Medusa ESPLORANDO LE GORGONI di Halia, la Gatta Masciara |
Il nome Medusa (Medousa, “Regina”, “Guardiana”,
e quindi “Signora” o Medein, “proteggere”,
“dominare”) è simile al sanscrito Medha (sapienza
divina), al greco Metis (la mente) e all’egizio Meed, Met
o Maat (nome della Dea della giustizia). Anche il nome di Medea sembra
avere la stessa radice, e così termini come il latino mens e
quello greco men/menos che significano rispettivamente luna, mese
e misura.
Mi chiedo se i nomi possano avere qualcosa in comune, oltre la pura assonanza.
A prima vista, tutti i termini si possono riportare ad un senso di misura
del tempo legata ai cicli lunari e femminili ed al suo utilizzo (dominio).
La “suprema saggezza” Medha (e quindi il vero “potere”
di Medusa) può essere la capacità di misurare lo scorrere del
tempo e, quindi il saper scegliere il momento propizio (giusto) per ogni azione?
LE GORGONI COME ASPETTO "RESIDUALE" DELLA TRIPLICE DEA?
“Gorgone” potrebbe derivare
dal greco gorgùs = spaventoso, e di certo l’immagine
iconograficamente costruita nel tempo - e tramandataci - è decisamente
orrorifica: zanne di cinghiale, mani di bronzo, ali d'oro, pelle scagliosa,
capelli simili a serpi ed il potere di pietrificare con lo sguardo. Il Mitografo
Vaticano I afferma “Gorgoni, cioè georges, che significa
«quelle che coltivano la terra», poiché il termine ge
equivale al latino terra; e orgia a cultura”.
I due termini non sono poi così distanti nel significato: lavorare
la terra, da un punto di vista puramente psicologico significa “andare
in profondità” nel proprio inconscio, facendo affiorare ANCHE
ciò che ci spaventa di più.
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All’inizio
viene riportata l’esistenza di una sola Gorgone (Omero, Euripide).
Omero in particolare la nomina nell’Odissea come uno dei più
spaventosi guardiani del regno di Hades, signore dei morti, senza però
attribuirle un nome specifico. Il suo compito era quello di impedire
ai vivi di entrare per sbaglio in un luogo a loro proibito. La si ritrova,
incisa su sarcofagi e tombe, per proteggere e in un certo senso custodire
il corpo e l’anima del defunto. |
lSerpente, simbolo del
movimento inarrestabile, mutando pelle rinnova se stesso, e ben può
essere inteso come guardiano dei segreti della trasformazione che inducono
e preludono all’immortalità dell’energia contenuta
nell’anima. Ancora, il Serpente è simbolicamente legato
all’aspetto ctonio della Dea, guardiano di tesori anche in senso
metaforico, intendendo come tale anche la saggezza e la conoscenza.
Il suo veleno può uccidere o guarire e solo un Saggio conosce
quale sia la giusta misura. Ancora il Serpente è un simbolo profondamente
erotico che rimanda all’unione delle essenze maschili e femminili,
richiamando la totalità e la completezza. Mi viene in mente l’immagine
di Ourobos, il Sacro Serpente che si morde la coda e che richiama la
totalità del cerchio senza inizio né fine. Magica-mente, il Serpente è anche connesso al simbolo della spirale, alla corda, e conseguentemente, ai nodi sacri usati sia nei riti di guarigione sia di offesa/difesa. Come animale totemico, si lega sia al mare, sia alla terra, sia al cielo, ed è spesso associato alla Signora degli Animali (Potnia) cretese, raffigurata molte volte in forma alata, laddove le ali sono il mezzo per passare tra i mondi (il Serpente alato si "evolve" in Drago). |
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Successivamente,
da Esiodo (cfr. Teogonia) in poi, la Gorgone da una si scinde
in tre sorelle, figlie di divinità marine (Forco - o Forcide
- e Ceto), di cui due erano immortali: Steno (la Forte) ed Euriale (la
Spaziosa), ma non la terza, Medusa, la più anziana. |
Medusa fu uccisa da Perseo
(nome così simile a quello dell’antico Dio solare nel suo
aspetto distruttore, Perse, padre di Hekate) con l’aiuto
di Athena (forse è un caso che uno degli epiteti di Athena sia
Sthenia) ed Hermes (l’ambiguo signore di ladri e mercanti,
messaggero degli Dei). Dal collo reciso di Medusa nacquero i figli di Poseidone: Pegaso, il cavallo alato e il gigante Crisaore. Mostri anch’essi. Dal suo sangue caduto in mare ebbe origine il corallo rosso (gorgonia). La testa recisa di Medusa, dapprima chiusa in un sacco di pelle perché non potesse nuocere, fu poi inglobata nello scudo di Athena: pur separata dal collo, manteneva infatti intatto il suo potere. Il sangue della Gorgone era dotato di poteri magici: quello sgorgato dalla vena sinistra era un veleno mortale, mentre quello della vena destra resuscitava i morti e fu usato da Asclepio, il figlio di Apollo che esercitava l'arte della medicina e che aveva tra i suoi simboli il caduceo, la verga con i serpenti arrotolati. |
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I
miti che riguardano Medusa descrivono la sua bellezza originaria, i
suoi capelli; in una versione, è proprio la sua vanità
la causa della trasformazione in mostro da parte di Athena. In altra
versione è una sacerdotessa di Athena la cui “colpa”
consiste nell’essersi fatta sedurre da Poseidone all’interno
del Tempio della Dea. |
Medusa è
passata dallo stato di vergine bellissima – attraverso una trasformazione
operata dalla Dea Athena – ad uno di "mostro", implicando
una "diversità" tale da "pietrificare"
chiunque osasse guardarla: ha acquisito tutte le caratteristiche dell’aspetto
distruttivo connesso alla fase di Crone. Pone tra sé e gli
altri una barriera, tanto che l’eroe Perseo può avvicinarla
solo camminando a ritroso e guardando in uno specchio, ovvero in modo
assolutamente non convenzionale e innaturale; questo perché
il suo avvicinarsi è per distruggere e non per com-Prendere.
Una distruzione che avviene in modo razionale ed intenzionale. Il mito sembra un modo per spiegare come la mente razionale rifiuti l’esteriorità dell’apparire e "punisca" ogni manifestazione a ciò connessa, relegando Medusa tra i mostri. Il razionale cerca di difendersi, dapprima rifiutando il lato istintuale, in seguito facendosene scudo; un modo per usare ciò che non si accetta senza farlo proprio, quasi sia un elemento esterno, estraneo e non appartenesse al proprio Io profondo. Non è un caso che l’utilizzo dei poteri innati da parte dell’Io razionale (l’Athena del mito) è mediato e non diretto e che avvenga attraverso il tramite di Perseo (eroe solare) e Hermes, solo dopo che la Gorgone è stata uccisa. |
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In
molti casi, la testa della Gorgone ha anche una funzione apotropaica
contro il malocchio. Spesso, simboli gorgoniformi si trovano su porte
e cancelli, quasi a dire “tu non passerai”. |
Athena usa la maschera
di Medusa sul suo scudo. Simbolo della presenza di misteri legati
al femminile in cui nessuno sguardo estraneo dovesse posarsi, un modo
per indicare un "blocco", un senso figurativo del "non
puoi procedere oltre". Ma potrebbe implicare semplicemente il
fatto che un uso esagerato della mente "blocca" la comprensione
dei Misteri Femminili: Athena, d’altro canto, appare totalmente
soggetta all’autorità paterna, è una vergine che
rifiuta la sua discendenza femminile, arroccata e chiusa in se stessa
che utilizza i suoi poteri "in funzione" della volontà
del Padre Zeus. O, almeno, questa è l’immagine di Athena
che ci è stata tramandata. La maschera di Medusa ha la lingua protesa (come un serpente), è incredibilmente simile alle immagini di Khali, che divora la vita per consentire alla stessa di riconnettersi alla sorgente. Ho visto delle immagini di Gorgoni "danzanti" al pari di Khali, ma mai ci sono riferimenti all’equivalente di Shiva o di analoghe simbologie, per cui a prima vista la somiglianza sembra solo casuale. Se però si considera che Khali è la Signora del Tempo e l’etimologia del nome Medusa può essere "Chi sa misurare lo scorrere del Tempo", le cose cambiano, ed l’una e l’altra appaiono sovrapponibili in alcuni aspetti. |
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Medusa
non attacca: si difende. Non chiama qualcuno a sé. Il suo compito
è quello di guardare e bloccare. |
Il Dono di Medusa
è quindi quello del Tempo necessario a completare la trasformazione
o l’acquisizione dell’immutabilità? In uno sguardo, in un istante il tempo si blocca… può essere un modo per significare “Fermati e prendi coscienza”, sotto il Suo sguardo si diventa “pietra” solida, si trasforma in certezza ciò che prima era solo una sensazione: “Sii conscia della trasformazione. Diventa ciò che sei.” |
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Il
sinistro potere di impietrire accomuna Medusa al celtico Balor ed
al babilonese Humbaba (Huwawa sumero) dalla faccia leonina (“quando
posa il suo sguardo su qualcuno, il suo è lo sguardo della
morte”). La faccia leonina, dotata di una criniera, appare
a prima vista così simile alla chioma di Medusa… |
Quando Medusa ha
acquisito la capacità di pietrificare? Dopo aver conosciuto
l’abbraccio di Poseidone, signore delle profondità marine
(e quindi inconsce), non è un potere che le appartiene da sempre.
Volendo fare un parallelo - quasi… junghiano - le appartiene
da dopo l’unione del maschile e del femminile. E la maschera
della Gorgone, con la lingua (fallica) protesa dalla bocca aperta
(da sempre simbolo di un’altra… bocca) è un amuleto
“doppio” in cui si riconoscono entrambi i sessi. Se si traccia un’immagine schematizzata del volto della Gorgone, la stessa è praticamente indistinguibile dall’immagine – stilizzata anch’essa – del Sole. Allora, il significato simbolico è che la Gorgone dona la capacità di GUARDARE le cose sotto un’altra luce. Consente di distinguere ogni cosa dalla sua ombra, ciò che è vero da ciò che non lo è, la realtà dalla pura fantasia. |
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C’è
un’altra analogia che lega la dinamicità dell’energia
solare a Medusa, rilevabile dalle rappresentazioni grafiche a corpo
intero più arcaiche: la postura “a svastica”, che
si ritrova anche nelle immagini dei satiri, delle Menadi dionisiache.
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All’inizio
pensavo che il modo migliore per entrare in contatto con la Gorgone
fosse entrare nel proprio abisso, ma dopo mesi di inutili
tentativi mi sono resa conto che era una strada sbagliata: per quanto
Medusa sia figlia di una divinità marina - e, in un certo qual
modo, anche sposa o amante - è alla Terra che appartiene. Si può entrare in contatto con Lei lavorando la terra, strappandola alle acque che ne hanno forzato/causato la trasformazione, usando tutto il tempo che si ritiene necessario? Lavorare la Terra è di per sé una meditazione, anche quando si tratta “solo” di scegliere un vaso, riempirlo, piantare un seme, prendersi cura della pianta, aspettare che cresca, ammirarne i fiori, coglierne i frutti. |
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Ho
capito che la mia chiave di accesso a Medusa è nel Tempo che
scorre, non tanto nella sua accettazione, quanto nel godere momento
per momento di ciò che accade: davvero sto provando a guardare
le cose sotto un’altra luce, anche se non è sempre così
facile. |
© 2008 Testo e ricerca di Halia, la Gatta Masciara
Gentilmente concesso a www.ilcalderonemagico.it
Qualsiasi riproduzione, senza esplicito
consenso dell'autrice, è vietata.
L'AUTRICE Patrizia Schettini Natrella alias "Halia,
la Gatta Masciara" è pugliese DOC, nata a Bari, dove lavora,
si interessa di mitologia e ama esplorare usi e tradizioni locali
(magiche e non, con particolare attenzione all'Incanto), che considera
patrimonio di ogni popolo al pari della storia. |
SITOGRAFIA
Il sito
di Medusa, dell'Università di Bergamo
la mitica...
www.wikipedia.org
e
www.theoi.com
MEDUSA PER IMMAGINI
Le immagini di Nancy Farmer (pubblicate per gentile concessione dell'Autrice)
sono tratte da www.nancyfarmer.net
www.digitalmedusa.com
Vashtia www.flickr.com
Eva8 http://www.flickr.com
http://www.flickr.com/photos/imagecarnival/274114457/
Kali Oceansurf www.flickr.com
http://altreligion.about.com/library/graphics/bl_gorgons.htm