell'altra. Nel senso che
la beatitudine divina è in un rapporto di consonanza con l'estasi
che si sperimenta nell'atto d'unione. E nella bellezza dei corpi
e nell'intensità dell'amore che si e più vicini alla felicità
e allo stato divino. Il sesso che più avvicina al divino non è
quello matrimoniale, ma l'amore libero non vincolato ai doveri sociali
di casta e alla riproduzione.
L'amore è dove ognuno/ognuna, prova la beatitudine più grande.
Il matrimonio, al contrario, è più vicino alla società
e agli obblighi sociali.
Negare il sesso e il desiderio sessuale significa restarne schiavi.
Il Tutto si dualizza, un solo Principio diventa due Principi e ciascuno
è tale per l'altro. La polarità dell'archetipo primordiale,
corrisponde al gioco stesso del cosmo. Ogni essere è androgino,
nel senso che sul piano creato non esiste alcun elemento che non partecipi
dei due principi, che non sia cioè una mescolanza di mascolinità
e di femminilità. Tutte le cellule del nostro corpo sono formate
da elementi positivi e negativi, che ci costituiscono come per una differenza
di potenziale, un campo vibrante di potenzialità a diversi livelli.
Le donne di conoscenza venerano in se stesse gli stessi simboli dell'uomo.
Le forme degli organi sessuali che differenziano il maschio dalla femmina
sono senz'altro simboli. Ma lo sono per la loro stessa natura. E
proprio tale forma a rivelarci un aspetto fondamentale della natura del
mondo e della Persona Cosmica. L'unione dei sessi è l'espressione
vivente della natura vibrante e beata nell'Essere. Riflettendo sull'unione
sessuale, questa ci rivela il segreto della natura divina. Tutte le forme
di tale unione, tutte le posizioni in cui si può praticare, tutte
le varianti hanno un senso profondo e magico, che di fatto corrisponde
alle diverse potenzialità del creato. Il divino è manifesto
in ogni atto di procreazione, in ogni creazione, in ogni forma di piacere
e nell'intensità di ogni forma di voluttà. L'ascetismo sia
dell'uomo sia della donna non portano nè al divino nè alla
saggezza, ma alla crudeltà e all'ipocrisia. L'importante è
comprendere le ragioni profonde del vivente, del mondo e del divino, che
si manifestano nel piacere dei corpi vivi, e non nell'astrazione di qualche
spiritualità separata dal mondo così com'è e dal
vivente.
Il sesso è un'esperienza che ci segna e ci aiuta a
capire valori superiori. La liberazione non è possibile per coloro
che non hanno pienamente realizzato, nei modi e nei tempi più opportuni,
la loro felicità umana, i piaceri dei sensi.
La virtù concerne la realizzazione di sé sul piano individuale,
mentre il successo materiale e la prosperità concernono la realizzazione
di sé sul piano sociale, e l'erotismo la realizzazione di sé
sul piano sensoriale, tramite il quale si rende possibile la liberazione.
Lo shivaismo rappresenta un movimento controcorrente, uno sforzo per un
modo di vivere più libero e più felice, in un reale più
largo. In tale ambito il Sesso non viene considerato nè un dovere
nè un semplice divertimento. E questo lo si può comprendere
quando, nel corso della nostra breve esistenza, si fa l'amore considerando
la natura ultramondana e spirituale di tale divina esperienza.
Separare l'estasi dal corpo vivente è una forma di autoinganno.
Proprio separando il corpo dallo spirito numerosi cristiani hanno perso
il senso del divino nel mondo. Persuasi da una semplicistica metafisica
estroversa, credono che Dio sia una persona separata dal mondo e dal Fuoco
per il quale si creano, si distruggono o s'illuminano i mondi. Chi invece
cerca di comprendere che non siamo separati dalle radici del reale e percepisce
l'immensa e segreta presenza del divino, lo trova in ogni alito, in ogni
fremito amoroso e in ogni atto della vita.
La nudità rituale ha un valore mistico intrinseco: se, davanti
alla nudità, non si scopre nel proprio essere più profondo
la stessa profonda emozione che si prova di fronte al Mistero cosmico
- il rito non ha valore, c'è soltanto un atto profano.
La compagna del rito diviene una Dea, così come il compagno incarna
il Dio. L'iconografia tantrica delle coppie divine (in tibetano: yab-yam)
costituisce un modello esemplare.
L'unione sessuale si trasforma in un rituale con il quale la coppia umana
diviene una coppia divina. Nel tantra durante il compimento del rito (maithuna),
lo yogin considera la yogini, sua compagna e sua amante,
come sostituto ed essenza stessa di Tara, unica fonte di gioia e di riposo.
L'amante sintetizza tutta la natura femminile che reclama l'amore, l'officiante
riconosce la voce della Dea.
Questa è per le scuole tantriche,
la strada della salvezza: è possibile spiegare il maithuna,
unione di loto e di folgore, come la realizzazione dello stato della vacuità.
L'unione ha luogo tra due "dèi". Il gioco erotico si
realizza su un piano transfisiologico. Durante il maithuna luomo
e la donna incorporano una "condizione divina", in quanto non
solo sperimentano la beatitudine, ma possono contemplare direttamente
la realtà ultima.
I testi tantrici ripetono spesso questa massima: "Con i medesimi
atti che fanno bruciare alcuni uomini all'Inferno per migliaia di anni,
gli yogin ottengono la salvezza eterna". Le pratiche "alla
cinese" vengono raccomandate in molti Tantra buddisti. Il saggio
Vasistha, figlio di Brahma, andò ad interrogare Vishnu, sotto l'aspetto
del Buddha, sui riti della dea Tara. "Egli penetra nel grande paese
della Cina e scorge il Buddha circondato da un migliaio di amanti in estasi
erotica. La sorpresa del saggio rasenta lo scandalo. "Ecco delle
pratiche contrarie ai Veda!" esclama. Ma una voce che attraversa
l'aria corregge il suo errore: "Se tu vuoi - dice la voce - conquistare
il favore di Tara, devi adorarmi con queste pratiche cinesi!" Egli
si avvicina al Buddha e raccoglie dalle sue labbra questa inattesa lezione:
"Le donne sono gli dei, le donne sono la vita, le donne sono l'ornamento.
Nel pensiero, siate sempre in mezzo alle donne!"
Tutti questi aspetti vanno al di là del maithuna propriamente detto
e si inquadrano nel grande movimento di devozione per la "Donna Divina"
che domina, a partire dai secoli VII e VIII, l'India intera. Un altro
testo tantrico cinese racconta di una donna, Yen-chu, che si dava indistintamente
a tutti gli uomini che incontrava. Ciò scandalizzava i benpensanti
ma alla sua morte si scopre che era un celebre Bodhisattva, il quale anche
così aveva voluto esercitare la sua misericordia.
La devozione, la meditazione
In Tara emerge uno sfondo archetipico, il femminile oscuro, arcaico e
potente, che nella società patriarcale è stato depotenziato
e controllato, ma che vive nel profondo di ogni donna.
Tara, proprio in quei momenti in cui lequilibrio di maschile e femminile
risulta disturbato dall'evidenza dell'azione maschile e dalla
violenza che genera violenza (come nel momento di crisi che stiamo attraversando),
ci impone di riflettere sulle qualità del femminile e del maschile,
superando sia le asprezze della rivendicazione femminista moderna, sia
gli antiquati pregiudizi patriarcali riassunti (uno per tutti) nellambiguo
consiglio del Buddha ad Ananda, ricordato negli antichi testi: Non
trattate con le donne, per non perdere la concentrazione; se si dovrà
avvicinarle, non parlare con loro; e se tuttavia si dovrà farlo,
allora prestare molta attenzione...
Infatti Tara richiede molta attenzione
Tara emerge, del tutto a sorpresa, nella fase storica del Buddismo in
cui il maschile, percepito come ordine, combatte il femminile,
percepito come natura/istinto, che non si può controllare
e che pertanto porta disordine.
Il controllo interiore sarebbe atteggiamento maschile, che discrimina
il bianco dal nero. Nella nostra civiltà
gli uomini hanno sviluppato una grande tensione verso il potere, motivata
dalla paura di ricadere nella madre divorante, espressione
della paura del maschile verso il femminile, che farebbe perdere la luce
della coscienza o della stabilità dell'Io. Si proietta sul femminile
la paura di essere divorati dall'inconscio, che non permette evoluzione.
Se è vero che, per tutti gli esseri umani (maschi e femmine), è
necessario il passaggio del distacco psichico dalla madre, il patriarcato
può essere letto come uno sviluppo assunto temporaneamente per
andare oltre il mondo antico delle divinità femminili,
che potevano ostacolare il nascente spirito (maschile) ordinatore.
Ma le originarie divinità femminili erano legate alla natura, al
ritmo, ai cicli vitali, aspetti che oggi abbiamo perso in cambio della
capacità maschile di discriminare, di separare, di distinguere.
E quindi necessario ristabilire un equilibrio tra le due posizioni
(matriarcato e patriarcato), equilibrio chiamato gilania (sullargomento,
che è molto complesso, vedere Riane Eisler, Il calice e la spada,
Nuova pratiche editrice, 1996).
Quando la capacità discriminatoria è usata per evidenziare
aspetti che ci tornano utili, perdiamo la saggezza che è orientata
al tutto, anziché alle singole parti. La saggezza presuppone che
si guardino tutti gli aspetti dei problemi, senza eliminarne una parte.
Tara, invitata a reincarnarsi come maschio, si rifiuta e si impegna invece
ad ottenere risultati come femmina. E importante ricordarsi che
nel buddismo e nellinduismo l'energia maschile è soltanto
potenziale, latente ed inattiva. E l'energia femminile che attiva
il potenziale trasformandolo in movimento ed in creatività (Tara è
lo stimolatore di Avalokiteswara che è laspetto
potenziale della pietà, mentre Tara ne è laspetto
attivo, analogamente a quanto rappresentato dalla coppia esemplare Shiva/Shakti
in cui ambedue sono la Potenza, ma il primo ne costituisce l'aspetto statico
ed immutabile, la seconda quello cinetico perché la radice shak
aver potere, essere capace indica la potenza attiva, la Coscienza.)
Nelluniverso tutto è collegato. Logos ed Eros, principio
maschile e principio femminile devono poter procedere insieme, in una
lettura complessiva dei legami tra gli eventi, senza eliminare le emozioni,
al fine di dare senso a ciò che ci capita e a ciò che attiviamo.
Tara è la Dea che supera le contrapposizioni del dualismo.
Tara, nelle sue molte manifestazioni, ha molti regali per le donne contemporanee
perché è la dea dellautopadronanza femminile. Comprende
le fatiche femminili del preoccuparsi degli altri, conosce la capacità
di resistere indefinitamente agli stress e perfino ai momenti terrificanti,
condivide gli atti della creazione (maternità) e dellessere
fonte del sostegno e della protezione. E ben presente nella realtà
quotidiana.
Dimostrando la flessibilità psicologica pertinente allo spirito
femminile, in alcune delle sue forme è decisamente feroce e selvaggia.
In altre forme, quale Tara Bianca, ha acquisito la pace interiore e l'accettazione
spirituale. Simbolizza la purezza che fa parte di ogni donna. Purezza
che non è astrazione dalle cose del mondo, come dimostrano i riti
tantrici imperniati su Tara, ma è completezza dellessenza
femminile che include anche la carnalità e la sessualità.
Il rifiuto di Tara di lasciare la propria femminilità in cambio
di unincarnazione maschile è molto significativo. Lei rifiuta
di vivere unesistenza da uomo ma invece operando
come donna ottiene risultati (liquidando in un colpo solo ugualmente
tutta una serie di ruoli femminili antichi e moderni quali la figura della
donna in carriera che si traveste da maschio, quella della
donna angelica avulsa dalle cose terrene, della casta
madre di famiglia rinchiusa tra le mura domestiche ecc. e restituendo
alla natura femminile le sue proprietà complesse).
I miti di Tara ci ricordano limportanza di consolidare il nostro
spirito interiore perché il suo fine ultimo è la Saggezza
Trascendentale (tale saggezza per gli orientali consiste nel comprendere
la Vacuità di ogni fenomeno).
La Saggezza può essere solo femminile, perché è la
comprensione dellultima vera natura, una ed indivisibile: leterna
ed immutabile sorgente e matrice di tutto ciò che è. Ecco
perché Tara è detta madre di tutti i Buddha.
E poiché alla fine anche noi diventeremo dei buddha, Tara è
anche la nostra propria madre. Tara pertanto è la forma buddhista
della Grande Dea Madre (Yum chen-mo), che è fiorita in India
da tempo immemorabile sotto laspetto di varie divinità femminili.
La Dea Madre è lespressione dellarchetipo femminile
impresso nelle menti di tutti noi; esso comprende due aspetti: la funzione
materna di contenere e quella di sviluppare e trasformare (la madre contiene
in sé lembrione, che si sviluppa nel suo seno).
Come dea della trasformazione spirituale, Tara rappresenta il potere femminile
dellinconscio, il potere materno che genera ed alleva, protegge
e trasforma e in cui opera una sapienza superiore a quella conscia maschile
(astratta e concettuale, con le sue illusioni di auto-sufficienza).
Nel tantrismo buddhista la Saggezza femminile è simboleggiata dalla
luna (cè connessione tra la luna e il ciclo mestruale mensile).
La connotazione negativa, ad esempio, da sempre attribuita al ciclo mestruale,
simbolo per eccellenza della femminilità, investe un ambito molto
intimo della personalità e della fisicità delle donne. Una
forma di "repressione", se vogliamo, più sottile che
ha colpito l'essere donna nel profondo della sua essenza e della sua natura,
provocando conseguentemente una percezione negativa della femminilità
e del corpo della donna.
Il ciclo mestruale è un evento particolare della donna, che ha
cambiato valore e significato sociale, nel corso dei secoli. Per l'attuale
cultura occidentale, il sangue mestruale è ancora considerato tabù.
Ci si aspetta che le donne non ci prestino attenzione, che lo nascondano,
e che evitino il contatto con gli altri. In genere quei giorni per le
donne sono più difficili, quindi cercano di svolgere la loro attività
senza palesare alcuna manifestazione di emotività che possa nascere
da quello stato ormonale. Questa pressione sicuramente contribuisce ad
incrementare lo stress da sindrome mestruale.
Nelle civiltà antiche, invece, il periodo mestruale era sì,
tabù, ma nel senso letterale di "sacro". Un evento magico,
corrispondente alla fase crescente e calante della luna ed al flusso delle
maree. Il sangue mestruale era considerato un ottimo fertilizzante, e
questo dà un senso ai racconti popolari europei di donne che corrono
nude tra i solchi dei campi di grano.
Ancora oggi i lama tibetani si servono del potere del sangue mestruale,
per le cerimonie in onore della Dea Tara e ritengono che il primo sangue
di una ragazza sia il farmaco di guarigione più potente.
Come un serpente che cambia la pelle ed il bruco che diviene farfalla,
il percorso di crescita personale che la donna, oggi, è in grado
di fare, spogliandosi degli abiti che è stata costretta ad indossare,
si basa, sulla liberazione della propria energia interiore, riappropriandosi
di tutti quegli aspetti, che sono stati repressi o demonizzati, ma che
in realtà esprimono la vera essenza ed il vero potere
dell'essere donna.
Tara guida e protegge le donne mentre attraversano le profondità
dellinconscio, aiutandole a trasformare in coscienza i loro propri
viaggi personali di libertà. E la dea che aiuta a rimanere
"centrate" nel femminile.
Tara è comunque una potenzialità latente dentro la mente
di ogni essere senziente, femminile o maschile che sia, il quale con la
pratica può svilupparla e imparare ad identificarsi con essa. Essa
opera in tre differenti direzioni: come Dea del Mondo Sotterraneo, come
Dea della Terra e come Dea dei Cieli. In ciascuna di tali vesti agisce
su tre diversi livelli: esterno, interno e segreto.
Dea del Mondo Sotterraneo
Il Mondo Sotterraneo è costituito dal regno degli esseri infernali,
degli spiriti e delle creature serpentiformi che risiedono
in posti dove il mondo ipogeo è in contatto col nostro - come sorgenti,
pozzi, corsi dacqua - e sono guardiani di tesori e di alcuni segreti
esoterici.
Così, a livello esterno, Tara è la dea del Mondo Sotterraneo
perché ha la capacità di controllare tutti questi esseri.
A livello interno, essa controlla le cause di rinascita in questi stati
sotterranei: le emozioni perturbatrici di odio, rabbia, avidità
ed avarizia. A livello segreto, Tara è la base da cui
inizia la pratica spirituale, base che è paragonata al fango con
tutte le sue contaminazioni ed impurità, in cui nasce il loto della
consapevolezza spirituale.
Dea della Terra
Tara è strettamente connessa, a livello esterno, con la terra,
il mondo delle piante, degli animali e degli uomini. Di solito abita in
luoghi selvaggi in cui abbondano alberi rigogliosi e fiori dal dolce profumo
e in cui vivono animali felici. E famosa per sottomettere le bestie
feroci quali leoni, elefanti e serpenti, oltre agli esseri umani dannosi
quali i ladri: essa li domina non violentemente, senza combattere. A livello
interno, Tara controlla i difetti mentali che provocano la rinascita (soprattutto
il desiderio e lignoranza) e quelli simboleggiati dagli animali
(orgoglio, illusione, rabbia, invidia, opinioni errate, avarizia, attaccamento
e dubbio). Identificandosi con Tara nella pratica tantrica una persona
progredisce spiritualmente, così a livello segreto la dea è
il Sentiero Spirituale, tradizionalmente simboleggiato dal loto che cresce
sulla superficie dellacqua in direzione della luce.
Dea dei Cieli
I cieli - le regioni dello spazio sopra di noi - comprendono
tutti gli stati sovrumani di esistenza: vari tipi di divinità,
esseri semi-divini, dotati di poteri soprannaturali. Tara è la
loro dea; ciò significa, a livello esterno, che essa domina questi
esseri. A livello interno, essa può controllare nella nostra mente
tutti i difetti ai quali gli esseri celesti sono ancora inclini (come
lorgoglio, linvidia, la voglia di vivere e più sottili
ostruzioni) e può aiutarci a realizzare labilità di
meditazioni di grado avanzato attraverso cui si raggiungono molti stati
divini. Tara è la dea della trasformazione spirituale: non solo
essa ci può aiutare a rinascere in una Terra Pura ma, a livello
segreto, essa è lIlluminazione stessa.
Inoltre lo spazio viene simbolicamente concepito come femminile
per le sue caratteristiche simili allutero: lo spazio è in
effetti una vacuità essenzialmente creativa perché in esso
si genera continuamente il mondo fenomenico. Lo spazio viene spesso chiamato
la Grande Madre: è il grembo materno della potenzialità
(e difatti la vastità dello spazio racchiude ogni polarità
e possibilità). E nello spazio che gli altri quattro elementi
agiscono ed interagiscono, mettendo in atto il gioco primordiale della
realtà.
Meditare Tara
Meditare Tara
La pratica meditativa su Tara ha due funzioni: la prima è quella
di attivare la potenzialità di raggiungere lo stato di totale decondizionamento
dalle afflizioni mentali; laltra è quella di ottenere ogni
tipo di beneficio temporaneo e qualsiasi circostanza favorevole.
Evocando la forza damore che Tara suscita in noi (anche se non siamo
nati in Tibet), ciò che a prima vista ci appare come un Essere
trascendente ed avulso dalla nostra persona - in quanto appartenente ad
un remoto passato e ad un lontano Paese - si rivela come una presenza
da sempre immanente in noi, unimmagine collettiva dellumanità
che in Tibet ha assunto quella determinata forma divina, ma la cui natura
essenziale è in noi e che noi dobbiamo soltanto risvegliare.
E chiaro, a questo punto, che meditare Tara può essere molto
complesso; tanto che, risultando riduttivo consigliare qui un singolo
rito tra gli infiniti possibili, proponiamo semplicemente la recitazione
del mantra di Tara:
clicca sull'immagine per sentire un mantra di Tara
OM TARE TUTTARE TURE SOHA Om rappresenta il corpo, la parola e la mente di Tara. Ta-re rappresenta la liberazione dalla sofferenza del samsara,
la liberazione dal controllo del karma che ci obbliga al ciclo
delle reincarnazioni Tu-tta-re rappresenta la liberazione dalle otto paure, dai pericoli
esterni ma soprattutto dai pericoli interni, dalla delusione e dall'illusione
del karma Tu-re rappresenta la liberazione dall'ignoranza sulla natura dell'io,
quindi la vera cessazione della sofferenza So-ha è la richiesta: "possa il significato di questo
mantra radicarsi nella mia mente".
Come tutti i mantra, quello di Tara è un concentrato di energia; Tara è la madre di tutti i budda, e anche la nostra, perchè
ci aiuta a sviluppare il nostro potenziale per raggiungere l'Illuminazione.
Om Tare Tuttare Ture Soha è il concentrato di una preghiera più lunga: si narra che il traduttore del Grande Santo indiano Atisha, un giorno si ammalò gravemente, un discepolo di Atisha predisse che se l'uomo avesse recitato diecimila volte la preghiera dei Ventuno versi a Tara, sarebbe guarito. Ma l'uomo era troppo grave per poterlo fare, allora Atisha, che aveva un rapporto diretto con Tara, la invocò chiedendo consiglio. Fu così che la Grande Madre diede questo Mantra ad Atisha, e la sua recitazione equivale a recitare la preghiera dei ventuno versi. L'uomo ammalato riuscì a completare
la recitazione e guarì.
Naturalmente ogni tentativo di tradurre un mantra è limitato dalla nostra mente che funge da filtro, ma ogni mantra è un seme che se piantato nel nostro cuore darà il suo frutto. La parola mantra deriva dal sancrito man- consapevolezza o mente - e da tra - liberazione o protezione.
Un mantra è formato da uno o più suoni che sono sillabe dell'alfabeto sancrito, la madre di tutte le lingue del mondo.
Queste sillabe vengono dette sillabe seme, o bija mantra, in quanto ognuna di loro ha una carica energetica latente altissima, così come il seme di una mela che racchiude dentro di se la potenzialità e l'energia di un grande albero. Il loro potere è proprio quello di liberare la consapevolezza.
Il suono di ogni mantra va a stimolare direttamente, senza i filtri del nostro pensiero, le varie emozioni, paure, difficoltà, nascoste nel profondo della nostra mente, e dopo un po' di tempo ne libera le energie represse.
I mantra più potenti sono i bija, monosillabi dallenergia esplosiva e illuminante: come OM il suono primordiale da cui derivano tutti i suoni e tutte la parole. Il mantra che ha dato origine a tutti i mantra.
Il primo mantra, al quale sono iniziati spontaneamente tutti gli uomini, è la parola MA (Madre).
Curioso notare come in italiano OM in qualche modo riporti a uomo in accezione maschile e MA a madre, ovviamente in accezione femminile, riproponendo un principio di polarità
La voce della Dea
Io sono il seme sacro del passato, piantato nel futuro
Note
(1) Ci sono almeno ventuno differenti manifestazioni di Tara, di diverso colore.
Ognuna di esse ha la sua specificità e non abbiamo che da riflettere
brevemente sulla situazione prima di scegliere quale invocare, sia per
chiederle di venirci in aiuto, sia per meditare su di lei.
La veloce eroina - rossa
i cui occhi sono come il lampo istantaneo del fulmine. Sarasvati - bianca
il cui volto è come cento lune d'autunno, completamente piene e
riunite in una, irradianti una luce grande e distinguibile, superiore
all'unione di mille stelle. (Ma cè anche Nila Sarasvati Tara,
la Dea Tara nella forma di Sarasvati dalla pelle colore blu zaffiro. In
questaspetto, per confondere o illuminare gli esseri umani, Tara
gioca con le lettere dellalfabeto e con le parole, trasformandole
in messaggi fuorvianti o in folgorazioni chiarificanti.) Colei che dona la suprema virtù - gialla
colei che in essenza e' generosità, perseveranza, ascetismo, serenità,
pazienza e meditazione, i veri punti di tutte le pratiche. La completamente vittoriosa - gialla
che regna nella perfetta vittoria sulle infinite negatività. Colei che dona l'Intelligenza - rosso corallo
che con le lettere TUTTARE HUM riempie i mondi del desiderio, le direzioni
e lo spazio; schiacciando col piede i sette mondi, col potere, li attira
tutti senza eccezione. La terrifica - rosso bordeaux
adorata dagli dei Indra, Agni Brahma, Marudiva ed Ishvara; colei che è
lodata dai Bhuta (spiriti) e Vetale (cadaveri animati), Gandavara (musicisti
celestiali) e Yaksa (demoni ricchi). L'invincibile - nera
col potere di TRAD e PE' distrugge completamente tutti i cerchi magici,
stritolandoli con la sua gamba destra piegata e sinistra allungata, li
brucia completamente in un vortice di fuoco ardente. La conquistatrice degli altri - rosso bordeaux
Ture, la rapida, la grande feroce, colei che distrugge completamente l'eroe
dei demoni, il cui viso di loto formando delle pieghe d'ira uccide tutti
i nemici senza eccezione. La Salvatrice della foresta profumata - bianca
il cui petto è perfettamente adornato dalle dita che mostrano il
gesto simbolico del Triplice Gioiello; la luce riunita che esce dalle
sue mani, decorate con i cerchi, pervade tutte le direzioni. La conquistatrice dei tre regni mondani - rossa
la cui corona di gioia e splendore diffonde tutto attorno una ghirlanda
di luce, colei che con la grande risata di TUTTARA sopraffà tutti
i mondi e i demoni. Colei che dona la ricchezza - arancione
dotata del potere di attirare l'assemblea dei guardiani del mondo; colei
che con la HUM dall'espressione che si muove irata libera completamente
da tutte le miserie. Di buon auspicio - arancione
Il cui capo è coronato da una luna crescente, i cui ornamenti irradiano
tutti splendidamente; tra le trecce dei capelli una suprema luce brilla
costantemente. Colei che distrugge le forze ostili - rosso fuoco
che siede al centro del circolo risplendente, come il fuoco alla fine
di questa era; con la sua gamba destra piegata e sinistra allungata distrugge
tutte le forze ostili per chi desidera girare completamente la ruota del
Dharma. L'irata - nera
che penetra la superficie della terra con il palmo della sua mano e la
colpisce con il suo piede, con la HUM dallo sguardo con rughe d'ira distrugge
tutti i sette livelli. La molto pacifica - bianca
la gioiosa, virtuosa e pacifica, il vero oggetto della Serenità
che è andata aldilà della sofferenza, che essendo perfettamente
dotata di SOHA ed OM distrugge naturalmente le grandi azioni negative. La Luce che risplende rossa
che annienta totalmente il corpo del nemico di chi desidera girare completamente
il supremo Dharma, che libera per mezzo della sillaba HUM che crea la
parola delle dieci sillabe. Colei che soggioga le Innumerevoli forze negative - gialla-arancio
Ture, la rapida, il vero seme nella forma del lago celeste (la luna),
che ha il segno di un animale pacifico (la lepre); Recitando TARA due
volte e la sillaba PE' elimina tutti i veleni senza eccezione. Il Pavone - bianca
colei che è servita dal re delle moltitudini degli dei, dai deva
e dagli umani; con lo splendore della sua gioiosa corazza elimina tutte
le dispute ed i sogni cattivi. L'invincibile Regina - bianca
i cui occhi sono colmi di luna e sole e irradiano una suprema luce illuminante;
recitando HARA due volte e TUTTARA elimina tutti i flagelli violenti. La mendicante che dimora in montagna - arancione
che stabilendo i tre fondamenti OM - AH HUM, è perfettamente
dotata col potere di pace. Raggi di Luce - bianca
colei che è il vero supremo TURE, l'immediato che distrugge le
moltitudini degli influenti spiriti maligni.
Maria Giusi Ricotti, grafico editoriale e ceramista,
nata a Milano. Per amore è approdata molti anni fa in Sardegna,
dove vive con la sua famiglia e lavora.
È fondatrice di Il Calderone Magico che è - oltre che
un sito web ed una mailing list di spiritualità femminile - un
laboratorio artigiano nel centro storico di Cagliari.
Tratto, ispirato e liberamente tradotto e interpretato da
http://www.goddessgift.com/goddess-myths/goddess_tara_white.htm
Aldo Franzoni, Tara la divina madre nel buddismo tibetano, pdf www.centroyogadalmine.it/updown/B.pdf
http://www.crystalinks.com/tara.html
http://www.taradhatu.org/taragoddess.html
http://www.heavenlygardens.org/sadhana/step40.htm
http://ahimsa.splinder.com/archive/2003-09
http://www.studiogayatri.it
http://www.lamrim.it/glossario.asp?termine=116
http://digilander.libero.it/somnath/mantra.html
http://www.fortepiano.it/PagineDelTempo/Materiali/pdtmat003.htm
http://www.whitetara.com/origin.html
http://digilander.libero.it/whitetara
http://www.ticino-tibet.ch/manifestazioni/carosso1.htm
http://www.angelfire.com/va/goddesses/tara.html
http://www.convivioastrologico.it/collaboratori/n_coppola/rito_della_perla.htm
http://www.moonwitch.it/index.php?id_selezionata=780
Avalon, Il Potere del Serpente, Ed. Mediterranee
http://www.rebirthing-italia.com/liberaz06.htm
http://www.italiadonna.it/societa/soc10d.htm
http://www.runiruni.it/sch_progetto.asp?CodCTM=NW
http://www.racine.ra.it/planet/testi/leone.htm